Buongiorno e benvenuti, io sono Pierantonio Polloni www.dottorpolloni.it e sono uno psicologo corporeo e questa è psicologia pratica una rubrica che riflette sul proprio benessere personale e la realtà quotidiana. L’argomento di oggi è: Come mai, siamo sempre piú stanchi?
La società moderna è caratterizzata da un eccesso di prestazione, in cui la persona è costantemente spinta ad ottimizzare sé stessa, a migliorare le proprie performance e ad essere produttiva in modo costante e crescente. E’ insostenibile la quantitá di energia richiesta per rimanere concentrati, operativi e performanti costantemente bombardati da notifiche, videocall, chat e chiamate su multipiattaforme mentre dobbiamo risolvere problemi in cascata. Questo porta a un’esaurimento psicofisico diffuso. Se nella societá del passato, la fatica tipica era collegata per lo più ad un impegno fisico oppure manuale, la stanchezza della società attuale, nasce per lo più dall’interno dell’individuo. Dal punto di vista della psicologia, la stanchezza è un fenomeno complesso e può manifestarsi come una sensazione di affaticamento, esaurimento o mancanza di energia, influenzando negativamente il benessere generale. Vi sono tre tipi di stanchezza:
- Stanchezza Fisica: causata da un eccessivo sforzo fisico o dalla mancanza di sonno. Questa può essere alleviata con il riposo e il recupero fisico.
- Stanchezza Mentale: causata da un’attività cognitiva intensa, come studio prolungato, lavoro intellettuale o stress mentale. Quando proviamo stanchezza mentale, fatichiamo a concentrarci, la memoria si riduce e prendere decisioni diventa più lento e talvolta difficile. Può essere alleviata con pause, attività rilassanti come mindfulness, attività creative o all’aria aperta.
- Stanchezza Emotiva: derivante da stress emotivo prolungato, come problemi personali, conflitti relazionali o traumi. Immaginate l’allarme perimetrale di casa. Se è stato ben configurato, si attiva al passare di un ladro e non certo di un gatto. Ma se il livello di allarme, fosse tarato per suonare al passaggio di lumache ed insetti potete immaginare che notti insonni. La stanchezza emotiva è proprio il segnale che il nostro allarme interiore è tarato così basso da suonare spesso. Questo fenomeno mantiene alti livelli di allerta e ci rende irritabili, sopraffatti, senza via di uscita, ansiosi ecc ecc. Questa stanchezza emotiva richiede interventi psicologici, come il supporto emotivo o la terapia.
Nella società della prestazione, le persone si auto-sfruttano, credendo di essere libere mentre in realtà sono schiave delle aspettative di successo e autorealizzazione. Costantemente bombardati da qualcuno o qualcosa che cattura la nostra attenzione e fa spesso leva sulle nostre passioni, veniamo stimolati con modelli di bellezza, forma fisica e prestazioni elevatissime. Tutto questo contribuisce ad alimentare una stanchezza profonda, cronica e pervasiva prodotta dall’insieme del lavoro fisico unitamente agli stimoli e all’iperattività mentale. Recenti studi stanno portando alla luce come questa condizione cronicizzata, porti a disturbi come la depressione, l’ansia e il burnout. In sintesi, la stanchezza moderna è il risultato di un modello socio-culturale che spinge gli individui ad un auto sfruttamento continuo. Ogni giorno, moltissime persone si impegnano in nome della performance imposta dai capi area, della produttività voluta dalle linea di produzione a cui appartengono, da se stessi utilizzando strumenti come il bio-hacking, le challenges o sfide, il costante processo di indebitamento per l’acquisto di oggetti che smettono di essere desiderati quando il corriere suona alla porta per consegnarli.
Questa spasmodica corsa sta provocando un impoverimento di energia profondo e pervasivo in ogni individuo ed ognuno di noi, oggi, è già chiamato a riconoscere questi segnali. Il corpo e la mente ci stanno avvisando dall’interno che è necessario cambiare qualcosa, ridefinire il proprio stile di vita, tornare a prendersi cura del riposo, della alimentazione, dello stare all’aria aperta, del tempo libero e delle nostre autentiche emozioni che sembrano rimaste indietro nella corsa alla programmazione del domani.
(Foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
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