Da qualche giorno sembra che la curva dei contagi da Covid-19 in Veneto si sia “appiattita”, come confermato dal presidente Luca Zaia nella conferenza stampa di oggi.
L’incidenza dei positivi su 100 mila abitanti a settimana è 2.403, l’Rt è 1,31, il tasso di occupazione delle terapie intensive è 20% mentre nell’area medica è 25% (con il 30% in area medica si passa in zona arancione).
Per il governatore del Veneto questa dovrebbe essere la settimana cruciale per comprendere l’evoluzione del virus.
Da una decina di giorni ci sono circa 200 persone nelle terapie intensive Covid del Veneto: per Zaia questo è un bel segnale che dimostra che il vaccino “ha fatto il suo lavoro”.
“Penso che ad oggi possiamo dire di aver scontato i bagordi delle feste di Natale – ha affermato il presidente -, vuol dire che nella contabilità sanitaria il paziente che entra oggi è distante dall’ultimo dell’anno e dalle feste di Natale. Omicron, in 3/4 giorni, ti dà la positività. Adesso noi dobbiamo cercare di capire se questa settimana potrebbe rappresentare il giro di boa oppure prelude a scenari ancora non raffreddati”.
L’assessore alla sanità Manuela Lanzarin e Luciano Flor, segretario generale della sanità della Regione Veneto, entrambi con le terze dosi di vaccino, sono risultati positivi al Covid e sono asintomatici.
Il governatore ha detto che l’attuale mole di asintomatici induce a fare delle riflessioni sul Coronavirus che in passato non si facevano, e che il dibattito nazionale, pensando ad esempio al tema della definizione di “caso positivo”, parte spesso dalle proposte del Veneto.
Zaia ha detto che ci sono studi che hanno dimostrato che, in alcuni casi, l’asintomatico non contagia altre persone, anche se questo rischio non si può escludere nella maggioranza dei casi.
“Siamo ancora preoccupati – aggiunge Zaia -, non stiamo assolutamente abbassando la guardia. Guardate ci troviamo nel crinale: dobbiamo capire se c’è il precipizio oppure c’è terra salda e quindi ce la ‘sfanghiamo’. Questa settimana è cruciale, è centrale: non lo è solo per il Quirinale lo è anche per il virus, che a noi qui in Veneto ci interessa tanto. Non possiamo pensare di mandare in isolamento metà Veneto. Ci sono imprese che hanno difficoltà a mantenere aperti i processi produttivi per due motivi: mancanza del personale, perché è quarantenato o isolato, e costo delle materie prime cioè il combinato disposto di un disastro”.
Zaia ha avuto un pensiero per le discoteche, per il mondo del turismo e per tutte le realtà che si trovano in un momento di difficoltà in questa fase della pandemia.
Questi i dati di oggi, lunedì 17 gennaio 2022, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 8.701.125 tamponi molecolari in totale, 15.009.899 test rapidi in totale, 50.302 tamponi nelle ultime 24 ore, 6.381 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 887.888 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 256.274 positivi in questo momento, 1.971 pazienti ricoverati in totale per Covid (38 in più nelle ultime 24 ore) di cui 205 pazienti in terapia intensiva Covid (7 in più nelle ultime 24 ore) e 1.766 in area non critica (31 in più nelle ultime 24 ore), 270 pazienti non Covid in terapia intensiva, 12.753 morti in totale (28 in più di ieri) e 26.665 pazienti dimessi dagli ospedali (63 pazienti dimessi nelle ultime 24 ore).
La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 12,69%; nelle ultime 24 ore sono state inoculate quasi 39 mila dosi di vaccino contro il Covid (2 milioni 339 mila dosi booster inoculate in totale fino a questo momento).
La copertura vaccinale dei veneti è all’88,6 % e, secondo il presidente Zaia, si potrà raggiungere l’obiettivo del 90% per metà febbraio.
In Veneto la fascia di età 5-11 anni è vaccinata al 27% e in Regione sembrano funzionare bene gli open day del fine settimana, che continueranno anche nelle prossime settimane.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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