Ipotesi stabilimento Intel in Veneto. L’investimento statunitense ammonterebbe a 80 miliardi in dieci anni portando 5mila nuovi posti di lavoro

“Abbiamo dei grossi progetti e posso garantirvi che se vanno in porto avranno l’effetto wow per il Veneto, le Olimpiadi sono nulla in confronto, tanto per capirci. Se vado via io non si realizzeranno mai”. Erano queste le parole del Governatore del Veneto Luca Zaia pronunciate nel mese di luglio.

L’occasione? Cercare di “tirarsi fuori” dal gioco delle poltrone del nuovo governo ma anticipando quella che potrebbe essere una delle “imprese” storiche del governatore, una di quelle che possono segnare per sempre la storia economica della regione.

Nei giorni successivi a questa sua dichiarazione tutti i cronisti hanno provato a scucire qualche informazione in più senza però riuscire nell’intento. Ora sembra sempre più chiaro a cosa il governatore del Veneto stesse (e sta tutt’ora) lavorando nonostante sia lui che il suo entourage continuino a mantenere il massimo riserbo sulla questione. “E una cosa troppo importante e se riveliamo qualcosa rischiamo di perderla” ha sempre ripetuto nei mesi seguenti appellandosi a una “clausola di riservatezza”.

“L’effetto Wow” per il Veneto pare essere dato dalla scelta del colosso americano dei microchip Intel di creare una sede in Veneto, più precisamente a Vigasio in provincia di Verona. A confermare queste voci è stata l’agenzia Reuters le cui fonti parlano di un’intesa tra Intel e il governo uscente del premier Mario Draghi per costruire nel veronese un nuovo impianto di confezionamento e assemblaggio di semiconduttori.

Ovviamente dal governo italiano arriverebbe all’azienda un contributo statale che dovrà essere condiviso con il governo nascente. Proprio per questo motivo – fanno sapere le fonti citate da Reuter – la notizia è trapelata solamente a votazioni avvenute.

I numeri dell’investimento sono quelli da “capogiro” e che giustificano qualsiasi silenzio anche se fosse solamente scaramantico. L’azienda statunitense sarebbe pronta ad investire 80 miliardi di euro in dieci anni per soddisfare la domanda europea di questi componenti tecnologici (la stessa Intel sta investendo anche in Germania). Per l’investimento iniziale si parla di 4,5 miliardi di euro che consentirebbe l’inizio dell’attività tra il 2025 e il 2027. Importanti anche i numeri dei lavoratori che l’azienda assumerebbe e che pare siano circa di 1.500 persone a cui si aggiungerebbero altri 3.500 posti di lavoro nell’indotto

Questo nuovo impianto e tutti i vantaggi che ne conseguirebbe non fa gola solo al Veneto e al suo governatore ma Intel è contesa da molte altre regioni italiane come Piemonte, Lombardia, Puglia e Sicilia. La scelta degli americani pare però propendere per la provincia scaligera grazie ai collegamenti (l’autodtrada e la ferrovia del Brennero) con la Germania dove Intel sta appunto aprendo altri due stabilimenti.

Ad oggi questa rimane ancora un’ipotesi non confermata né dal governatore del Veneto né dai suoi collaboratori a palazzo Balbi che sperano di poter a breve confermare questa notizia dall’effetto “wow”.

(Foto: web).
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