È morto Beloka, il fossa più anziano d’Europa: la sua specie anche nel film “Madagascar”

Nella notte tra il 2 e il 3 luglio, nel Parco Natura Viva di Bussolengo, se n’è andato Beloka, il fossa più anziano d’Europa.

Il più grande mammifero carnivoro del Madagascar, predatore dei lemuri e appartenente ad una specie “vulnerabile” di estinzione, oggi lascia in Italia solo altri 4 esemplari.

Era arrivato al Parco Natura Viva nel 2016 e sarebbero mancati pochi giorni al compimento dei suoi 22 anni, un’età storica per questa specie: per questo, da tempo era seguito con attenzione dai suoi keeper.

“Ogni giorno era un giorno in più – ricordano dal parco veronese – e negli ultimi due giorni di vita abbiamo visto un rapido cedimento. Nel reparto adiacente resta Frodo, rappresentante di una specie che in Madagascar ha visto andare in fumo, solo tra il 2000 e il 2023, il 29% della copertura forestale originaria. Un declino al quale fanno fronte i parchi zoologici, con i rappresentanti italiani e quelli europei, che vivono in 27 diverse istituzioni”.

“Un tributo a questa specie – continuano -, seppure non molto indulgente – fu offerto anche dal film di animazione ‘Madagascar‘, che ha portato sul grande schermo i fossa come sciocchi e pavidi, con lo scopo di cacciare Re Julien e tutti i lemuri. Una commedia non molto lontana dalla realtà, poiché il fossa è effettivamente l’unico predatore dei lemuri tra le foreste malgasce. Ed è per questo che Beloka, come tutti i fossa, era strettamente legato alla possibilità di arrampicarsi sugli alberi”.

Dal Parco Natura Viva fanno sapere che in natura il fossa, con una morfologia evoluta proprio per fare del lemure la sua preda eletta, è capace di inseguirla tra i rami sfruttando gli artigli semi-retrattili e le caviglie flessibili, che gli permettono lunghi balzi tra le fronde e le discese a testa in giù lungo i tronchi.

“Per questo – sottolineano -, è ormai scomparso dagli altopiani centrali del Madagascar, completamente disboscati. E ha dura vita anche in tutto il resto del suo areale, costituito dalla foresta spinosa del sud, foresta decidua occidentale e dalle foreste pluviali orientali. Ed è proprio in uno di questi ecosistemi, nella foresta di Maromizaha, che l’Italia vanta da più di un ventennio l’unica stazione di ricerca italiana in Madagascar. Dove, grazie agli sforzi congiunti del Parco Natura Viva e dell’Università di Torino, il Governo ha istituito lo status di area protetta, permettendo ai fossa, ai lemuri e agli abitanti umani una maggiore tutela”.

Dune

Fortunatamente non ci sono solo brutte notizie, l’ultima new entry al Parco Natura Viva è Dune, il giovanissimo cammello della Battriana.

“Si tratta di una specie protagonista di un grande fraintendimento nella divulgazione scientifica – spiegano dal parco -, in virtù del quale i ricercatori lanciano l’appello: ripartire dal linguaggio per salvare il cammello selvatico, che sopravvive tra Cina e Mongolia con 950 esemplari”.

Giunone

Alcune settimane fa, inoltre, è stata data la notizia della nascita della “bisontina” Giunone.

È nata lo scorso 21 maggio, vive con i genitori e le due sorelle e ha mantenuto la tradizione di famiglia dei nomi legati alla mitologia.

“I suoi circa 70 chili di peso precisano dal parco – raccontano di un esemplare molto grande per la sua età, in grande forza per affrontare le avventure che avrà di fonte. Un buon auspicio per la vita selvatica che l’attende, quando il progetto LIFE Carpathia sarà pronto ad accoglierla in natura”.

Video al fossa realizzato dal Parco Natura Viva: 

Video realizzato da Qdpnews.it al Parco Natura Viva: 

(Foto: Parco Natura Viva – Elena Livia Pennacchioni – Giorgio Cortese – Valeria Cascella).
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