“Il 2024 sarà l’anno dell’autonomia”. A dirlo è stato il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini durante l’inaugurazione dell’ultimo tratto della Pedemontana Veneta.
In una cerimonia ristretta, con sole quattro persone a salire sul palco, Salvini in un discorso di una decina di minuti in cui parlato più di terzo mandato, autonomia e pista da Bob che di infrastrutture, ha voluto sottolineare come il 2024, oltre ad essere l’anno del collegamento tra la Pedemontana e l’autostrada A4, “sarà anche l’anno di avvio di quell’autonomia che milioni di veneti hanno chiesto votando a un referendum”.
Un’affermazione del genere non poteva che scatenare un fiume di applausi tanto più se pronunciata di fronte al governatore del Veneto Luca Zaia, promotore di quel referendum del 22 ottobre 2017 citato da Salvini e fervido sostenitore dell’autonomia tanto da definirla come “la madre di tutte le battaglie”.
Parole, quelle del Ministro dei Trasporti, che tendono la mano a tutti quei leghisti veneti che nell’ultimo periodo si sono sentiti in qualche modo traditi: sono trascorsi diversi anni, e diversi governi con la Lega sempre in maggioranza, in cui il leader del carroccio è passato dall’indossare le magliette con la scritta “prima il nord” fino ad accantonare l’idea federalista per poi rimetterla nuovamente al centro del programma del suo partito, questa volta parlando però di autonomia.
Il 2023 è stato un anno che ha visto numerosi progressi parlamentari verso quella che Zaia ha sempre definito come “un’opportunità storica nel pieno rispetto di quanto previsto dalla nostra Costituzione. L’autonomia è la vera rivoluzione pacifica che darà voce ai cittadini che oggi rappresentano la foresta silenziosa che cresce”.
Il disegno di legge per l’autonomia differenziata è stato calendarizzato al Senato e verrà discusso il 16 gennaio a Palazzo Madama “Siamo di fronte a un appuntamento con la storia, un passo determinante in cui trova conferma la concretezza del cammino portato avanti fino ad oggi e di cui questo esecutivo si è fatto carico in maniera molto pragmatica – conclude Zaia – con l’impegno del Ministro Calderoli, della Premier Meloni, dell’intera compagine di Governo. Chi non intende scrivere questa pagina di storia, lascerà che siano altri a farlo”.
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