La Nuova Sostenibilità delle Criptovalute spiegata facile facile

La provvidenziale presenza di una bambina di dieci anni tra un difficilissimo pubblico di adolescenti mi ha offerto la perfetta scusa per spiegare bitcoin e sostenibilità in modo elementare, evitando così l’imbarazzo di chi, a quell’età, usa le parole senza conoscerne davvero il significato.

“Immagina di avere una fabbrica molto speciale, una di quelle che invece di produrre giocattoli o caramelle, crea dei soldi digitali chiamati criptovalute. Questi soldi sono completamente diversi dalle monete e banconote che usiamo ogni giorno. Pensa a loro come a dei gettoni digitali che puoi usare per comprare cose o scambiare con altre persone, ma esistono solo su internet. La fabbrica che le produce non è come tutte le fabbriche che hai già visto, quelle che vedi con i grandi camini che fumano, è un luogo pieno di computer che lavorano giorno e notte per risolvere problemi matematici molto difficili. Quando risolvono questi problemi, creano nuove criptovalute, un po’ come se stessero cercando dei tesori nascosti in un videogioco.

Questi computer hanno bisogno di molta energia per funzionare, proprio come quando giochi tanto con la tua console o il tuo tablet e devi ricaricarli. Ma invece di una piccola batteria, questi computer usano tantissima elettricità, tanta quanta ne usa un intero quartiere! Inoltre, proprio come quando il tuo tablet si scalda dopo averci giocato tanto, anche questi computer si scaldano molto e hanno bisogno di essere raffreddati continuamente, usando l’acqua come quando fai una doccia fresca d’estate.

Ora, immagina che vicino a questa fabbrica di criptovalute ci sia un grande campo pieno di pale eoliche, quelle grandi ventole che girano con il vento e creano elettricità. Quando c’è tanto vento, queste pale producono molta energia, ma a volte ne producono più di quella che serve alle persone del posto.

Ed è qui che la nostra fabbrica di criptovalute diventa davvero intelligente: invece di sprecare quell’energia in più, la usa per far funzionare i suoi computer. Quando c’è tanto vento e quindi tanta energia, i computer lavorano di più; quando invece il vento si calma, i computer rallentano o si fermano, un po’ come quando tu regoli il volume della televisione a seconda di quanto rumore c’è in casa.

In alcuni posti, come in montagna, ci sono anche delle centrali idroelettriche, che usano l’acqua che scende dalle montagne per creare energia. In Italia, nel Trentino, alcune persone hanno avuto un’idea brillante: hanno messo i computer per le criptovalute proprio vicino a queste centrali, così possono usare l’energia pulita dell’acqua invece di quella che inquina l’ambiente.

È un po’ complicato far funzionare tutto questo sistema perfettamente. È come quando cerchi di organizzare un grande gioco con i tuoi amici: bisogna mettersi d’accordo su quando giocare, chi fa cosa, e assicurarsi che tutti seguano le regole. Allo stesso modo, chi gestisce le fabbriche di criptovalute deve decidere quando accendere o spegnere i computer, quanto farli lavorare, e come utilizzare al meglio l’energia disponibile.

In alcuni paesi, come la Germania e la Spagna, questo sistema funziona molto bene perché hanno spesso più energia di quella che serve. In Italia è un po’ più difficile, un po’ come quando hai una merenda più piccola da dividere con i tuoi amici: devi stare più attento a come la usi.

La cosa più importante è che questo modo di creare criptovalute sta diventando più amico dell’ambiente. Invece di inquinare tanto come facevano prima, queste fabbriche stanno imparando a usare l’energia che altrimenti andrebbe sprecata, proprio come quando tu riusi i tuoi vecchi giocattoli invece di buttarli via.”

“Non ho capito il successo delle criptovalute” sospira la prof d’italiano, sistemandosi gli occhiali.

“Vede prof” borbotta una ragazza dal fondo dell’aula, continuando a scarabocchiare sul quaderno, “I Bitcoin non sono controllati da banche o governi, puoi usarle in tutto il mondo senza dover cambiare valuta, sono molto difficili da falsificare grazie alla crittografia e le transazioni sono veloci e possono essere fatte 24 ore su 24”.

Lezione conclusa!

(Autore: Paola Peresin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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