Le operazioni di contenimento dell’incendio che si è propagato ieri pomeriggio sui pendii che sovrastano l’area di alcune frazioni di Longarone (Belluno) sono continuate ininterrottamente per tutta la giornata di oggi giovedì, riuscendo a ottenere risultati incoraggianti nel pomeriggio: i Vigili del fuoco hanno dovuto puntare sulle forze aeree, in quanto la pendenza e la natura rocciosa dei pendii interessati dalle fiamme non consente un approccio da terra.
La zona è stata divisa in settori per tenere sotto controllo l’appropinquarsi dei roghi che, in alcuni punti, si potevano osservare giusto ai margini della ferrovia e della statale Alemagna. Tre velivoli Canadair, caratterizzati da capienti serbatoi d’acqua (che nei primi voli viene mescolata a una soluzione che favorisce l’estinzione delle fiamme), si sono riforniti per tutto il pomeriggio al Lago di Santa Croce. Gli elicotteri hanno raccolto invece l’acqua dal vicino Piave, sulla sponda opposta, a Soverzene, gettandola poi sui versanti a nord del centro di Fortogna.
Nella piccola frazione di Fortogna, custode del cimitero del Vajont, i cittadini si sono detti sollevati del buon lavoro dei soccorsi e la preoccupazione ha lasciato spazio alla curiosità per i grandi velivoli che sorvolano le loro case: un residente ha testimoniato che un altro incendio di queste proporzioni avvenne nel 1993, con dinamiche simili. La strada provinciale 251, che attraversa la Val di Zoldo verso Igne, è stata chiusa al traffico: questo perché nelle zone colpite dall’incendio su quel versante si sono verificati dei franamenti sulla strada.
“Ieri verso le 15 ho visto del fumo salire dalla Conca della Cajada, – afferma il residente, – Poco dopo un amico mi ha mandato una fotografia dalla prospettiva di Ponte delle Alpi. Non ho capito subito che era qualcosa di grosso”. La catena di fiamme a metà del pendio è stata evidenziata dall’arrivo del buio: incandescente, ha spaventato subito il paese, tanto da mettere in fuga qualche famiglia. I Vigili del fuoco, pur consapevoli che non sarebbe stato probabilmente necessario, avevano già predisposto un piano d’evacuazione, tenendo conto della presenza di anziani, bambini e invalidi.
“Non riusciremo a chiudere le operazioni oggi – spiega il funzionario dei Vigili del fuoco, l’architetto Fabio Jerman, che ha diretto le forze sul campo – perché dovremo interrompere i voli al tramonto. Contiamo di circoscriverlo per questa sera e dargli il colpo di grazia domani mattina”.
Nel frattempo, l’associazione TreniBelluno ha fatto sapere attraverso i propri canali social che “la linea Belluno – Calalzo” rimarrà “chiusa almeno fino a sabato 26 marzo a causa dell’incendio boschivo sui versanti che sovrastano la ferrovia tra le stazioni di Ponte nelle Alpi e Longarone – Zoldo”.
(Ha collaborato Simone Masetto. Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata)
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