È sfumata la speranza di passare in zona gialla e il Veneto, dopo la nuova classificazione con i colori per le Regioni, resta in zona arancione.
Questa decisione non aiuta molti imprenditori veneti a pensare a una ripartenza che sembra sempre più lontana e complicata: per diversi esercizi commerciali, infatti, lo spettro della chiusura definitiva si fa sempre più incombente.
Per quanto riguarda gli spostamenti, con la zona arancione è richiesta la l’autocertificazione durante il “coprifuoco” (dalle ore 22 alle 5) e per gli spostamenti fuori dal proprio Comune.
Continuano a essere vietati gli spostamenti fuori dalla Regione in cui si vive ed è vietato qualsiasi spostamento fuori dal proprio Comune, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute, necessità o per usufruire dei servizi non sospesi e non disponibili all’interno del proprio Comune.
In ogni caso, all’interno del Comune in cui si vive è fortemente raccomandato di non spostarsi, dalle ore 5 alle 22, salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute, necessità e per usufruire di servizi non sospesi.
È consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata (visite ad amici e parenti), all’interno del proprio Comune, una sola volta al giorno fra le ore 5 e le 22, nei limiti di due persone (sono esclusi dal conteggio i figli minori di anni 14, i disabili o le persone non autosufficienti conviventi).
Nei piccoli Comuni fino a 5 mila abitanti saranno consentiti gli spostamenti in un raggio di 30 chilometri (eventualmente anche in un’altra Regione) con divieto di spostamento nei capoluoghi di Provincia.
In zona arancione è consentita l’attività motoria solo nel proprio Comune ed è possibile praticare l’attività venatoria o la pesca dilettantistica all’interno del territorio del Comune in cui si risiede.
Restano le limitazioni per bar e ristoranti e rimane invariata la regola che prevede il divieto di mangiare o bere all’interno dei locali o nelle adiacenze degli stessi.
Dalle ore 5 alle 18 è permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali mentre dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina.
Quest’ultimo aspetto ha messo ulteriormente in ginocchio tanti bar che, grazie all’asporto serale, avevano avuto una piccola boccata d’ossigeno.
La consegna a domicilio è sempre possibile senza limiti di orario ma resta il divieto di consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5.
Chiusi i musei, le mostre, i teatri, i cinema, le palestre, le piscine ma i centri sportivi restano aperti.
I centri e i parchi commerciali chiuderanno nei giorni festivi e prefestivi e all’interno di queste realtà rimarranno aperti solo i punti vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i presidi sanitari, le tabaccherie, le edicole, le librerie e i vivai.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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