Più di 300 persone venerdì sera nella Sala Cinema Giovanni XXIII a Cornuda in occasione della serata informativa organizzata dal Comune di Cornuda con l’Associazione “Noi che credevamo…” per fare il punto sulla situazione delle ex Banche Venete.
Diversi i punti toccanti durante l’incontro: Fondo Indennizzo Risparmiatori (per promuovere la ridistribuzione del saldo residuale del fondo Fir), costituzione parti civili (stato dell’arte dei processi in corso; società di revisione ecc) e Lca Veneto Banca (stato avanzamento liquidazione).
Il crac delle banche venete rappresenta ancora una ferita aperta per molte famiglie che, anche nell’Alta Marca Trevigiana, hanno visto sparire in un baleno i risparmi di una vita accantonati con grandi sacrifici. Solo la scorsa settimana il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva aperto al riparto di altri 300 milioni dai fondi residui Fir, che si aggiungerebbero al pagamento del 30% di ristoro dal Fir.
“Fin dall’inizio – commenta il sindaco Claudio Sartor -, in tutte le iniziative che riguardano gli ex soci truffati delle due banche popolari venete, il Comune di Cornuda è sempre stato vicino ai risparmiatori, ha sostenuto le loro battaglie non solo idealmente ma con fatti concreti, mettendo a disposizione delle varie associazioni le proprie strutture e favorendo incontri e dibattiti. Nel 2019, inoltre, ha costituito il P.A.R. (Punto Assistenza Risparmiatori) che ha supportato oltre 1.500 risparmiatori nella presentazione della domanda al Fir e delle successive pratiche come le costituzioni di parte civile”.
“Dallo scoppio della bolla finanziaria delle due Banche Venete – aggiunge il consigliere comunale Maurizio Lamonato, capogruppo di maggioranza – sono trascorsi ben 8 anni e quasi 6 dalla vendita a Banca Intesa. In questo periodo i risparmiatori hanno fatto sentire la propria voce e indignazione, per la truffa subita, in ogni sede: politica, giudiziaria e non solo. Hanno portato avanti battaglie che hanno permesso di far emergere come realmente venivano gestite le Banche Venete da Consoli – Zonin & C. e tutte le condotte fraudolente e le pressioni che i funzionari di banca subivano dai vertici al fine di vendere, agli ignari risparmiatori, le azioni, tossiche, della banca”.
“Purtroppo – continua -, come è tristemente noto, molte persone anziane hanno perso tutti i risparmi della propria vita, molti si sono trovati indebitati verso l’istituto con le cosiddette baciate. La lotta portata avanti dalle associazioni dei consumatori, dei risparmiatori e di alcune realtà locali ha già dato i suoi frutti: per la prima volta in Italia il governo ha stanziato un fondo per l’indennizzo dei risparmiatori truffati (Fir), che ha permesso di ottenere almeno un indennizzo del 30 per cento di quanto pagato per l’acquisto delle ‘quote’ sociali. Dopo quasi tre anni dallo scadere del termine per la presentazione delle domande, la Consap, soggetto preposto per la gestione delle domande Fir, ha quasi ultimato il proprio lavoro distribuendo poco più di 1.000 milioni sugli oltre 1.600 inizialmente stanziati”.
“Da molti mesi – conclude – si sta intrattenendo una interlocuzione con il governo ed esponenti politici, affinché il residuo venga ridistribuito agli aventi diritto. La tenacia ha premiato: il ministro del Tesoro e il primo Ministro si sono dichiarati disponibili a modificare la normativa istitutiva del Fir al fine di permettere la redistribuzione, probabilmente parziale, del residuo. In ogni caso, costituirebbe un grande successo e permetterebbe ai soci di ridurre ulteriormente le perdite subite”.
Un’esortazione a non mollare è arrivata anche dall’Associazione “Noi che credevamo…” perché, come spiegato durante la serata, tramite gli avvocati convenzionati si possono inoltrare le lettere di diffida alla Consap (Mef) per la redistribuzione del saldo residuale del fondo indennizzo risparmiatori (si parla di circa 500 milioni degli originali 1.600 milioni inizialmente stanziati).
L’appuntamento di Cornuda ha quindi confermato la volontà di alcune amministrazioni comunali, come quella cornudese, e associazioni ad impegnarsi per andare oltre al 30% di ristoro dal Fir.
(Foto: Comune di Cornuda).
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