Giornata mondiale del fegato: alcuni dati e i consigli della prevenzione

Oggi, 19 aprile, come ogni anno si celebra la Giornata mondiale del fegato, un’iniziativa delle società scientifiche di tutto il mondo, legate all’ambito epatologico, volta a sensibilizzare la popolazione mondiale sul tema delle patologie epatiche, spesso legate al peggioramento degli stili di vita.

“La Giornata del fegato rappresenta per la nostra azienda un’importante occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce delle patologie epatiche. I dati aziendali confermano quanto sia fondamentale investire in percorsi di cura integrati e campagne di informazione. Ringrazio tutto il personale sanitario per l’impegno quotidiano e continuo a sostenere con convinzione un approccio alla salute che metta al centro la persona e la prevenzione, in maniera sinergica”, commenta il commissario dell’Ulss1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben.

Il fegato

Il fegato è l’organo interno del corpo umano che pesa di più, ovvero circa 1,5 kg, fondamentale per il mantenimento della salute generale: svolge infatti oltre 500 funzioni vitali nell’organismo, ma può essere colpito da oltre cento malattie, indipendentemente da età, sesso, etnia.

Il fegato elabora zuccheri, proteine e grassi, che vengono poi trasformati in energia richiesta dal resto del corpo. Interagisce con numerosi altri organi, contribuisce al metabolismo e svolge un ruolo essenziale all’interno del sistema immunitario.

Depura il sangue, filtrando farmaci e altre sostanze tossiche, produce la bile e sintetizza i fattori essenziali per la coagulazione.

Negli ultimi decenni, si è assistito ad una variazione delle cause di malattia epatica, rilevando un decremento delle eziologie virali (epatite B, grazie alla diffusa vaccinazione; epatite C in considerazione dell’introduzione di terapie antivirali innovative ed all’efficacia degli screening), mentre rimane allarmante l’eziologia alcolica ed è in rapido incremento l’eziologia dismetabolica, ovvero associata all’obesità, alla dislipidemia e al diabete mellito.

Tuttavia, il 90% delle malattie del fegato sarebbe prevenibili, con azioni individuali in favore di un corretto stile di vita e con politiche sanitarie adeguate.

Il tema del World Liver Day 2025, “Il cibo è medicina”, è dedicato all’importanza della nutrizione nella prevenzione delle malattie epatiche, in particolare della steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD), condizione che interessa circa 1/3 della popolazione globale.

Alcuni dati

Nel mondo, circa un miliardo e mezzo di persone sono affette da malattia epatica cronica, mentre ogni anno si perdono 2 milioni di vite per questa causa.

Ogni anno, in Italia, almeno 15mila pazienti muoiono per le complicanze della cirrosi epatica, mentre circa 6mila per carcinoma del fegato.

In particolare, la provincia di Belluno, detiene il record negativo per incidenza di neoplasia maligna del fegato, presentando un numero di casi circa 1,5 volte maggiore rispetto alla media regionale.

Focus sulla cirrosi

Un danno epatico prolungato, qualunque ne sia la causa, ha come esito la cirrosi.

La cirrosi è una malattia cronica, caratterizzata dal deposito di tessuto fibroso nel fegato,  da alterazioni progressive della circolazione nel distretto fegato. Intestino-milza-pancreas e da alterazione dell’attività del fegato (organo che ha oltre 500 funzioni!). Inoltre predispone all’insorgenza di tumori del fegato stesso.

I tassi di mortalità per cirrosi nella Regione Veneto  corrispondono ad un 15,7 per 100mila abitanti nei maschi e all’8,2 per 100mila abitanti nelle femmine.

La disabilità e le ripetute ospedalizzazioni per chi soffre di queste malattie epatiche comportano un elevato grado di impegno delle strutture del sistema sanitario. I ricoveri per cirrosi epatica in Veneto sono oltre 19mila per anno, con un costo medio di ospedalizzazione per paziente che supera di oltre il 50% quello dei pazienti ricoverati in reparti di Medicina interna per scompenso cardiaco o per una riacutizzazione di bronco-pneumopatia cronica ostruttiva.

I tassi di ri-ospedalizzazione nei pazienti con cirrosi epatica scompensata si aggirano inoltre intorno al 40% ad un mese e al 75% ad un anno.

“Nella nostra Azienda le  malattie epatiche vengono diagnosticate, curate, controllate nei vari ambulatori  epatologici (Feltre, Belluno, Agordo, Pieve), oltre che in regime di ricovero per i casi più gravi”, spiega Carla Manupelli, responsabile della Unità semplice di Epatologia di Belluno.

La tecnologia

“Una dieta bilanciata, secondo i principi della dieta mediterranea, ovvero ad alto contenuto di grassi insaturi e polifenoli e a basso contenuto di zuccheri, grassi saturi e cibi processati, rappresenta un fondamentale supporto anche per la salute del fegato. Il consiglio è quindi di incentivare il consumo di frutta, verdura, cereali (proteggono il fegato anche olio extravergine d’oliva, i frutti rossi ed il caffè), e ridurre il consumo delle carni rosse, delle bevande zuccherate e dei cibi ultraprocessati, mantenendo al minimo il consumo di alcol e cercando di controllare il peso corporeo, anche grazie a una costante attività fisica”, spiega Marco Tollardo, responsabile dell’Unità semplice di Epatologia dell’ospedale di Feltre.

“Negli ambulatori di Epatologia dell’Azienda Ulss1, il paziente può trovare professionisti in grado di offrire l’adeguato counselling in termini di prevenzione, ma anche l’approccio diagnostico più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, come l’utilizzo del Fibroscan, uno strumento simile ad un ecografo, in grado di svelare in modo non invasivo il grado di steatosi e fibrosi epatica, ovvero il processo di ‘cicatrizzazione’ del fegato, conseguente a qualsiasi danno epatico, elemento spesso misconosciuto in quanto silente e asintomatico – conclude – Conoscere l’entità di tale parametro rappresenta un’informazione essenziale nella diagnosi delle epatopatie e nella prevenzione della cirrosi epatica e dell’epatocarcinoma. Il Fibroscan costituisce oggi una nuova opportunità diagnostica non invasiva e ripetibile“.

Lo screening per l’HCV

L’Ulss1 Dolomiti ha avviato nel 2023 uno screening gratuito per l’epatite C, rivolto a tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989, con l’obiettivo di individuare infezioni da HCV non diagnosticate e garantire trattamenti efficaci.

Il test consiste in un prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi contro il virus dell’epatite C. È possibile effettuare il test:

  • in occasione di altri esami del sangue programmati
  • prenotando online nei centri prelievo degli ospedali di Belluno e Feltre
  • accedendo direttamente, senza prenotazione, in altri punti e centri prelievo

In caso di positività, il programma prevede l’esecuzione di un test di conferma tramite ricerca del virus HCV nel sangue, e in caso di positività confermata, la presa in carico da parte degli ambulatori epatologici di Belluno o Feltre, con il conseguente avvio della terapia.

Sono disponibili alcuni dati sulla campagna di screening contro HCV nell’azienda sanitaria Ulss1 Dolomiti, aggiornati al 31/12/2024:

  • sono state invitate più di 45mila persone, con un tasso di adesione alla chiamata del 30,1%, e sono quindi state testate quasi 13mila persone
  • il tasso di positività al test di 1° livello è del 0,29%, e più della metà di questi positivi sono risultati tali anche al test di conferma.
  • tutti i soggetti positivi sono stati presi in carico dagli ambulatori epatologici dell’azienda e più della metà (60%) ha già avviato il trattamento per la patologia.

Per qualsiasi informazioni, è possibile scrivere all’indirizzo mail screening.bl@aulss1.veneto.it

Alcuni consigli in (a cura di Carla Manupelli)

  • Un fegato sano è la base per una vita sana.
  • Tutto ciò che bevi e mangi influenza la salute del tuo fegato
  • Se il grasso supera il 5% del peso del fegato, l’organo viene severamente danneggiato.

Il grasso si accumula a causa di stile di vita sedentario ed alimentazione ricca di alimenti super-processati, contenenti elevate quantità grassi saturi e sale, di bevande zuccherate. Un aiuto è:

  • la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, olio di oliva, pesce, noci aiuta a perdere peso, migliora il metabolismo  e quindi la salute del fegato e dell’intero organismo.

Altri alimenti che aiutano il fegato sono il caffè e la vitamina E. Pertanto:

  • il cibo è medicina
  • anche danni che durano da anni  possono essere reversibili
  • un calo di peso del 5% può fare la differenza per la salute
  • un’alimentazione sana non è costosa

I medici non prescrivono solo medicine, ma anche cibo sano: per maggiori informazioni su questo tema, è possibile chiedere dei consigli al proprio medico di famiglia o all’epatologo.

(Autore: redazione Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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