La festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, viene celebrata la domenica successiva al Natale. Si tratta di una festa che si è sviluppata a partire dal XIX secolo in Canada e poi in tutta la Chiesa a partire dal 1920. All’inizio era festeggiata la domenica dopo l’Epifania. Una festa che mira a indicare nella santa Famiglia di Nazaret “il vero modello di vita” (Colletta) per le nostre famiglie a cui ispirarsi e dove trovare aiuto e conforto.
Nella famiglia di Nazaret, le nostre famiglie così come la famiglia umana, può imparare a lasciarsi guidare dalla mano potente di Dio. Se è vero, da una parte, che in molte situazioni ci si senta “profughi”, “estranei in casa propria” o nel cuore dell’amato, è altrettanto vero che ogni ostacolo, ogni difficoltà può essere trasformata in opportunità di “esodo”, in opportunità di “cammino di conversione” che solo può condurre alla serenità, alla pace, alla stabilità: occorre mettersi in ascolto dello Spirito che parla in noi. Tutto è segno per chi crede.
Vivere il vangelo della famiglia non è facile oggi, ancor più in questi tempi. Si viene criticati o attaccati solo perché si vuol difendere la vita fin dal grembo materno. Eppure nel vangelo noi troviamo la via per vivere una vita bella a livello personale e famigliare, una via certamente impegnativa, ma affascinante e totalizzante. Una via della quale merita ancora oggi fidarsi e affidarsi, sull’esempio e per intercessione della stessa Santa Famiglia di Nazareth. In ogni famiglia ci sono momenti lieti e tristi, tranquilli e difficili: è la vita. Vivere il “vangelo della famiglia” non esula dal vivere difficoltà e tensioni, di incontrare tempi di lieta fortezza e momenti di tristi fragilità. Famiglie ferite e segnate da fragilità, da fallimenti, da difficoltà, possono risorgere se imparano ad attingere alla fonte del vangelo, possono ritrovare nuove possibilità di ripartenza.
Eugenio nasce probabilmente in Francia in un anno imprecisato dell’VIII secolo. Non abbiamo quasi nessuna notizia certa su di lui. Da Landolfo Seniore sappiamo che si tratta di un vescovo venuto in Italia al seguito di Carlo Magno, di cui è anche padre spirituale. A lui viene attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo fatti da papa Adriano I e dallo stesso Carlo Magno. Il culto di Sant’Eugenio oggi è considerato ufficialmente un culto locale dell’arcidiocesi di Milano.
La data del 30 dicembre come giorno della sua festa è legata al giorno in cui il suo corpo venne riesumato e traslato nella chiesa di Sant’Eustorgio luogo dove, nella sala capitolare conventuale, è conservata una statua del XII secolo che lo raffigura.
(Foto: wikipedia).
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