Alla figura di questa grande Santa francese, morta il 13 dicembre dei 1641, ma ricordata oggi nel Calendario universale, non si può non avvicinare quella di San Francesco di Sales, che fu suo direttore e guida spirituale, e di cui ella fu seguace e al tempo stesso ispiratrice, penitente e insieme collaboratrice. Così, Santa Giovanna di Chantal e San Francesco di Sales formano una delle due coppie più celebri e più alte nella spiritualità francese del ‘600 – e anche nelle opere di assistenza. Il grande predicatore e direttore d’anime, Vescovo di Ginevra, l’aveva vista la prima volta quando predicava la Quaresima del 1604, a Digione. Giovanna era sulla trentina, e indossava severi abiti vedovili.
La rinunzia interiore, che formava il nocciolo dell’insegnamento del Vescovo di Ginevra, doveva essere accompagnata e sottolineata anche dalla rinuncia esteriore. E tale passo non fu facile, per la figlia del ricchissimo Presidente Frémyot, nata a Digione nel 1572 e vissuta nel castello di Bourbilly accanto al Barone di Chantal, da lei sposato a venti anni, in un matrimonio affettuoso e felice, dal quale nacquero numerosi figli. Un incidente di caccia le aveva tolto il marito quando Giovanna aveva ventotto anni.
La donna fu sull’orlo della disperazione. La salvò la necessità di curare i figli, ancora piccoli, e soprattutto la forza della sua fede, che ebbe in lei aspetti quasi virili, di grande coraggio e ardimento. Dopo il primo incontro, San Francesco di Sales ne assunse la direzione spirituale, con quella leggerezza di tatto che era il carattere distintivo del grande Santo savoiardo. Ella avvertiva sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo, e di vivere soprattutto per Dio. Fino all’ultimo, il direttore di spirito volle metterla alla prova.
“Ascoltate – le disse un giorno – bisogna che voi entriate a Santa Chiara”. “Padre mio – ella rispose – sono prontissima”. “No – riprese il Santo. – Non siete abbastanza robusta. Dovrete farvi suora nell’ospedale di Beaune”. “Tutto ciò che vi parrà” accondiscese Giovanna. E Francesco: “Non è ancora ciò che voglio: dovrete essere Carmelitana”. “Sono pronta ad obbedire” ripeté la vedova. Dopo aver così saggiato a lungo lo zelo e l’obbedienza della donna, il Santo le espose il suo progetto, di una nuova fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all’assistenza dei malati.
Di questa nuova fondazione ella doveva essere cofondatrice e prima direttrice. Giovanna di Chantal si disse di nuovo pronta, ma questa volta con maggior fervore, con un sussulto del cuore. Ma occorsero alcuni anni, prima che la figlia del Presidente di Digione, sistemati i figli e disposto dei suoi beni terreni, potesse diventare la prima suora della Visitazione. L’Istituto che ebbe ad Annecy la prima sede, conobbe una rapida e vasta fortuna nella Savoia e nella Francia.
Attorno a Giovanna, diventata Suor Francesca, si moltiplicarono le caritatevoli Visitandine, come le sue suore erano chiamate e presto universalmente note e amate. Prima della sua morte, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei, Giovanna Francesca di Chantal, nello spirito di carità del grande San Francesco di Sales.
(Foto: wikipedia).
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