Dopo 19 anni a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, l’assessore al Lavoro, istruzione, Formazione professionale, Pari Opportunità, Elena Donazzan, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Giunta regionale per andare a ricoprire l’incarico di parlamentare europeo.
Insieme ai direttori delle Direzioni regionali di riferimento, ha voluto tracciare un bilancio di fine mandato, raccontando, numeri alla mano, i suoi quasi 4 lustri di attività. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, l’assessore al Turismo Federico Caner, alcuni consiglieri regionali, il rettore dell’Università Iuav Benno Albrecht, direttori regionali e degli enti strumentali.
“Ho avuto il grande privilegio per 19 anni di lavorare nella più bella amministrazione che ci possa essere e di essere alla guida di un assessorato che ha a che fare con la vita delle persone, della loro crescita, fatta di attese e di aspettative – ha sottolineato l’assessore Donazzan – In questi anni, grazie al lavoro degli uffici regionali, di tutti i dipendenti, funzionari, dirigenti con cui ho collaborato, abbiamo incrociato lo sguardo di milioni di persone a cui abbiamo cercato di dare risposte, supportato i cambiamenti, in un legame sempre molto stretto con il nostro territorio”.
“Il primo grazie va al presidente Luca Zaia, che mi ha confermato per tre volte alla guida di questo assessorato, assegnandomi le deleghe all’Istruzione, Formazione, Lavoro, e prima ancora quelle alla Tutela del Consumatore, Sicurezza Alimentare, Servizi veterinari, Protezione civile, Caccia – ha continuato – Il secondo ringraziamento va ai direttori delle strutture regionali: se sono cresciuta personalmente e professionalmente lo devo alle persone con cui ho lavorato”.
“Lascio un’eredità importante, fatta di risultati concreti e relazioni improntate sulla correttezza e l’assunzione di responsabilità. Lascio innanzitutto una buona amministrazione, come dimostra la programmazione e rendicontazione dei Fondi europei – ha spiegato – C’è stato un momento in cui qualcuno ha insinuato che ci fosse stata una mala gestio: non solo non era vero, ma la Commissione europea ha sempre plaudito alla gestione dei fondi europei della Regione Veneto, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo”.
“L’ innovazione – ha aggiunto Donazzan – è la parola chiave che ha guidato questo lungo percorso in Regione. Con i nostri progetti abbiamo profondamente inciso nella formazione professionale. Siamo la Regione più inclusiva e più capace di accogliere le persone, in particolare le più fragili. Abbiamo ottenuto risultati molto importanti sulla dispersione scolastica: 9% contro il benchmark europeo che è al 10%”.
“Abbiamo realizzato una delle migliori filiere verticali della formazione d’Italia: abbiamo iniziato nel 2011 con 6 corsi ITS e siamo arrivati ai 100 attuali – ha riferito – Lavoro: dopo la crisi di Lehman Brothers, il Veneto ebbe uno shock. Ci siamo messi l’elmetto in testa e abbiamo trovato soluzioni: le work experience, con il rafforzamento dei centri per l’impiego, i Lavori di Pubblica utilità, e l’Unità di Crisi con cui abbiamo gestito 330 tavoli di crisi“.
“Ho cercato di chiudere tutte le questioni aperte (l’ultima con Ceramiche Dolomite) – ha concluso – ma sarò sempre legata alla nostra regione e il mio nuovo ruolo mi consentirà di portare il modello veneto in Europa”.
(Autore: redazione Qdpnews.it)
(Foto: Regione Veneto)
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