È morto Papa Francesco, il cordoglio dell’Italia e del mondo. Lutto regionale

Papa Francesco durante la sua visita a Venezia

La tranquilla mattinata di pasquetta è stata scossa da una notizia choc: il cardinale Farrell ha annunciato che poco dopo le 7.30 di questa mattina è morto Papa Francesco. Aveva 88 anni, e il decesso è avvenuto nelle prime ore del Lunedì dell’Angelo a Casa Santa Marta.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ricorda Papa Francesco

Non più tardi di ieri, con un filo di voce, il pontefice argentino aveva impartito la benedizione “Urbi et Orbi” in occasione della Santa Pasqua, concedendosi poi un giro tra la folla in piazza San Pietro a bordo della “papamobile”.

Questa la dichiarazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni: “Alle ore 9.47 di questa mattina, Sua Eminenza, il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Era il 266esimo pontefice della Chiesa cattolica, che ora è universalmente in lutto per la sua scomparsa, all’inizio dell’anno del Giubileo della speranza.

Come molti ricorderanno, il Papa era stato ricoverato il 14 febbraio scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale: l’infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, aveva richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica.

Il quadro si era presentato fin da subito piuttosto complesso. Quando aveva 21 anni, a Bergoglio venne asportato il lobo superiore del polmone destro dopo una grave polmonite.

Le radici italiane e l’elezione a pontefice nel 2013

Nato a Buenos Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, Bergoglio aveva radici italiane, in quanto figlio di un ferroviere piemontese. Perito chimico, nel 1958 entrò come novizio nella Compagnia di Gesù (Gesuiti). Laureato in Filosofia, ordinato sacerdote nel 1969, vescovo ausiliare di Buenos Aires di Auca nel 1992, promosso coadiutore nel 1997 e arcivescovo nel 1998, fu creato cardinale nel 2001 da Papa Wojtyla.

La sua elezione a 266esimo papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma avvenne il 13 marzo 2013, dopo che l’11 febbraio dello stesso anno papa Benedetto XVI, scomparso il 31 dicembre 2022, annunciò le sue dimissioni.

A partire dalle vicende della stessa elezione, avvenuta appunto dopo la rinuncia all’incarico da parte di Ratzinger, la salita di Bergoglio al soglio di Pietro è passata sicuramente alla storia, anche perché primo papa proveniente dal continente americano e appartenente all’ordine dei gesuiti.

E poi il nome “Francesco“, nel solco dell’esempio di Francesco d’Assisi, “uomo di povertà, uomo di pace, uomo che ama e custodisce il Creato“, cifre su cui Bergoglio ha costruito l’edificio del suo pontificato, insieme ai valori di fratellanza, dialogo, misericordia, attenzione agli ultimi e speranza.

Il cordoglio. Mattarella: “Punto di riferimento”. Zaia: “Un pilastro”

La notizia della morte di Francesco sta generando una vastissima ondata di cordoglio in tutto il mondo.

Questo il toccante ricordo del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella: “Ho appreso con grande dolore personale la notizia della morte di Papa Francesco, avvertendo il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato. La morte di Papa Francesco suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”.

“Quando il 18 maggio (del 2024) dopo giorni di maltempo Papa Francesco è arrivato a Verona, commentai che aveva portato il sole – commenta il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Oggi allargando la visione sulla storia, possiamo fare la stessa considerazione: sul nostro mondo, il suo pontificato è stato un raggio di sole, un messaggio forte di attenzione agli ultimi, ai più deboli. Si poteva non essere sempre d’accordo con i suoi pensieri ma in ogni situazione ha parlato a tutti, a credenti e non credenti, ricordando che la nostra comunità è tale se non lascia indietro nessuno. Il suo messaggio contro quella che chiamava la società dello scarto, è un monito che rimarrà un pilastro su cui misurare anche la nostra attività di amministratori pubblici”.

“Nessuno potrà mai dimenticare la sua immagine che è entrata nelle nostre case nei giorni più bui del Covid. Era solo, isolato nel vuoto di una piazza San Pietro incredibile con sullo sfondo soltanto i lampeggianti delle Forze dell’Ordine – aggiunge il presidente Zaia -. In quella solitudine ha incarnato i sentimenti di smarrimento, incertezza e paura che provavamo tutti in quelle ore, ma con le sue parole ha trovato il modo di rassicurare e accompagnare con la Fede verso la via d’uscita dalla pandemia. Quella visione è stata un’omelia per immagini in cui spiegava che nessuno poteva sottrarsi alle responsabilità a cui tutti eravamo chiamati, ad uno spirito di altruismo senza il quale non saremmo usciti da quel tunnel. Nel lockdown è stato più volte spunto di riflessione”. 

“Diversamente da alcuni suoi predecessori non è stato proprio di casa nel Veneto ma le sue visite a Venezia e Verona sono state memorabili per portata storica e dimensione dell’evento – conclude Zaia -. Due occasioni che hanno superato la dimensione dell’aspetto religioso e che ora rimangono due ricordi preziosi nella storia della nostra regione che insieme a tutto il mondo è addolorata per la scomparsa di un Papa e uomo eccezionale”.

Lo stesso Zaia ha adottato in data odierna il decreto con cui viene proclamato il lutto regionale per la scomparsa di Papa Francesco. In segno di cordoglio, è stata disposta l’esposizione a mezz’asta della bandiera del Veneto in tutte le sedi istituzionali centrali e periferiche, nonché negli Enti strumentali regionali.

“È un giorno di immenso dolore: perdiamo una guida limpida e autorevole, come Chiesa e come società. Papa Francesco ha tracciato una linea lucidissima per la politica a tutti i livelli. Mi auguro che siamo capaci di essere all’altezza di portare avanti la sua visione umana e cristiana, perché ciò che è autenticamente cristiano è per il bene di ogni uomo” il messaggio del consigliere regionale Arturo Lorenzoni.

Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso e dell’Unione Province del Veneto, esprime profondo cordoglio per la perdita di Papa Francesco, dopo la triste comunicazione di questa mattina del Cardinal Farrell: “Con grande commozione ci uniamo nel cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco –  le parole di Marcon –. Le sue parole e le sue azioni sono sempre state veicolo di pace, solidarietà e uguaglianza fra i popoli: in un periodo storico segnato da una pandemia, dalle tragedie delle guerre e dalle conseguenti difficoltà sociali, la tua guida spirituale ci ha accompagnati nel superamento di sofferenze e timori. Come presidente di Provincia, non dimenticherò mai l’invito e le esortazioni che, in qualità di amministratore, mi diede in occasione del nostro incontro durante il mio primo mandato. Caro Pontefice, non ti dimenticheremo mai”.

“Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza – dice la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che “non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce”. Cammineremo in questa direzione, per ricercare la strada della pace, perseguire il bene comune e costruire una società più giusta e più equa. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti”.

“Oggi il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco – scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – Ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo amore così puro per i meno fortunati. Il mio pensiero va a tutti coloro che sentono questa profonda perdita. Che possano trovare conforto nell’idea che l’eredità di Papa Francesco continuerà a guidarci tutti verso un mondo più giusto, pacifico e compassionevole”.

“L’Europa piange la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco – aggiunge la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Il suo sorriso contagioso ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Il “Papa del popolo” sarà ricordato per il suo amore per la vita, la speranza nella pace, la compassione per l’uguaglianza e la giustizia sociale. Che riposi in pace”.

Anche il mondo dello sport compartecipa al lutto per la morte di Papa Bergoglio. Il Coni ha disposto il rinvio delle manifestazioni sportive sotto la sua egida che erano in programma oggi. Salta l’intero programma odierno del calcio di Serie A e Serie B. Le quattro partite della massima divisione che dovevano giocarsi oggi saranno disputate dopodomani mercoledì con fischio d’inizio alle 18.30.

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(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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