Nessuna sperimentazione in Veneto per l’App “Immuni”. Si sbloccano le terme e dal 3 giugno i centri estivi

Nella giornata di ieri, lunedì 25 maggio 2020, le autorità della Regione Veneto hanno avuto due videoconferenze con il governo italiano per discutere anche dell’App “Immuni” per la cui sperimentazione si sono candidate le Regioni Puglia, Liguria e Abruzzo (per il momento non il Veneto).

Questa sperimentazione durerà una settimana e il governatore Zaia ha precisato che il Veneto porterà avanti il suo progetto con il biomonitoraggio al quale si vorrebbe aggiungere il tema della segnalazione dei sintomi del Coronavirus da parte delle persone.

Rispetto alle linee guida, invece, buoni passi in avanti con lo sblocco totale del settore delle terme che per una Regione come il Veneto, che vanta importanti centri termali, rappresenta una boccata d’ossigeno significativa per molti lavoratori e anche per il miglioramento dell’offerta turistica e sanitaria con le cure termali.

Dal prossimo lunedì, anche se di fatto la vera partenza è individuata per il 3 giugno, potranno riprendere i centri estivi: ogni Comune e ogni singola realtà dovranno riorganizzarsi al meglio per capire come poter lavorare in sicurezza nel rispetto delle linee guida.

Il presidente della Regione Veneto ha chiarito che nel territorio regionale, oltre alla fascia 3-17, si è pronti con le linee guida per i centri estivi anche per la fascia 0-3.

“Dico al governo che approvi, recepisca o, quantomeno, validi le nostre linee guida – ha dichiarato Zaia – Lo faccia attraverso il comitato scientifico nazionale o faccia come vuole ma stiamo parlando dei bimbi dagli zero ai tre anni che sono una categoria per la quale abbiamo un’attenzione estrema. Siamo pronti ad aprire anche il 3 giugno e per questo ringrazio tutte le associazioni, i volontari, gli educatori, le scuole dell’infanzia, quelle paritarie e tutte le persone che si sono messe a disposizione”.

È fondamentale – prosegue il presidente della Regione Veneto – che il governo adotti con un dpcm o con una delibera del comitato tecnico scientifico queste linee guida ma non solo: anche tutte le linee guida che abbiamo approvato ma che non sono nel dpcm famoso del 17-18 maggio. Ci sono delle linee guida che sono in un limbo perché sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni ma ancora non sono un allegato di quel dpcm. Direi che sarebbe il minimo che, nel rispetto delle Regioni e della leale collaborazione tra le istituzioni, vengano approvate”.

La Regione Veneto ha anche predisposto un’altra linea guida sulle nuove prese in carico e sugli accessi alle case di riposo e alle Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali).

Il 75% delle case di riposo del Veneto ha avuto zero contagi mentre il rimanente 25% ha avuto delle situazioni differenti (una ventina di case di riposo ha avuto dati molto negativi).

Nessuna Biennale di Architettura per il problema di tanti Paesi che non potranno garantire la loro presenza mentre la Regione Veneto e gli organizzatori lavorano per l’edizione 2020 del Festival del Cinema di Venezia.

L’aggiornamento di oggi, martedì 26 maggio 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto conferma i dati positivi delle ultime settimane: 604.115 tamponi (13.229 in più rispetto alla giornata di ieri), 19.105 positivi (8 in più di ieri), 2.308 persone in isolamento (311 persone uscite dall’isolamento), 454 ricoverati (277 di loro si sono negativizzati), 38 terapie intensive (una in meno di ieri con 27 persone negative), 3.302 dimessi (32 in più di ieri), 1.360 morti in ospedale (1.886 morti in totale e 8 in più di ieri) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 73.

Per quanto riguarda il tema delle donazioni, in Veneto si è arrivati a 57 milioni 613 mila euro donati con 38 mila 392 donatori.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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