Era il 16 gennaio 1980 quando un piccolo gruppo si riunì a Padova con un sogno: dare voce al Veneto, alla sua gente e alla sua identità. Nasceva così la Liga Veneta, un movimento che, nel corso di 45 anni, ha saputo trasformarsi da realtà locale a “punto di riferimento per le battaglie autonomiste”, come ha fatto sapere in mattinata il capogruppo in consiglio regionale Alberto Villanova.
“I muri sono i libri del popolo”, amava dire il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi. E per molti anni, quei pezzi di cemento che tengono in piedi viadotti, ponti e sottopassaggi, furono testimoni silenziosi delle scritte, dei manifesti e del fervore dei militanti. Oggi, quei muri hanno lasciato il posto alle bacheche virtuali, ma il messaggio resta immutato, soprattutto in questo periodo segnato da un braccio di ferro con gli alleati di governo per la presidenza della regione: “Il Veneto, e i veneti, prima di tutto”.
“Chiunque abbia militato o tuttora militi nella Liga, sa bene quali sono i valori dei Veneti, i loro bisogni, le loro esigenze” – aggiunge Villanova. “Un’esperienza che oggi, nel quarantacinquesimo compleanno del nostro movimento, è un patrimonio inestimabile. Per questo, il Segretario Alberto Stefani, il Presidente Zaia e tutti i nostri militanti e sostenitori, marciamo compatti sotto una sola bandiera, quella del Leone, verso le prossime sfide. Noi, siamo pronti. E come 45 anni fa, siamo ancora e sempre al fianco dei Veneti”.
Ieri sera, in un video condiviso su Facebook, il Governatore Luca Zaia, da quasi tre lustri anni al timone delle giunte regionali, ha lanciato un messaggio chiaro e incisivo: le elezioni regionali del 2025 si avvicinano. Sebbene il limite dei mandati sembri escluderlo dalla competizione, la sua presenza politica resta imprescindibile.
“Alle elezioni regionali, se si voterà nel 2025, mancano 10 mesi. Un’infinità. Ho corso con il centrodestra, ma ho anche corso da solo. Staremo a vedere, valutando per prima cosa quanto saranno rispettati i Veneti. Cosa ne pensate?”
Un interrogativo che, non moltissimo tempo fa, sarebbe stato inciso su un cavalcavia ma che oggi viaggia alla velocità di un clic. Poco conta, la sostanza non cambia.
(Autore: Simone Masetto)
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