Sarà stato forse l’orario di aperitivo, qualche assaggio di troppo, o semplicemente un retaggio dei tempi passati, delle notti insonni trascorse nelle discoteche di mezzo Veneto. Passate le 17 di oggi lunedì, lo stand della Regione Veneto al Vinitaly si è tolto le vesti istituzionali. “C’è solo un Presidente” il coro lanciato dalla “torcida” composta da molti amici e conoscenti di Luca Zaia che con lui hanno vissuto i tempi “da discotecari” quando formavano il popolo della notte.
Il momento “disco” era iniziato qualche minuto prima quando i “Leoni Veneti” hanno presentato la loro nuova hit: “Il Veneto Xe Stupendo”. “Non possiamo definirlo l’inno della nostra regione – ha commentato Zaia – perché per quello ci vuole un percorso istituzionale, ma è sicuramente una fotografia del nostro veneto, della nostra bellissima regione”.
La canzone è nata dall’idea del Dj Luciano Gaggia: “Uno che è nel mondo della musica da quando aveva sette anni – aggiunge Zaia – e che ha partecipato anche allo Zecchino d’oro”. Alla creazione della canzone hanno partecipato anche Marco Cappello e le musiche di Alberto Castaman.


“Veneto xe Stupendo” è stata scelta come inno ufficiale della Regione Veneto e in occasione del “Vinitaly 2025” alla fiera di Verona – è la descrizione scelta dai produttori -. Il video del brano con le immagini (tra le quali alcune di Qdpnews.it) di persone e del territorio del Veneto più autentico sarà un viaggio tra storia, cultura e civiltà inarrivabili in cui risalta la naturale predisposizione nostrana al buon vivere fatta poi di sapori e profumi in una regione unica. Attraverso la musica celebriamo l’orgoglio veneto, la forza di un popolo che non si arrende mai, che con idee, ingegno e lavoro, realizza opere e prodotti per sé e per il mondo intero”.
Non c’è Vinitaly senza selfie, pacche sulle spalle o abbracci con il governatore, che ogni anno viene assalito da visitatori ed estimatori contenti di tornare a casa da Verona anche con il cimelio di una foto assieme al presidente di Regione più amato d’Italia. Ma quest’anno il clima – a detta di molti – era diverso. Sarà perché molto probabilmente il prossimo anno quei cori, ammesso che ci siano, saranno rivolti a qualche altro presidente?


(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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