Che significa il probabile declassamento del lupo?

La Regione Veneto studierà i lupi fino al 2027 per dare risposte esatte agli allevatori

Ci sono le leggi che ci inventiamo e che rappresentano il frutto della nostra mediazione sociale e ci sono le leggi naturali scoperte dagli scienziati.

Partiamo dalle leggi scritte dagli umani che sono le più semplici.

Il 5 dicembre Il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore della proposta declassamento dello status di protezione del lupo, portando la specie da “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta”.

Questo significa che automaticamente il lupo può essere abbattuto? NO.

Vista la prevalenza di chiacchiericcio normativo poco incline alla chiarezza, provo a spiegarla “terra terra” o come scriverebbe il mio mentore “Nel panorama giuridico contemporaneo, sovente appesantito da un linguaggio involuto e autoreferenziale, provo a dissipare le nebbie concettuali con un’esposizione perspicua e accessibile, privilegiando la limpidezza argomentativa rispetto a sterili tecnicismi”.

Ci sono tre mesi di tempo affinché un terzo degli Stati aventi diritto abbia l’intenzione di opporsi alla proposta, se non lo fanno, la proposta risulta effettiva e il Lupo diventa “specie protetta”.

Questo significa che automaticamente il lupo può essere abbattuto? NO.

Una volta declassato a specie protetta dovranno mettere mano alla “Direttiva HABITAT” le cui modifiche hanno bisogno del consenso all’unanimità e non dei 2/3 degli aventi diritto come prevede il Comitato permanente della Convenzione di Berna.

Esiste la probabilità che la UE modifichi all’unanimità la Direttiva HABITAT? Penso proprio di si! Ma quanto misura questa probabilità? Seppur minima, la probabilità esiste, ma

Questo significa automaticamente che il lupo può essere abbattuto? NO.

Modificata, si fa per dire, la Direttiva HABITAT, ogni Stato della UE deve lavorare sulle proprie leggi che regolamentano la Conservazione della fauna selvatica.

Quello che mi preme evidenziare è che la stessa normativa che, chissà perché, ci si affanna a modificare, da sempre dà la possibilità di intervenire con l’abbattimento di specie particolarmente protette attraverso le attuali deroghe. Quindi attualmente gli Stati della UE hanno già la possibilità di abbattere dei lupi, lo si può fare già dopo aver dimostrato che tutti i sistemi di prevenzione non funzionano. Così, per esempio, ha fatto la Francia che nel 2021 ha abbattuto 106 lupi e 163 nel 2022.

Tutto questo in Francia (e non solo) dove del personale adeguato “misura” l’efficacia e l’efficienza delle misure di prevenzione e degli stessi abbattimenti.

Noi siamo in Italia, dove ancora oggi ci sono interi gruppi sociali convinti che i lupi siano stati reintrodotti e che le misure di prevenzione non funzionino. Capite quindi come ci sia ancora qualche piccolo ostacolo (ironia!) da superare prima di condividere socialmente qualsiasi intervento su una specie su cui ormai pende una coltre ideologica difficile da dissipare. Ma, forse, ce la possiamo fare. Io, almeno, me lo auguro!

Oltre le leggi, piuttosto noiose, inventate dagli umani, ci sono quelle biologiche, quell’insieme di processi scientifici che abbiamo il privilegio di conoscere.

Oggi abbiamo dei numeri su cui poter ragionare nell’ottica del risultato dell’abbattimento del Lupo.

Mi spiego meglio, se abbattiamo dei lupi con lo scopo di diminuire gli attacchi al bestiame, il tutto funziona? Cosa ci dicono i risultati scientifici? Mettiamo da parte il vaniloquio normativo e i fornitori di tesi persuasive e proviamo ad interrogare la scienza, così, magari, avremmo qualche idea più chiara sulle risposte effettive che gli allevatori hanno il diritto di ottenere.

Perché, diciamolo chiaramente, tutto questo costoso balletto normativo ricadrà ancora una volta sulle spalle degli allevatori, come già sta accadendo, purtroppo.

(Autrice: Paola Peresin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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