Il 2023 è stato un anno difficile. Abbiamo assistito a una crisi economica che ha messo tutti in ginocchio e alla furia della natura in tempo di cambiamento climatico notando che forse, in alcuni punti del nostro territorio, si poteva fare di più in ambito di prevenzione. Oggi giovedì, nella sede del Genio Civile di Belluno, l’assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale è stato fatto il punto sulla situazione attuale e sulle attività svolte durante il 2023, in materia di Protezione Civile, Ambiente e Difesa del Suolo.
“Un anno impegnativo – ha dichiarato Bottacin – nella prevenzione quello che si sta chiudendo: per la Difesa del suolo e della costa, quindi per la riduzione del rischio di dissesto idrogeologico nel Veneto, sono continuati sia gli interventi previsti dai programmi annuali delle strutture territoriali dei Geni Civili e dei Servizi forestali, che hanno pianificato opere per circa 39 milioni di euro, ma anche interventi straordinari in attuazione di ordinanze e leggi speciali per circa 69 milioni di euro, che portano a un totale complessivo di oltre 108 milioni di euro.
Gli investimenti sostanziosi in queste opere si sono rivelati fondamentali – continua – perché la loro utilità è stata confermata. Mi riferisco soprattutto al bacino di Caldogno che ha preservato Vicenza, quello di Montebello, e quello del Muson dei Sassi che, terminato proprio nel corso dell’anno, ha consentito subito di salvare Castelfranco Veneto dalla furia dell’acqua. Questo significa che c’è stata una visione e che, nonostante alcune difficoltà che si possono incontrare, le opere funzionano e garantiscono maggior sicurezza ai cittadini e a tutto il territorio.
È l’occasione per ringraziare le 523 associazioni di protezione civile, organizzazioni di volontari impegnate in tutto il Veneto e sempre pronte a intervenire con grande professionalità – aggiunge l’assessore regionale -. Ad esse sono stati dati contributi per un valore complessivo di 5 milioni di euro. Sono realtà non retribuite che operano con rimborsi spese ma sono ormai altamente specializzate. Quest’anno hanno operato anche fuori regione, non solo nelle calamità di Toscana ed Emilia Romagna ma anche all’estero dopo l’alluvione in Slovenia e dopo il terremoto in Turchia. Sono un fiore all’occhiello del Veneto.
Per l’ennesima volta emerge un Veneto virtuoso, confermato tale da un generale apprezzamento per l’obiettivo in prospettiva del 2030 del superamento del ricorso alla discarica – conclude Bottacin -. Proprio nel corso di quest’anno i rappresentanti di Legambiente, hanno evidenziato all’Ecoforum come non fosse scontato il raggiungimento dei risultati che vedono protagonista il Veneto nella raccolta differenziata. Voci rigorosamente super partes hanno parlato di un piano straordinario”.
Dissesto idrogeologico
Nel 2023, relativamente alle materie inerenti la Difesa del suolo e della costa, connesse alla riduzione del rischio di dissesto idrogeologico, sono continuati sia gli interventi previsti dai programmi annuali delle strutture territoriali dei Geni Civili e del Servizi forestali, che hanno pianificato lavori per 30 milioni di euro, ma anche interventi straordinari in attuazione di ordinanze e leggi speciali (89 milioni di euro), che portano a un totale complessivo di 108 milioni di euro.
Sono stati avviati dai Geni Civili 102 interventi (11 nel Bellunese) per un importo complessivo di 61 milioni di euro (15,7 milioni nel Bellunese). Dai Servizi Forestali invece sono stati avviati 34 cantieri di medie e grosse dimensioni per un valore di 28 milioni (27 avviati nel Bellunese per un importo complessivo /di 25,6 milioni di euro) a cui si somma programmazione dei molteplici lavori di sistemazione idraulico forestale, che per il 2023 hanno riguardato ben 94 progettazioni di piccole ma fondamentali opere per un valore di 21 milioni di euro (33 interventi nel Bellunese per un impegno economico di 4,6 milioni di euro).
Proseguono inoltre i molti cantieri seguiti da enti strumentali e società partecipate della Regione (ad esempio Veneto Acque) e di altri soggetti attuatori terzi sotto il coordinamento regionale. Relativamente al post Vaia, in particolare, sono stati avviati 2527 cantieri. Opere importanti, non solo di ripristino ma anche per aumentare la resilienza territoriale, che si sono andate a sommare agli altrettanto rilevanti lavori dell’ultimo decennio.
Bacini di Laminazione
Nel corso del 2023 sono stati ultimati i lavori dell’opera di invaso sul torrente Orolo a Costabissara, Isola Vicentina e Vicenza, e i lavori per la realizzazione del bacino di valle dell’ opera di laminazione delle piene del fiume Agno-Guà (attraverso l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze Arzignano), che va ad aggiungersi al bacino di monte già in funzione. Sono inoltre stati conclusi i lavori per la realizzazione della cassa espansione sul torrente Muson nei Comuni di Fonte e Riese Pio X e l’opera di invaso sul fiume Bacchiglione a monte di viale Diaz a Vicenza, con i relativi bacini già funzionanti.
È stato stipulato il contratto del primo stralcio di lavori per l’estensione dell’opera di invaso di Montebello a servizio del torrente Chiampo, importante opera dal costo complessivo di 55,6 milioni di euro, con avvio delle opere di cauterizzazione e dei lavori preliminari di bonifica, indagine e sondaggio. Sono inoltre state avviate le procedure di affidamento di altri due appalti per opere di laminazione delle piene: le opere di laminazione sul fiume Monticano a Fontanelle, primo stralcio dell’intervento di ampliamento regimazione della cassa di espansione di Pra’ dei Gai per la laminazione delle piene del fiume Livenza alla confluenza con il fiume Meduna; la realizzazione del primo stralcio del bacino “Anconetta” sul fiume Agno-Guà-Santa Caterina nei Comuni di Sant’Urbano e Vighizzolo d’Este.
Aiuti ai Comuni
Sempre in tema di contrasto al dissesto idrogeologico, nel 2023 sono stati messi a disposizione dei Comuni, attraverso un bando regionale, 113 milioni di euro di contributi. Risorse che hanno permesso di finanziare 38 interventi, in altrettanti Comuni, con lavori che dovranno essere avviati entro un anno da finanziamento.
La Protezione civile
Nel corso dell’anno, il territorio regionale è stato colpito da numerosi eventi meteo avversi che hanno portato alla dichiarazione di 8 stati di crisi, di cui 4 relativi anche al Bellunese, da parte del presidente della giunta. Limitatamente agli eventi accaduti tra il 13 luglio e il 6 agosto, il Consiglio dei Ministri del 28 agosto ha dichiarato lo Stato di Emergenza nazionale.
In occasione delle dichiarazioni degli stati di emergenza nazionale, non sempre vengono riconosciuti dallo Stato i danni, in particolare quelli subiti dai privati. A fronte di ciò, per venire incontro ai cittadini in un particolare momento di difficoltà, la Giunta regionale ha ritenuto, in assenza di un intervento statale, di sostenere i privati che hanno visto danneggiati i veicoli negli eventi emergenziali del 2022 per i quali era stato dichiarato lo stato di emergenza. A tale scopo sono stati stanziati 220.000 euro attraverso cui sono stati finanziati 29 Comuni. Nell’ambito della medesima delibera, sono stati altresì finanziati 11 Comuni per danni collegati al patrimonio pubblico per 581,000 euro.
Implementazione delle attività del CFD
Il Centro Funzionale Decentrato (CFD) costituisce la struttura tecnica sia nelle fasi di previsione che di monitoraggio e sorveglianza, della valutazione dei possibili effetti al suolo e del livello di criticità complessivamente atteso nel territorio regionale per eventi di natura idrogeologica e idraulica. Nel corso del 2023 è stata avviato potenziamento del CFD ampliando l’ambito di attività alla previsione all’analisi degli eventi meteomarini per valutare il rischio mareggiate ai fini dell’accertamento di protezione civile e a una migliore e più efficace gestione delle emergenze che possono interessare la costa veneta. Per tale motivo, si è dato il via alla collaborazione con il Centro di Previsione segnalazione marea del Comune di Venezia nell’ambito delle attività del CFD della Regione del Veneto.
Contributi alle organizzazioni di Protezione civile
Nel 2023 sono state finanziate le richieste per implementare le dotazioni di mezzi e attrezzature delle organizzazioni di volontariato (1.085.000 euro), per la sistemazione di sedi e magazzini (640.000 euro). Sono stati stanziati ulteriori 670.000 euro per la manutenzione o la sostituzione dei mezzi delle Colonna mobile regionale e di quelle provinciali e per gli interventi durante le emergenze. Sono stati garantiti 310.000 euro di rimborsi per le azioni svolte e anche appositi stanziamenti per il delicato settore dell’antincendio boschivo (495.000 euro).
Sono stati inoltre impegnati 318.000 euro per l’aggiornamento e realizzazione dei piani comunali e intercomunali di Protezione Civile. Anche quest’anno sono stati stanziati dall’assessorato 300.000 euro per Soccorso Alpino (che si sommano a quelli riservati dalla convenzione con la Sanità), 60.000 euro all’ANA, 15.000 euro all‘Agesci, oggetto di apposite convenzioni. Ai Vigili del Fuoco, in base alla convenzione rinnovata per ulteriori cinque anni, sono stati stanziati 350.000 euro in favore del Comando interregionale per le attività del permanenti in Veneto, 180.000 euro per i Distaccamenti volontari e 40.000 euro per la formazione sempre dei volontari. Complessivamente nel 2023 oltre 5 milioni di euro di contributi per attività di Protezione Civile.
Scuola Sicura Veneto
Dopo lo stop dovuto alla pandemia è ripartita nel 2023 Scuola Sicura Veneto proposta nata nel 2016 nella convinzione che la curiosità del bambini è una delle principali leve che li spinge ad apprendere in fretta le cose che stanno loro intorno, a volte, peraltro, vista la giovane età, senza le dovute precauzioni. Attraverso quattordici tappe, sette in primavera e altrettante in autunno il format è stato portato alle scuole superiori del Veneto. Le attività esercitate si aprono con una prova di evacuazione durante la quale gli alunni partecipano alle varie fasi previste: allarme, avvio delle procedure, evacuazione e recupero dei feriti da parte dei soccorritori.
A seconda delle località, si è valutato se dedicare la prova a una simulazione di incendio, terremoto o alluvione. Successivamente, sotto la guida tecnica dell’Assessorato e della direzione competente, insieme ai Vigili del fuoco, alle forze locali di polizia, ai sanitari, al gruppi di Protezione civile si svolge un’analisi delle azioni compiute da alunni e insegnanti. Agli alunni vengono poi presentati i diversi mezzi d’emergenza intervenuti e le loro funzionalità. In questa fase è anche previsto l’atterraggio dell’elicottero del Suem 118 o quello regionale dell’antincendio boschivo con la simulazione di un Soccorso. La mattinata si va poi a concludere con la consegna del volumetto dove i ragazzi possono ritrovare le principali regole e i rischi da conoscere e nel quale si da spazio anche ai riferimenti locali di Protezione civile.
Piano Rifiuti
Nel 2023 si è avviata la programmazione dei flussi del rifiuto urbano residuo, degli scarti del loro trattamento e degli scarti dal trattamento della raccolta differenziata. Il costante monitoraggio effettuato ha portato a due successivi aggiornamenti dei flussi programmati. Le proiezioni di fine anno indicano un’ottima corrispondenza tra flussi programmati e flussi consuntivi. Sempre nell’ambito delle operazioni di contenimento della produzione dei rifiuti, è stata incentivata la diffusione sul territorio dei “centri del riuso”. Centri complementari alla rete di quelli per la raccolta rifiuti, con cui si vuole perseguire l’obiettivo di intercettare, prima della loro dismissione, i beni di consumo usati ma ancora funzionanti.
Un’azione virtuosa, dunque, che da un lato contrasta possibili forme di spreco dei beni contribuendo a un cambio di mentalità volto riconoscere pure il valore ambientale, dall’altro svolge una funzione sociale potendo garantire un concreto sostegno alle famiglie più bisognose.
È stato approvato un bando per la concessione di contributi ai Comuni e alle Province a sostegno di bonifiche ambientali di siti inquinati: a disposizione 4,8 milioni di euro con cui sono stati finanziati sei grandi interventi. È stato altresì approvato un bando, sempre dedicato a Comuni e Province, per piccoli interventi di bonifica ambientale di siti inquinati, con a disposizione 3,3 milioni di euro (l’istruttoria per la valutazione delle istanze è tuttora in corso). È stato approvato anche un bando per incentivare l’installazione di impianti di videosorveglianza nei centri di raccolta e in particolari in siti dei territori comunali al fine di prevenire il deposito incontrollato di rifiuti. Implementando le risorse inizialmente previste fino a 850mila euro, sono state finanziate ben 90 domande (l’80% di quelle ammesse). È stato inoltre approvato un bando a sostegno di interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti, con una dotazione di 500mila euro, con cui sono stati finanziati dieci interventi.
Qualità dell’aria
Avviato il percorso di attivazione del MOVE-IN (Monitoraggio del veicoli inquinanti). I cittadini proprietari di veicoli soggetti a limitazioni della circolazione potranno richiedere una diversa modalità di attuazione di tali limitazioni. Aderendo a MOVE-IN il veicolo non sarà infatti più soggetto al blocchi orari e giornalieri vigenti, ma a una limitazione chilometrica, monitorata attraverso il conteggio totale del km percorsi in qualsiasi fascia oraria e all’interno di un tetto massimo di km/anno stabilito in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo.
Una scatola nera (black-box), installata sul veicolo, consentirà di rilevare le percorrenze reali attraverso collegamento satellitare a un’infrastruttura tecnologica dedicata. Importante misura per chi usa l’auto per necessità, ma con limitate percorrenze, e non ha la possibilità di sostituirla con un mezzo nuovo. Anche nel 2023 è stato promosso il bando per la rottamazione delle vecchie auto con contributi fino a 8.400 euro e mettendo a disposizione ben 10.900.000 di euro.
Altrettanto importante il bando per la rottamazione delle vecchie stufe, così da incentivare i cittadini all’acquisto di generatori a biomassa legnosa di nuova generazione o pompa di calore elettriche, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica. Anche in questo caso, mettendo a disposizione 7 milioni di euro, un segnale di attenzione importante per le famiglie meno abbienti, a cui sa principalmente rivolto il bando. Grazie alla somma del contributo regionale con quello statale previsto dal conto termico, di cui si è inteso permettere il cumulo, è infatti possibile ottenere un contributo complessivo che può arrivare fino al 100% della spesa ammessa. Non va infatti dimenticato che, raggiungendo a livello veneto valori percentuali che sfiorano il 70%, la principale fonte di inquinamento è dovuta proprio al riscaldamento domestico.
Anche nel 2023, per l’ennesima volta, emerge un Veneto virtuoso e un generale apprezzamento da parte di tutti gli autorevoli stakeholder per il lavoro e gli obiettivi dell’ambizioso piano della Regione (aggiornato nel 2022) che prevede, in prospettiva 2030, la raccolta differenziata all’34% (già in realtà raggiunta in molti Comuni) e la riduzione del rifiuto urbano indifferenziato pro capite entro gli 80 chilogrammi per abitante all’anno, senza la necessità di aprire nessuna nuova discarica, nemmeno in ampliamento, nessun ulteriore termovalorizzatore e nessun incremento di potenzialità degli stessi rispetto a quanto già autorizzato finora. E a completamento del percorso (2030), si prevede altresì il totale abbandono del ricorso alla discarica.
E pure nel 2023 i rappresentanti di Legambiente, associazione assolutamente super partes, all’Ecoforum hanno evidenziato come di fronte alle alte previsioni inserite nel piano, non fosse per nulla scontato il raggiungimento dei risultati che invece in maniera graduale, come previsto, stanno puntualmente arrivando. Tant’è che si è parlato di un piano straordinario, quello promosso dalla Giunta, che ha messo anche in moto un sistema di fare squadra con il territorio per continuare a migliorare ulteriormente.
Investimenti a servizio idrico integrato
Per tutto il 2023 è proseguito il lavoro di coordinamento del Consiglio di Bacino per migliorare i sistemi di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua, nonché l’adeguamento delle reti fognarie e degli impianti depurazione delle acque reflue. Sono stati investiti 25.7 milioni di euro (DGR 611/2023) per finanziamento di due opere acquedottistiche di strategica importanza regionale per l’alimentazione delle aree soggette a contaminazione da PFAS; sempre in relazione ai PFAS, sono stati assegnati 23,5 milioni di euro per realizzare alcuni interventi complementari rispetto alle opere stabilite dal Piano in materia; 39,7 milioni di euro sono stati invece assegnati per la realizzazione di 22 interventi strategici nel settore fognario – depurativo, selezionati dalla Giunta regionale e definitivamente ammessi al finanziamento nel 2023.
Ulteriori risorse da destinare a interventi di ripristino delle opere di collegamento o depurazione delle acque, nonché di impianti di monitoraggio delle acque, in casi di urgenza correlati a eventi calamitosi, sono stati assegnati per tre interventi per un importo assegnato di 2,3 milioni di euro. Si è altresì dato il via all’aggiornamento del MOSAV (Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto).
Energia gratuita e monetizzazione
Anche nel 2023 prosegue l’importante percorso, in primis per il Bellunese ma con positive ricadute per tutti i territori della Regione, dell’energia gratuita derivante da impianti idroelettrici ovvero della sua monetizzazione. La Legge prevede l’obbligo da parte dei titolari delle concessioni di grandi derivazioni di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione energia alternativa, monetizzazione dell’energia medesima. La Regione distribuisce dunque alle province venete l’energia gratuita ricevuta o i proventi derivanti dalla sua monetizzazione. Trattasi di risorse aggiuntive rispetto a quelle già riconosciute tramite l’introito diretto derivante dal canoni ricavati dall’utilizzazione del demanio idrico. Parliamo, in riferimento alla monetizzazione 2022, di circa 28 milioni di euro al territorio regionale, di cui oltre 19 milioni di euro per la Provincia di Belluno.
Con la DGR-CR 123/2023, già approvata dalla Giunta regionale e ora al vaglio della Commissione consiliare, sentite le province e la città metropolitana, sono state stabilite le tipologie del servizi pubblici e le categorie di utenti che ne possono beneficiare (tra cui principalmente. servizi sociosanitari erogati dai Centri Servizi Residenziali). Relativamente a Belluno anche per interventi di valorizzazione del territorio (alle Unioni Montane), per il polo logistico provinciale e sedi di Protezione Civile, per attività commercialI/produttive/turistiche collocate in prossimità dei laghi danneggiate dall’abbassamento del livello dei bacini a causa della siccità; per le utenze delle famiglie che versano in stato di necessità; per sedi scolastiche; per l’abbattimento del costo degli abbonamenti per il trasporto degli studenti.
Nella DGR-CR della Giunta è stato altresì stabilito il riparto della percentuale di energia assegnata ai territori provinciali direttamente interessati dalle derivazioni: 100% al territorio della provincia di Belluno; 60% agli altri territori provinciali interessati (Treviso, Verona, Vicenza); 40% restante della quota di fornitura di energia gratuita relativa alle province diverse da Belluno da suddividere, in maniera perequativa, in queste percentuali: Padova 19,96, Rovigo 4,96, Treviso 18,89, Venezia 18,17, Verona 19,75, Vicenza 18,27.
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