La premessa è che per la terza volta il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano incassa uno stop dal TAR riguardo alla sua intenzione di sparare ai lupi nel suo territorio.
L’attuale normativa offriva già l’esito scontato della richiesta. E allora, perché? Perché continuare per la terza volta ad emettere ordinanze palesemente in conflitto con le leggi vigenti?
Non si può certo passare oltre il disagio che una parte della società prova nei confronti del Lupo ed è compito del decisore politico accogliere questo disagio per fare in modo di minimizzarlo il più possibile. Ma come può, realmente, farlo?
Quando esistono tecniche e strategie nate per eliminare e minimizzare danni e conflitti provocati da specie selvatiche, usiamole. Gli strumenti che abbiamo a disposizione per opporci agli impatti provocati da specie selvatiche sono stati affinati da generazioni di allevatori. Perché non metterle, realmente, in pratica?
Se ci sono controindicazioni, siamo in grado di affrontarle e di eliminarle. Abbiamo un cervello unico tra le specie viventi, la tecnologia dei telefoni che abbiamo in tasca è superiore a quella che abbiamo usato per spedire degli uomini sulla luna, veramente c’è chi pensa di non essere in grado di far fronte ai “disagi” o alle “stragi” causati dai lupi?
Viviamo in società dove la fauna selvatica ha acquistato una nuova sensibilità rispetto a quella che aveva un paio di generazioni fa. Ci sono dei valori sociali e ci sono delle leggi che si fondono su quei valori sociali. Ma soprattutto c’è il lavoro di generazioni di allevatori che hanno affinato tecniche e strategie per convivere con specie selvatiche, e c’è la scienza.
Possiamo anche pensare che una sentenza di tribunale soddisfi qualche ingenuità, ma davvero continuiamo a credere che gli abbattimenti, o le finte misure di prevenzione, siano in grado di fermare gli impatti causati dalla fauna selvatica?
Ancora oggi, davvero?
(Autore: Paola Peresin)
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