Organizzazione maniacale e nuove tecnologie: “Così gestiamo gli aeroporti nella regione più turistica d’Italia”

Aeroporto: un luogo – anzi, citando l’antropologo Marc Augè, un “non luogo” – che è spesso utilizzato come sinonimo di libertà, un posto dove ogni giorno milioni di persone, con la propria valigia, tra mille paure e gioie volano da una parte all’altra del mondo.

Per molti ormai è routine, per altri un avvenimento da raccontare in famiglia: il parcheggio, le scale mobili, i controlli di sicurezza – ci siamo anche dimenticati di togliere il pc dallo zaino – fino ad immergersi tra le persone in coda ai gate.

La nostra destinazione non è però un Paese tropicale o una metropoli mondiale, ma la terrazza panoramica (con emozionante vista sulla pista di decollo e atterraggio) della lounge dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, e sì, forse nessun nome sarebbe stato più azzeccato di quello di uno dei viaggiatori per antonomasia.

Dopo pochi minuti, abito blu e cravatta azzurra con dei piccoli aeroplanini stilizzati, su quella terrazza, dove gli aerei si fondono con lo skyline della città più bella del mondo, arriva Camillo Bozzolo, uomo che ha legato la propria vita all’aviazione civile (di cui oggi sabato ricorre la giornata mondiale) e che da oltre 30 anni è direttore commerciale sviluppo aviazione del gruppo Save, che assieme agli aeroporti di Venezia e Treviso gestisce anche quello di Verona.

Ogni anno i loro aeroporti accolgono oltre 14 milioni di passeggeri, di cui 3 milioni al Canova di Treviso. Solo dalla Slovenia provengono circa 600 mila viaggiatori all’anno, a dimostrazione del ruolo internazionale di queste infrastrutture.

Direttore, oggi ci troviamo all’aeroporto Marco Polo di Venezia per parlare dell’importanza che questa infrastruttura, come le altre del Veneto, ha sullo sviluppo della nostra regione.

“Il nostro ruolo è fondamentale non solo per il turismo, visto che il Veneto è la regione più visitata d’Italia, ma anche per agevolare l’accesso ai mercati e il sostegno alle aziende del territorio. Il gruppo SAVE gestisce tre aeroporti in Veneto: Venezia, Treviso e Verona. In particolare, Venezia e Treviso operano come un sistema unico, con due piste, che chiamiamo “sistema aeroportuale di Venezia”. Questo sistema non serve solo Venezia, ma l’intero territorio, estendendosi anche al Friuli Venezia Giulia e alla Slovenia, da cui provengono circa 600 mila passeggeri l’anno”.

Quando si arriva in aeroporto, pronti per partire per le ferie o per lavoro, difficilmente si pensa all’organizzazione necessaria per gestire una struttura così complessa. Ce la può descrivere?

“L’aeroporto è come un’orchestra: ci sono molti componenti che devono lavorare all’unisono per garantire al passeggero un’esperienza senza intoppi. Questo significa coordinare la gestione aeroportuale, le compagnie aeree, il personale di handling, la sicurezza e il trasporto dei bagagli. Tutto deve funzionare alla perfezione per garantire che il passeggero e il suo bagaglio arrivino puntualmente a destinazione, che può essere una delle oltre 130 destinazioni dirette o una città raggiungibile tramite connessioni. Per questo i voli intercontinentali e le compagnie tradizionali rivestono un ruolo cruciale: offrono una maggiore capillarità e riducono il numero di scali per raggiungere anche le destinazioni meno conosciute”.

Venezia richiama milioni di visitatori ogni anno. Ma quanti di questi si fermano solo a Venezia e quanti si spostano in altre zone del Veneto?

“Dai dati che abbiamo, su ogni 10 passeggeri che arrivano al Marco Polo, solo 4 si fermano nel centro storico di Venezia. Questo significa che la maggior parte dei visitatori si sposta verso altre mete del territorio, come le Dolomiti, le Colline del Prosecco, Padova o Vicenza. Ricordiamo che il Veneto ha ben 8 siti UNESCO, una grande attrattiva. E con le Olimpiadi del 2026 all’orizzonte, stiamo lavorando per promuovere il Veneto non solo come meta di città d’arte, ma come una regione ricca di opportunità e bellezze”.

Parliamo di sostenibilità: come la tecnologia sta aiutando a rendere questo aeroporto sempre più sostenibile?

“Il nostro master plan prevede soluzioni innovative, come l’agrivoltaico, con grandi campi di pannelli solari per fornire energia all’aeroporto. Abbiamo già attivato sistemi di trigenerazione per l’efficienza energetica, ma stiamo anche puntando sull’intelligenza artificiale. Questa ci consente di prevedere e gestire i flussi di passeggeri, ottimizzare le risorse umane, e regolare il riscaldamento e il raffreddamento del terminal in base all’affluenza prevista. L’obiettivo è combinare tecnologia e sostenibilità per offrire un’esperienza migliore ai passeggeri e ridurre l’impatto ambientale”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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