Margherita Bianchin dice addio al beach volley. “Questo sport è maestro di vita”

La beacher di Salgareda Margherita Bianchin in maglia azzurra

Una decisione difficile, ma dovuta, quella presa dalla beacher trevigiana (ha forti radici a Salgareda, come aveva spiegato in un’intervista a Qdpnews.it) che, dopo aver preso parte al circuito nazionale e internazionale per diversi anni, ha ufficializzato il proprio ritiro dai campi.

Una notizia inaspettata, quella del ritiro a soli 29 anni di Margherita Bianchin, arrivata per motivi fisici. L’azzurra è infatti reduce da due gravi infortuni al ginocchio: il primo giunto nel 2022 e il secondo l’anno successivo. È stato proprio questo secondo stop che non ha permesso all’atleta della nazionale italiana di poter portare avanti un piano di lavoro che le potesse garantire delle performance di alta qualità.

Una perdita importante, dunque, per le squadre nazionali di beach volley, con Claudia Scampoli (ex compagna di Margherita) che ora sarà affiancata da una nuova atleta. Proprio Margherita e Claudia in questi anni hanno rappresentato i colori azzurri nei principali tornei continentali e mondiali, collezionando tre partecipazioni ai Campionati Europei, due ai Campionati del Mondo e trentacinque tappe del Beach Pro Tour, mancando per un soffio anche la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Con le consuete lucidità e profondità d’analisi, (“e serenità” precisa lei stessa), Bianchin ha raccontato così la decisione di ritirarsi: “È stata una scelta personale – spiega -. Ho avuto purtroppo due operazioni al ginocchio, la prima durante le finali del Campionato Italiano del 2022 e la seconda l’anno successivo dopo la tappa disputata a Vasto. Con dispiacere ma anche con molta serenità devo prendere atto che il mio fisico e il mio spirito non reggono più la mole di lavoro necessaria a uno sport di alto livello come il nostro. Non riuscendo dunque più a tenere alta quell’asticella che durante gli anni mi ha consentito di vestire la maglia azzurra nel migliore dei modi, ho deciso di fermarmi qui. Diciamo che al mio rientro sulla sabbia, dopo il primo stop, le cose stavano procedendo bene, abbiamo ottenuto degli importanti piazzamenti, dalla vittoria della nostra seconda Coppa Italia a una serie di successi in campo internazionale come la top ten agli Europei. Anche quest’anno, dopo il secondo infortunio, le cose stavano andando nella giusta direzione, infatti abbiamo mancato la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi davvero per un soffio, evento doloroso ma che mi ha anche fatto capire che nonostante tutto eravamo là”.

Adesso Margherita cambia pagina, “ma lo faccio con il sorriso – si affretta a chiarire -, sicura di aver dato il massimo per onorare nella giusta maniera la maglia azzurra. Far parte della nazionale ha rappresentato un sogno diventato poi realtà; quando ero più piccola vinsi tre Campionati Italiani Giovanili e iniziai a fantasticare sul futuro, poi sono partita per gli Stati Uniti (New York e Miami) e al mio ritorno sono entrata in pianta stabile nei piani delle squadre nazionali di beach volley, la mia ciliegina sulla torta. Rappresentare il proprio Paese all’estero è stata una grande responsabilità: essendo uno dei muratori più bassi al mondo, ho sempre messo tutte le mie forze in ogni singolo salto. Questa maglia ha rappresentato per me un motivo di grande orgoglio e un coronamento di un sogno che ho sempre avuto da quando ho cominciato a giocare da piccola nelle file dell’Imoco volley San Donà. Sono stati anni intensi, di sacrifici e allo stesso tempo di grandissime soddisfazioni, come la top ten al Mondiale di Roma e l’incredibile scalata nel ranking mondiale; sono contenta del percorso fatto e soprattutto sono contenta di aver giocato insieme a Claudia (Scampoli, ndr) la maggior parte della carriera. Siamo cresciute insieme sotto tutti i punti di vista; per me non è stata solo una collega nel beach volley, ma anche e soprattutto una compagna di avventure e di emozioni. A lei auguro tutto il meglio possibile, non vedo l’ora di vederla vincere in giro per il mondo e sarò sempre la sua prima grande tifosa, con tamburi e cori annessi perché se lo merita (ride ndr)”.

Bianchin, come è nel suo stile, non lesina ringraziamenti: “Uno doveroso va alla Federazione, a tutti i tecnici e allenatori che mi hanno seguita in questi anni. Ringrazio la comunità del beach volley italiano che mi ha sempre fatta sentire tutto il suo supporto non solo quando vincevo, ma anche nei momenti in cui facevo fatica. Di sicuro se non mi fossi rotta il crociato due anni fa le cose sarebbero andate diversamente… mi dicono tutti. Ma non sono una persona che ragiona in questo modo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e il percorso che abbiamo fatto io e Claudia è stato avvincente sotto tutti i punti di vista e contro ogni aspettativa”.

E adesso? “Per me è arrivato il momento di indossare un tailleur e di mettere la mia creatività in un altro àmbito, che di sicuro avrà a che fare ancora con lo sport. Un ultimo ringraziamento vorrei farlo al dottor Fabio Fanton, alla sua équipe, a Giuseppe Scarpo e a tutte le figure professionali che ho incontrato per il supporto datomi in questi anni. Di sicuro nel mio futuro lavorativo metterò tutto il bagaglio di esperienza che questa disciplina mi ha permesso di accumulare con il tempo; per me il beach volley è stato e sarà sempre un grande maestro di vita”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Federvolley)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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