Concluse le Paralimpiadi di Parigi: un’avventura sportiva nata grazie anche al medico italiano Antonio Maglio

Il medico italiano Antonio Maglio

Si sono concluse le Paralimpiadi di Parigi, un’avventura sportiva che ha mostrato quanto lo sport possa andare di pari passo con il concetto di inclusività.

Un’avventura che fa ripensare a quella prima edizione del 1960 a Roma, dove tutto ebbe inizio e che solamente nel 1984 venne riconosciuta dal Comitato Olimpico internazionale come la prima edizione dei fortunati giochi, alla cui nascita contribuì anche il medico italiano Antonio Maglio.

Maglio introdusse lo sport per i suoi pazienti in carrozzina (come atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo, tiro con l’arco), seguendo le idee del neurologo anglo-tedesco Ludwig Guttmann.

Guttmann creò un vero e proprio percorso riabilitativo basato sullo sport per i suoi pazienti con lesioni spinali (palla medica, freccette, tiro con l’arco, basket in carrozzina): il medico era convinto del beneficio che lo sport poteva portare alle persone con disabilità, soprattutto a livello di autostima e di umore.

Fu lui a creare negli anni cinquanta i Giochi di Stoke Mandeville (in Inghilterra), che nel tempo assunsero un carattere internazionale e precursori delle Paralimpiadi: la prima edizione contava meno di 20 atleti in carrozzina, in seguito considerati i primi atleti paralimpici del mondo.

E proprio Antonio Maglio, divenuto noto come pioniere delle terapie di riabilitazione per disabili, convinse Guttmann a portare questi Giochi a Roma, affinché entrassero al centro dell’opinione pubblica.

La prima Paralimpiade andò quindi in scena nella capitale italiana nel 1960, contando ben 400 atleti provenienti da 23 nazioni differenti.

Antonio Maglio divenne quindi noto come il padre dello sport paralimpico italiano e, grazie alla fortunata collaborazione con Guttmann, ebbe inizio questa fortunata storia sportiva mondiale.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Wikipedia)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)

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