Gabriella Chiellino, dalla prima laurea in Scienze ambientali al vertice di eAmbiente Group: “Puntare tutto su fonti rinnovabili ed efficienza energetica”

Gabriella Chiellino è la fondatrice e presidente di eAmbiente Group con sede al centro Vega, Parco Scientifico Tecnologico di Marghera. La società nasce nel 2003 e da allora si occupa di consulenza e ingegneria ambientale, certificazioni ambientali ed energetiche, affiancando imprese, enti e istituzioni del territorio. Per mettere in piedi la sua attività è partita da zero, coinvolgendo la madre esperta di economia per la gestione amministrativa e i fratelli, entrambi laureati in discipline STEM come soci: da quattro anni l’ingegner Gianluca Chiellino è amministratore delegato di eAmbiente Group.

Gabriella Chiellino, prima laureata in Italia in Scienze ambientali, oggi dirige un gruppo che si avvale di profili altamente specializzati per offrire servizi che spaziano nei settori pubblico e privato dell’Industria e delle Infrastrutture. Propone i propri servizi nelle Valutazioni di Impatto Ambientali, nelle Certificazioni di processo e prodotto per declinare tecnicamente l’economia circolare e la redazione dei bilanci di sostenibilità, Rating ESG e sostenibilità; inoltre, supporta nelle caratterizzazioni dei suoli e delle acque per le bonifiche degli stessi. Già delegata per il settore Ambiente e Sicurezza di Confindustria Veneto, Chiellino ricopre diversi incarichi di docenza in Università pubbliche e private, ed è componente dei consigli di amministrazione di aziende quotate con il compito di presiedere i Comitati di Sostenibilità (tra i quali il gruppo Acea Spa).

“EAmbiente nasce nel 2003 con un motto: capire, progettare e gestire l’ambiente, individuando i problemi ambientali e trovando le relative soluzioni – spiega Chiellino -. Allora non si parlava ancora di sostenibilità come lo si fa oggi: ora possiamo dire che la lungimiranza ci ha premiati. Nel 2007, su suggerimento di uno dei nostri clienti, che qui chiamiamo partner, abbiamo iniziato ad affrontare anche il tema del costo energetico. Mi sono iscritta all’ennesimo master a Milano per approfondire la materia e ora la riduzione dei consumi è uno dei punti centrali del nostro lavoro occupandoci in particolare di analisi di impatto e progettazione di fonti rinnovabili quali fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biometano e biomasse, per citarne alcuni”.

Ha una clientela trasversale: dal suo punto di vista qual è il settore produttivo che è in vantaggio nella transizione all’economia circolare e ci sono dei settori che, per loro caratteristiche strutturali stanno incontrando maggiori difficoltà lungo il cammino?

“È un tema molto più ampio che riguarda non solo il settore produttivo, è un tema generazionale. Lavoro nel Nord Est da 30 anni, è chiaro che l’azienda di un settore produttivo tradizionale (metalmeccanica, legno e chimica) e magari fondata dal classico self-made man, abituato alla propria formula produttiva vincente, abbia bisogno di una maggiore spinta generazionale verso la transizione ecologica rispetto ad altri nuovi settori. Su questo fronte gioca un ruolo importante la presenza di giovani preparati in materia. Va tenuta, inoltre, in considerazione anche la dimensione delle imprese. Un’azienda grande, molto attiva in mercati esteri, riceve maggiori impulsi rispetto all’impresa piccola. Rimane che tutte le aziende, per il costo crescente dell’energia, dello smaltimento dei rifiuti e dell’accesso al credito, per cui sono sempre più richieste determinate performance energetiche e ambientali, oggi sono incentivate ad adottare politiche sostenibili”.

Per supportare le imprese ci vogliono le giuste competenze, quali sono quelle che cercate oggi in eAmbiente?

“Il tema delle competenze è uno dei motivi fondamentali per cui ho creato eAmbiente. Ho capito che da sola, pur avendo una prima laurea in Scienze ambientali, non potevo gestire il problema ambientale da sola. Da qui la necessità di circondarsi di altre figure professionali come il geologo, il chimico, il florofaunista, un fisico esperto in modellistica predittiva, per fare alcuni esempi. Solo queste competenze, unite assieme, ci consentono di avere una visione globale sul problema e di elaborare soluzioni. Oggi siamo alla ricerca di nuovi professionisti legati a filoni come l’impronta di carbonio (come calcolarla e dunque ridurla), il tema dell’economia circolare, quello energetico, ma anche florofaunistico in termini di tutela della biodiversità. Da qualche anno, inoltre, abbiamo assunto figure con lauree in materie classiche come filosofia. Oggi il concetto di sostenibilità ha una forte declinazione sociale intesa come welfare e rispetto dei lavoratori. Un approccio più umanistico ci permette di gestire meglio l’engagement dei nostri stakeholders”. 

L’Italia a che punto è con la transizione alle energie rinnovabili? 

“Dovremmo produrre 8 giga di energia da fonti rinnovabili all’anno entro il 2030. Teniamo conto che nel 2021 abbiamo prodotto 0,4 giga. Il cammino è lungo e passa per l’autorizzazione, la cantierizzazione e infine la costruzione degli impianti. È una sfida che si vince solo con una forte spinta politica. Ad un recente convegno in Lombardia l’assessore all’Ambiente sottolineava come per produrre 7000 mega di energia da fotovoltaico servano l’equivalente di 7000 campi da calcio di impianti. La Regione ha 1500 Comuni, ognuno dei quali dovrebbe dare l’autorizzazione per 3-4 di questi. Lo stesso vale per il Veneto. Questo per dire che la sfida della sostenibilità si vince solo con una chiara visione della politica dei numeri. Poi è compito anche delle imprese come la mia e dei cittadini diffondere le buone pratiche”.

Vale la pena parlare di nucleare nell’ottica di trovare fonti alternative a quelle fossili?

“Abbiamo perso l’occasione con il referendum al quale i cittadini italiani hanno votato contro. Ora siamo fuori tempo: per progettare e mettere in piedi un impianto nucleare ci vogliono 15 anni. Meglio fare accordi con i vicini francesi o paesi dell’Est che li possiedono già o, meglio ancora, puntare tutto sullo sviluppo di fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica”.

(Autore: Rossana Santolin).
(Foto e video: Qdpnews.it)
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