Elezioni regionali, De Carlo: “Squadra che vince non si cambia, ma il bomber…”

Il senatore Luca De Carlo

All’ombra (si fa per dire visto che siamo all’interno di un polo fieristico) del Leone Marciano che svetta gigante rispetto al resto dell’arredamento del padiglione del Veneto al Vinitaly è passato anche lui: Luca De Carlo. Il senatore di Fratelli d’Italia per molti è il possibile successore di Luca Zaia alla guida della Regione, nel caso i leghisti decidessero di ritirarsi (anche se pare difficile) da quella che viene definita, vista l’importanza strategica della regione, “la linea del Piave”, lasciando la guida del Veneto ai Fratelli d’Italia.

Intervista a Luca De Carlo

“Squadra che vince non si cambia – commenta da buon nerazzurro De Carlo – ma l’allenatore, il bomber o il centravanti si può cambiare. Quindi l’importante è la tenuta della coalizione ma chi sarà a guidarla è una questione che verrà trattata a tempo debito. Ad oggi non sappiamo neppure quando si andrà al voto”.

Quindi è possibile un Luca de Carlo candidato governatore del Veneto?

“Io sono felicissimo di quello che sto facendo, sono presidente di una commissione (quella dell’agricoltura ndr) che mi gratifica. È un lavoro che mi piace, sono tutte ipotesi sul tavolo ma non c’è nulla di concreto né tantomeno di attuale”. 

Dazi: qual è la situazione attuale in Italia e come si sta muovendo il Governo?

“Il Governo oggi incontrerà tutte le categorie coinvolte. Credo che il modo migliore per affrontare una crisi sia innanzitutto quello di conoscerne l’impatto reale, mettendo insieme tutte le questioni che compongono il quadro complessivo. Solo così si può intervenire in modo efficace. Va ricordato che la competenza in materia commerciale è europea, ma l’approccio del Governo italiano sarà comunque determinante. Anche grazie agli ottimi rapporti che questo Esecutivo ha con gli Stati Uniti, indipendentemente da chi sia alla guida del Paese: sia che governi Biden, sia che governi Trump, l’Italia resta alleata degli americani. È chiaro che i dazi rappresentano l’opposto degli accordi commerciali, mentre noi vogliamo proprio questo: sederci a un tavolo e spiegare agli americani che i dazi non fanno bene a nessuno, né a chi li subisce né a chi li impone”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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