Si chiama “Secure” una nuova App di cui si è dotata la Regione Veneto per lo studio delle precipitazioni a elevata intensità per cercare di capire con quale probabilità esse si manifesteranno nel futuro e per intraprendere adeguate misure di adattamento e la progettazione delle opere idrauliche e di difesa del territorio. La caratterizzazione degli eventi pluviometrici intensi è infatti un prezioso strumento per supportare gli studi di pianificazione territoriale e la progettazione delle opere idrauliche.
La significativa nuova “arma” per difendersi dalle precipitazioni più intense e progettare la risposta infrastrutturale è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, dall’Assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, affiancato dal prof. Marco Marani, ordinario di Costruzioni Idrauliche e Idrologia nell’Università degli studi di Padova, che ha illustrato la funzione del sistema, e da Loris Tomiato, direttore generale di Arpav.
La rete di raccolta dei dati, operante H24, è composta da 204 pluviometri (uno ogni 90 chilometri quadrati), installati a cura di Arpav, che inviano un dato ogni 5 minuti. Partendo dai dati pluviometrici, si considerano i valori massimi annuali per le precipitazioni della durata di 5, 10, 15, 30 e 45 minuti; di 1, 2, 3, 6, 12 e 24 ore; di 1, 2, 3, 4 e 5 giorni.
“Si ottiene così – ha detto Bottacin – un quadro della situazione e un’aggiornatissima base di partenza per valutare come, quando e quanto piove su ogni singolo tratto di territorio e per attuare le contromisure in termini di opere da realizzare, dai bacini di laminazione, alle opere di consolidamento degli argini”.
“Spesso – ha aggiunto l’assessore – mi dicono che la Protezione civile del Veneto è tra le migliori d’Italia. La risposta sta in progressi come quello che ci consentirà di fare ‘Secure’ in termini di progettazione della sicurezza idraulica, ma anche in quattro funzioni fondamentali come intervenire in emergenza, nel post emergenza, nella prevenzione e nella previsione. E’ un sistema complesso ed efficiente, per il quale dobbiamo ringraziare i tanti volontari e tutti i nostri tecnici regionali per un lavoro e una disponibilità che non si fermano davvero mai, come un ospedale. Poi c’è un discorso di efficienza che è tutto veneto – ha detto Bottacin –: basti pensare che, dopo Vaia, sono stati realizzati 2.527 cantieri senza un problema in nessuno di questi. Per ‘Secure’ – ha proseguito – ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione dell’Università di Padova e della nostra Arpav. Ne è scaturito uno straordinario servizio di proiezione sul futuro di grande utilità per i progettisti”.
“Noi ce la mettiamo tutta – ha concluso –, ma c’è ancora molto da fare sul piano della cultura del rischio. Ancora troppo spesso vediamo persone osservare le piene dagli argini o addirittura dai ponti, o pensare prima a salvare l’auto che sé stessi. Su questi comportamenti c’è davvero ancora molto da lavorare”.
Tra la marea di dati contenuti da “Secure” appare, ad esempio, che le massime precipitazioni assolute della durata di 6 ore si sono verificate nel 2018, e che le precipitazioni massime della durata di 10 minuti si verificano principalmente tra luglio e settembre.
Per quanto riguarda le precipitazioni nell’anno idrologico, quello peggiore risulta il 2014, seguito dal 2024, dal 1965 e dal 1960.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Regione Veneto)
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