L’invidia è il passatempo di chi si svaluta costantemente

L’invidia è il passatempo di chi si svaluta costantemente

Buongiorno e benvenuti, io sono Pierantonio Polloni www.dottorpolloni.it e questa è psicologia pratica una rubrica che riflette sul proprio benessere personale e la realtà quotidiana. L’argomento di oggi è: L’Invidia è il passatempo di chi si svaluta costantemente!

Oggi parliamo di un’emozione antica e potente: l’invidia. È un sentimento che tutti conosciamo, e che può essere distruttivo se non compreso e gestito correttamente. Ma partiamo dall’inizio, dall’etimologia della parola “invidia”. La parola “invidia” deriva dal latino invidere, che significa guardare contro, guardare male. Già in questo termine c’è un’indicazione di come l’invidia si esprima: è uno sguardo distorto, che desidera ciò che appartiene ad altri, accompagnato da un sentimento di disagio o malessere. In altre parole, l’invidioso guarda con astio il successo, le qualità o i beni altrui, perché li percepisce come una minaccia alla propria autostima. Osserviamo cinque situazioni in cui l’invidia può emergere:

  1. Lavoro: al lavoro un collega riceve una promozione, un aumento di stipendio o riconoscimenti. Questo può scatenare l’invidia in altri, soprattutto se questi si sentono trascurati o sottovalutati. 
  2. Relazioni personali: L’invidia può emergere quando qualcuno vede una coppia felice o una persona con una vita sentimentale appagante, suscitando in chi osserva sentimenti di carenza o frustrazione per la propria situazione. 
  3. Successo accademico o intellettuale: Studenti o professionisti che raggiungono obiettivi accademici, come diplomi, pubblicazioni o borse di studio, possono diventare bersagli dell’invidia di chi ha lottato invano per ottenere gli stessi risultati.
  4. Benessere economico: L’invidia si manifesta spesso nei confronti di persone che hanno beni materiali superiori, come una casa lussuosa, un’auto costosa o abitudini di vita benestanti, generando confronto e risentimento. 
  5. Popolarità e riconoscimento sociale: Quando una persona è molto amata, apprezzata o ammirata dagli altri, ad esempio sui social media o nel proprio gruppo di amici, chi si sente invisibile o non riconosciuto può provare invidia verso tale popolarità. In tutti questi casi, l’invidia nasce da un senso di inferiorità o di mancanza percepita rispetto a qualcun altro.

Cosa c’è di comune a tutte le 5 aree che abbiam visto poco fa? Sono sicuro che ve ne siete accorti anche voi che state leggendo o ascoltando il video. Tutte e 5 le situazioni hanno in comune un processo psicologico che è la confrontazione. Attraverso il confronto sociale ognuno valuta i propri atteggiamenti mosso dal desiderio di essere  simile agli altri ed al tempo stesso diverso dagli altri. Sembra un paradosso ma miriamo ad essere diversi rispetto ad altri ritenuti superiori per acquisire esperienza ed informazioni, e con quanti sono ritenuti inferiori per soddisfare il proprio desiderio di superiorità. Dunque perché proviamo invidia? 

Dal punto di vista psicologico, essa nasce da un confronto continuo, che alla lunga può diventare tossico sia per chi la prova che per chi la subisce. Chi prova profonda invidia, si confronta costantemente su più fronti e probabilmente lo fa senza accorgersi, perché quel comportamento è diventato abitudine, si è sempre fatto così, nella sua famiglia ha sempre funzionato così. Per cui chi prova invidia, mette in atto una confrontazione che ha imparato probabilmente in casa dove altri facevano lo stesso su di lui. Queste persone di notevole importanza a livello relazionale applicavano un filtro, cioè un filtro di svalutazione. E’ chiaro a questo punto che chi prova invidia, in profondità sta molto probabilmente, vivendo un processo di svalutazione di sè, delle sua capacità, di quello che prova che sente o che vive.

La psicologia, che ci offre strumenti per difenderci dall’invidia degli altri e anche dalla nostra stessa tendenza a invidiare eccovi dunque alcuni consigli pratici su come difendersi dalle persone invidiose.

  • Riconoscere i segnali: Le persone invidiose tendono a mostrarsi ipercritiche, minimizzano i successi altrui o cercano di mettere l’altro in cattiva luce. È importante non lasciarsi influenzare da queste dinamiche. La consapevolezza è il primo passo per non cadere nella loro trappola emotiva. 
  • Mantenere la propria autostima salda: L’invidia altrui può farci mettere in discussione le nostre qualità o risultati. Ricordiamoci che il loro disagio è un riflesso della loro insicurezza, non del nostro valore. Coltivare una sana autostima ci rende meno vulnerabili alle critiche ingiustificate. 
  • Impostare confini emotivi: Spesso, le persone invidiose cercano di avvicinarsi per destabilizzarci. Imparare a stabilire confini chiari, sia fisici che emotivi, è essenziale per non permettere loro di manipolarci o influenzarci negativamente. 
  • Rispondere con gentilezza e distacco: Non dobbiamo entrare in conflitto diretto con gli invidiosi. Una risposta calma e distaccata può spesso disarmarli. Ricordiamo che reagire emotivamente, attaccando o difendendoci in maniera aggressiva, può alimentare ulteriormente il loro comportamento. 
  • Coltivare relazioni positive: Circondarsi di persone genuine e positive è fondamentale. Queste persone ci aiuteranno a mantenere una visione equilibrata di noi stessi e della realtà, supportandoci nei momenti di difficoltà. 
  • Lavorare su noi stessi: Infine, se sentiamo di essere vittime dell’invidia o se la riconosciamo dentro di noi, è utile lavorare sulla nostra crescita personale. 

Bene, anche per oggi abbiamo terminato, se hai domande o commenti ti invito a scriverci oppure utilizzare o social e ci vediamo alla prossima puntata fra due settimane, ciao!

(Autore: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
(Foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
(Articolo di proprietà di Dplay Srl).
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