Chi lo ha detto che i dialetti sono passati di moda?
A confermare quanto questa idea non sia veritiera non c’è solo l’esistenza di una branca della Linguistica, che studia i vari dialetti regionali, ovvero la Dialettologia, ma anche il fatto che uno dei personaggi più amati da generazioni abbia deciso di esprimersi proprio tramite la diverse parlate regionali.


Si tratta di Topolino, personaggio della Disney che, nel numero 3.619 dell’omonima rivista (si possono ancora trovare delle copie in edicola oppure sul sito panini.it), ha deciso di parlare in veneziano, assieme alla fidanzata Minni e gli amici di sempre Orazio, Clarabella e Pippo.
Con loro ha deciso di trascorrere un weekend fuori porta, nella località di “Punta Peocio”: una vacanza che si rivelerà movimentata e attraversata dal mistero del manoscritto perduto di Gigia Meneghea.
Un’avventura durante la quale i nostri beniamini pronunceranno le espressioni tipiche della parlata veneziana e, più in generale, del dialetto veneto, come “òstrega”, “baerin”, “paron de casa”, “nostre morose”, “bùtighe un ocio”, “tosa de botega”, “sigar”, “i diventa mati”, “el me par vecio”, “no ghe xe più gnanca un can”, “e me saria tornà bone”, “i ne vien a portar un saeudo”, “se no voévi zenta foresta”.
Da ricordare che la storia in veneziano si intitola “Topolino e il ponte sull’oceano” e, in quel numero di rivista citata”, è stata riproposta anche in altri tre dialetti regionali, con le copie distribuite nelle rispettive zone di appartenenza di quella parlata: oltre al veneziano, è stata scritta in dialetto pugliese, laziale e piemontese.
A metà gennaio Topolino per la prima volta aveva già presentato una storia in quattro dialetti diversi, ovvero in siciliano, campano, toscano e lombardo.
Un’iniziativa per ricordare e imparare, fin da piccoli e grazie ai personaggi Disney più famosi, che il dialetto regionale rappresenta un patrimonio linguistico e identitario, che merita quindi di essere conservato.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Topolino – rivista numero 3.619)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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