Secondo le previsioni, almeno un milione di veneti approfitterà del ponte pasquale per concedersi alcuni giorni di svago.
Mentre molti potranno recarsi al mare, in montagna o visitare una o più città d’arte, non si può ignorare che un numero significativo di persone sarà costretto a lavorare anche durante questo periodo festivo.
Dall’elaborazione dell’Ufficio studi CGIA su dati Istat si stima che, tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo, dovranno recarsi sul luogo di lavoro fino a 323mila dipendenti veneti.
Un impegno che riguarda tutte quelle persone che lavorano anche nella stragrande maggioranza degli altri giorni festivi dell’anno, perché sono impiegate in settori che non possono chiudere le attività: come il turistico/ricettivo, l’informazione/comunicazione, l’intrattenimento, l’agricoltura/allevamento, il commercio/esercizi pubblici, i trasporti, la sanità, l’industria con produzioni a ciclo continuo e la sicurezza/ordine pubblico.
Un dato, quello pari a 323mila veneti, che non include i lavoratori autonomi che tradizionalmente anche nei giorni di festa si recano al lavoro. Stiamo parlando di agricoltori, allevatori, ambulanti, artigiani, commercianti, esercenti, ecc.
Negli ultimi dieci anni, a seguito della liberalizzazione degli orari di apertura/chiusura delle attività commerciali introdotta dal governo Monti, il numero dei lavoratori impiegati durante le giornate festive è aumentato costantemente.
Gli ultimi dati riferiti al 2023 ci dicono che in Italia il 25,8 per cento del totale degli autonomi alza la saracinesca della propria attività anche nei giorni di festa, mentre tra i dipendenti la quota di chi si reca al lavoro alla domenica e nelle altre festività è al 20,4 per cento.
In alberghi/ristoranti, sanità e commercio si lavora anche a Pasqua e Pasquetta
Pur non essendoci una declinazione a livello territoriale, secondo i microdati Istat, il settore dove il numero dei lavoratori dipendenti occupati nei giorni di festa è il più alto riguarda gli alberghi/ristoranti.
Seguono il comparto della sanità/case di cura e il commercio/esercizi pubblici. Verosimilmente, anche in Veneto gli occupati in questi settori costituiscono il 60 per cento circa del totale che lavora nei giorni di festa.
Sardegna, Liguria e Abruzzo le regioni con più occupati nei giorni di festa
Dei 3,8 milioni di dipendenti che in Italia lavorano anche durante le feste comandate, la regione che in termini assoluti ne conta di più è la Lombardia, con 593.600 unità.
Seguono il Lazio con 465.600, il Veneto con 323.400 e l’Emilia Romagna con 287.400. Se, invece, rapportiamo il dato di chi lavora durante le feste sul totale dipendenti, le regioni che presentano l’incidenza più elevata sono la Sardegna e la Liguria, entrambe con il 26,9 per cento.
Seguono l’Abruzzo con il 24,9 e il Lazio con il 24,4. Secondo la CGIA, questi risultati sono ascrivibili al fatto che, rispetto al totale dei dipendenti, quelli del settore alberghi/ristoranti, commercio e trasporti hanno nelle regioni appena elencate una consistenza percentuale molto elevata, cosa che invece non si registra in Veneto, in Emilia Romagna, nelle Marche e in Lombardia, che si collocano in coda alla classifica nazionale.
Il confronto con i Paesi UE
Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia si posiziona nella parte bassa della classifica tra chi lavora durante le festività.
Se, in riferimento ai lavoratori dipendenti, nel 2023 la media dell’UE a 27 era del 20,6 per cento – con picchi del 38,6 nei Paesi Bassi, 35,8 a Malta, 35,4 in Finlandia e 32,8 in Danimarca – da noi la percentuale si attestava al 20,4 per cento.
Al di sotto della nostra soglia si segnala il dato della Spagna che era pari al 19,9 per cento e quello della Germania al 14,6 che era il più basso tra tutti i Paesi dell’UE.
La lista delle professioni in servizio nei prossimi due giorni
La CGIA, infine, ha stilato l’elenco delle principali professioni che da sempre lavorano anche la domenica; pertanto, molti di loro saranno in servizio domani e, quasi tutti, il lunedì di Pasquetta.
Esso è costituito da: addetti ai musei/cinema/teatri/mostre/stadi/concerti e spettacoli vari, addetti al soccorso stradale, addetti alla gastronomia, addetti alla sicurezza privata, addetti alle imprese funebri, agenti penitenziari, agricoltori, albergatori, allevatori di bestiame, ambulanti, animatori turistici, ascensoristi, atleti professionisti, autisti, autonoleggiatori con conducente, autotrasportatori, badanti, banconieri, baristi, barman, benzinai, camerieri, cassieri, carabinieri, casellanti, chef, colf, commessi, commercianti, cuochi, disc-jockey, edicolanti, farmacisti, ferrovieri, finanzieri, fioristi, fotografi, fotoreporter, gelatai, giornalisti, guide turistiche, infermieri, magazzinieri, manutentori di impianti di riscaldamento/raffreddamento.
E ancora, marinai, medici, musicisti, negozianti, operai su impianti industriali a ciclo continuo, operatori ecologici, operatori radio-Tv, panificatori, pasticceri, pescatori, piloti/assistenti/controllori di volo-personale di terra delle compagnie aeree, pizzaioli, poliziotti, portuali, ristoratori, tour operator, tabaccai, taxisti, tramvieri, vigilantes, vigili del fuoco e vigili urbani.
(Autore: redazione Qdpnews.it)
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