Notturna, crepuscolare e all’alba: la raccolta delle uve è non solo un’esperienza di turismo esperienziale ma soprattutto una pratica sostenibile dove il vino guadagna in qualità riducendo l’impatto ambientale.
Il clima è l’escursione termica guidano le scelte delle tre imprenditrici del settore che Donne Coldiretti ha presentato alla 57^ Edizione del Vinitaly, che oggi chiude con l’ultima giornata in programma.
Dal nord fino al sud passando per il Centro Italia tre esperienze uniscono la Penisola. “Si tratta di esempi virtuosi – sostiene Valentina Galesso, presidente regionale di Donne Coldiretti Veneto presente a fianco della ‘capitana’ nazionale Mariafrancesca Serra – che proprio a Verona abbiamo riunito lanciando la proposta alle 14 mila signore del vino che animano il settore.
Spesso sono responsabili o titolari, con una netta propensione all’export e all’innovazione, a partire dalle pratiche enologiche. Molte imprenditrici agricole adottano, infatti, pratiche sostenibili come la vendemmia notturna, effettuata all’alba o al crepuscolo. Se ben integrata in un sistema agricolo virtuoso, può rappresentare un passo concreto verso una viticoltura più green” sottolinea Galesso.


Una pratica che offre diversi vantaggi – aggiunge Coldiretti -: il primo è una maggiore qualità dell’uva e meno sprechi. Il fresco notturno preserva l’uva, riducendo danni e perdite. Ma offre anche una gestione più efficiente con minori fermentazioni precoci e uso ridotto di trattamenti aggiuntivi, oltre al risparmio energetico, poiché c’è meno necessità di refrigerazione durante la vinificazione. Proprio nell’ambito dell’incontro in Casa Coldiretti, a cui è intervenuto Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, sono state presentate le tre protagoniste José Rallo di Donnafugata in Sicilia, Sarah Dei Tos di Vittorio Veneto e Monica Mariotti dell’Umbria. Ma l’impegno guarda anche alla risoluzione dei problemi che continuano a gravare sulle imprese rosa, a partire dal gender gap in un settore percepito come tradizionalmente maschile. Le donne possono avere difficoltà ad accedere al finanziamento per avviare o espandere un’azienda vinicola, ma anche a conciliare il lavoro nel settore del vino con le responsabilità familiari.
Sarah Dei Tos, imprenditrice della zona vittoriese, ha organizzato la prima vendemmia notturna certificata, con un protocollo che regolamenta l’intero processo. Questa pratica riduce l’uso di refrigerazione e preserva la qualità dell’uva grazie alla differenza termica tra giorno e notte, migliorando la sostenibilità e la qualità del prodotto finale.
Monica Mariotti (Umbria): In Umbria, la vendemmia è stata adattata ai cambiamenti climatici, spostando la raccolta dell’uva nelle prime ore del mattino per evitare il caldo intenso del giorno. Questa scelta migliora la qualità dell’uva e riduce l’impatto del riscaldamento globale.
José Rallo (Sicilia): La vendemmia all’alba è una pratica adottata per preservare l’aromaticità dello Chardonnay, che viene raccolto durante la notte quando le temperature sono più fresche. Questo permette di mantenere i profumi e la qualità del vino, riducendo anche il consumo di energia.
Questi casi mostrano come le donne nel settore vinicolo siano pioniere nell’adottare pratiche sostenibili e innovative.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Coldiretti)
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