Anno nuovo, fase nuova dell’imponente (e oneroso) restauro che sta interessando il Santuario della Madonna dell’Angelo di Caorle, punto di riferimento per moltissimi fedeli non solo del Patriarcato di Venezia ma anche delle diocesi limitrofe, Vittorio Veneto in primis.
Il 2023 è stato l’anno del restauro della parte esterna del santuario, quello iniziato da circa un mese e mezzo vede proseguire gli interventi. Attualmente sono in corso quelli conservativi degli apparati decorativi interni, la cui progettazione è a cura degli architetti professor Amerigo Restucci e Giorgio Sparsi, mentre i lavori veri e propri sono stati affidati alla Cosvem di Castelfranco Veneto.
Per fare spazio a questo nuovo cantiere è stato necessario trasferire nel vicinissimo Duomo di Santo Stefano la statua della Madonna dell’Angelo. Nulla a che vedere, in questo caso, con la tradizionale e sempre molto partecipata processione mariana di luglio, ma un “trasloco” – per la precisione nella nicchia di San Rocco, vicino a uno dei due ingressi laterali dell’antica chiesa principale – per consentire alle maestranze di lavorare anche sulla zona dell’altare del santuario, attualmente coperta alla visuale dei fedeli, “avvisati” fin dalla porta d’ingresso che la venerata “Madonnina del mare” si trova provvisoriamente altrove.
Il restauro del santuario, come spiega il manifesto esplicativo dei lavori, prevede tre interventi: il primo è quello, già eseguito, sulle facciate esterne con rimozione e risanamento degli intonaci con ridipintura, restauro di vari elementi marmorei e lapidei e tetto.
Il secondo, in corso, riguarda gli interni, con “risanamento delle strutture lignee e serramenti, intonaci decorati, restauro degli affreschi e consolidamento degli elementi marmorei, ventilazione e consolidamento del pavimento”.
Il terzo interesserà il campanile e faro, per il quale è previsto il “restauro conservativo delle facciate e basamento in pietra, il consolidamento delle scale, la cuspide e la cella campanaria”.
L’analisi dello stato strutturale del santuario e gli interventi di restauro e consolidamento comportano una spesa di oltre 800 mila euro. In prima fila per sostenere questo intervento c’è Banca Prealpi SanBiagio, l’istituto di credito con sede centrale a Tarzo e filiali in un territorio molto ampio (comprendente anche la città di Caorle) che ha aperto un conto corrente dedicato per chi volesse contribuire a questi lavori che non erano più rinviabili.
Curiosamente, in queste settimane anche il Duomo caorlotto è interessato da lavori ben visibili a chi transita in piazza Vescovado e nei suoi pressi: sono infatti in corso la manutenzione straordinaria del tetto e il restauro delle vetrate.
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