“Una terra da inventare. Il Veneto rurale in cammino: nuove generazioni, ambiente e innovazione”, è la pubblicazione realizzata nell’ambito del Psr e scritta dalla giornalista Elisa Cozzarini, con l’introduzione del presidente dalla Regione, Luca Zaia, e dell’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan.
Il volumetto presenta dieci storie esemplari ed altrettanti progetti innovativi, messi a punto da giovani imprenditori veneti.
Tra questi ci sono Johnny Moretto e Andrea Zorzi, rispettivamente titolari delle aziende agricole “Moretto Farm” di Crocetta del Montello e “Radici Azzurre” di Santa Giustina in Colle (Padova), la cui visione è riuscire a sviluppare calore dal compost, in modo stabile e continuativo, per alcuni mesi.
“Obiettivo della loro sperimentazione è ottimizzare un sistema già esistente, quello del ThermoCompost, e farne il motore per riscaldare due nuovi impianti agricoli ad acquaponica. Il progetto viene sviluppato all’interno del Gruppo Operativo ‘ThermoBIO’, grazie a fondi del Psr, Programma di sviluppo rurale del Veneto 2014-2020, cofinanziato da Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Regione Veneto”.
Così inizia il capitolo “Alla ricerca della biomassa perfetta”, che nasce sul Montello, in cui Johnny Moretto descrive la propria esperienza, portata avanti con il collega padovano.
Hanno studiato una soluzione sostenibile, sia economica che ambientale, per coltivare in serra, utilizzando il metodo dell’acquaponica, ovvero riusando l’acqua e le sostanze derivanti dall’allevamento di pesci come fertilizzante, in una vasca collegata.
“Il principale vantaggio di questo sistema – scrive Cozzarini – sta nel permettere un notevole risparmio di acqua nella produzione di ortaggi di moltissimi tipi, con la possibilità di unirvi anche l’allevamento di pesci commestibili. Johnny è andato direttamente in Australia, come racconta all’autrice della pubblicazione, per verificare di persona l’applicazione dell’acquaponica, molto diffusa nei paesi oceanici e in Nord Europa, nata dall’unione tra l’acquacoltura e l’idroponica, cioè la coltivazione senza terreno, con l’utilizzo di acqua e sostanze nutritive”.
Tra le dieci storie di innovazione descritte in “Una terra da inventare” ci sono anche “Il regno delle mele” dell’azienda agricola biologica di Enrica Balzan di Mel (Belluno), “Leggere il cielo, per proteggere la terra” del Gruppo Operativo “Bollettino Digitale” , con capofila il Consorzio Condifesa TVB Treviso, Vicenza e Belluno, e “Piante in posa per risparmiare acqua”, progetto del gruppo operativo “Irrivision” e il suo sistema di visione artificiale, con il supporto tecnico di “Cet Electronics” di Zenson di Piave, operativo nei vigneti e nelle coltivazioni di kiwi.
La pubblicazione della Regione Veneto è scaricabile dal sito di Psr Veneto (vedi link).
(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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