Criticità trasfusionali ed informatiche, priorità da risolvere. Avis Veneto chiede risposte alle istituzioni

Il forte impegno di migliaia di volontari Avis (tra donatori e dirigenti) in tutto il Veneto, sta incontrando negli ultimi anni criticità che necessitano di una soluzione. Il prezioso e insostituibile patrimonio della sanità veneta che sono i donatori volontari di sangue e plasma, così come le associazioni che li rappresentano, devono essere agevolati nel loro straordinario percorso di altruismo.

132.036 le donatrici e i donatori Avis e Abvs-Belluno in Veneto nel 2024, con un incremento dell’1,83% rispetto al 2023. I nuovi donatori/donatrici nel 2024 sono stati 11.038.

La presidenza Avis Veneto

“Sono tutti loro, ogni giorno, a rendere possibili un gran numero di interventi chirurgici, terapie e cure nei nostri ospedali – ha esordito la presidente di Avis Veneto Vanda Pradal all’assemblea regionale Avis, quest’anno ospitata alla sede della Provincia di Treviso – con un innegabile contributo di sangue e plasma”.

La raccolta di plasma, in particolare, in Veneto ha registrato nel 2024 un incremento del 2,97% (da 28.696 a 29.547 unità), segno di un rinnovato impegno su questa componente essenziale per la produzione di farmaci salvavita.

In lieve calo dello 0.98%, invece, la raccolta Avis di sangue intero, passata da 176.266 unità nel 2023 a 174.531 nel 2024. Un dato che, seppur in leggero ribasso, va letto in un contesto di trasformazione della domanda trasfusionale. Un contributo enorme, riconosciuto, alla sanità (Avis da sola copre il 73% delle necessità di sangue regionale) che però si trova quotidianamente alle prese con parecchie difficoltà.

“Criticità e richieste che da anni avanziamo alle Istituzioni, ma alle quali non abbiamo ancora ricevuto risposte – ha continuato la presidente Pradal – come la necessità di una maggiore flessibilità negli orari di apertura dei Centri trasfusionali, l’implementazione di attrezzature più avanzate per i prelievi o la fornitura delle stesse laddove siano carenti, l’autorizzazione ad attivare un’autoemoteca, il maggior coinvolgimento di Avis ai tavoli di consultazione…”.

Il pubblico all’assemblea Avis Veneto

A complicare la raccolta è da qualche tempo anche il nuovo sistema informatico, voluto dalla Regione per uniformare il sistema di prenotazione delle donazioni. In particolare, è mancato il confronto con Avis riguardo al nuovo programma per le attività trasfusionali di Azienda Zero, che è stato implementato senza tener conto delle numerose comunicazioni associative per renderlo più funzionale. Vicenza e Venezia ora stanno pagando pesantemente le conseguenze dell’inefficienza del programma (difficoltà di prenotazione delle idoneità, delle visite di controllo…) e registrano un calo di donazioni.

“Grazie a questa nuova piattaforma, i donatori possono prenotare la propria donazione con facilità, il che rappresenta un’ottima opportunità! – ha continuato la presidente Pradal -Tuttavia chiamata e prenotazione sono delegate per normativa e pertanto prerogativa delle associazioni. Deve pertanto essere messo nella disponibilità di Avis non solo l’uso del software, ma l’intero pannello per la prenotazione. Avis è un partner del sistema sanitario, non un semplice fornitore”. Se ci sono così tanti donatrici e donatori volontari in Veneto è, infatti, per l’impegno costante da parte delle Avis comunali, provinciali e regionale che si dedicano alla sensibilizzazione al dono della popolazione, con tante iniziative diverse. Nella scuola, in particolare.

“Ogni anno incontriamo migliaia di studenti, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, con buoni risultati in termini di nuovi donatori una volta raggiunta la maggiore età – spiega il referente per il progetto scuola regionale Cesare Meggiolaro – Nel 2024 abbiamo fatto 1.423 attività nelle scuole e negli ultimi quattro anni, con il supporto dell’Ufficio scolastico regionale, abbiamo organizzato anche 19 incontri formativi per i docenti, con una media di 160 insegnanti ad incontro, favorendo una crescente apertura e consapevolezza degli istituti scolastici verso il messaggio del dono e il valore del nostro volontariato”.

I giovani di Avis Veneto

Durante l’assemblea, una tavola rotonda ha permesso ai presidenti delle Avis provinciali, regionale e nazionale di interfacciarsi con l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e con i rappresentanti del Crat-Centro regionale attività trasfusionali sulle criticità della donazione. Alla giornata di lavori assembleari hanno partecipato delegati da tutto il Veneto, chiamati anche ad eleggere i nuovi rappresentanti associativi per il prossimo mandato 2025-2029. Entro metà maggio, dalla rosa di consiglieri eletti verranno scelti il prossimo presidente e i vertici di Avis regionale.

A portare il saluto ai delegati sono stati il sindaco di Treviso Mario Conte (che di recente si è sottoposto agli esami di idoneità per diventare donatore) e il consigliere della Provincia di Treviso Diego Zanchetta. Hanno partecipato anche Sonia Brescacin, presidente della V Commissione-Politiche socio-sanitarie, la dott.ssa Giustina De Silvestro del Crat (Centro regionale attività trasfusionali) e Paola Roma, presidente della Conferenza dei sindaci della Marca Trevigiana. Presenti alcuni direttori generali delle Ulss e dei Dimt (Dipartimenti interaziendali di Medicina trasfusionale), medici trasfusionisti, il presidente dell’Aido regionale Valentino Rossin, del Tempio del donatore Gino Foffano e della Fondazione Tes dott. Pier Paolo Parnigotto.

A curare il momento conviviale sono stati gli Alpini di Pieve di Soligo e la Congrega del radicchio di Susegana.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Avis Veneto)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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