Il 26.06.2023 è entrato in vigore il regolamento europeo 2020/741 contenente i requisiti minimi per l’utilizzo sicuro delle acque reflue trattate per scopi irrigui in agricoltura.
Il regolamento europeo è volto a garantire la sicurezza delle acque affinate a fini irrigui in agricoltura, onde assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute umana e animale, promuovere l’economia circolare, favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici e contribuire agli obiettivi della direttiva 2000/60/CE, affrontando in modo coordinato in tutta l’Unione Europea il problema della scarsità idrica e le risultanti pressioni sulle risorse idriche, e contribuire di conseguenza anche al buon funzionamento del mercato interno.
Il regolamento europeo stabilisce: i requisiti minimi di qualità delle acque reflue urbane trattate, con parametri armonizzati per l’intera Unione Europea; i requisiti minimi per il monitoraggio armonizzato dei parametri di qualità, con le regole sulla frequenza dei controlli e sulle condizioni per la validazione dei risultati; le procedure per la valutazione e la gestione dei rischi; le disposizioni per concedere i permessi da parte delle autorità competenti agli operatori che provvedono alla produzione, stoccaggio ed erogazione delle acque affinate a fini irrigui; le norme in materia di trasparenza e di informazione al pubblico; le regole di cooperazione tra Stati membri.
Il risparmio di risorse idriche risultante dal riutilizzo dell’acqua è oggetto di campagne generali di sensibilizzazione negli Stati membri in cui le acque affinate sono utilizzate a fini irrigui in agricoltura. Tali campagne possono comprendere la promozione dei benefici del riutilizzo sicuro dell’acqua.
Il provvedimento prevede 4 classi di qualità delle acque affinate: A, B, C, D. Per ciascuna classe è indicato il relativo utilizzo, nonché la tecnica di irrigazione consentita. Va ricordato che l’imprenditore agricolo deve prestare attenzione all’utilizzo delle acque reflue urbane trattate e affinate, tenuto conto che, ai sensi del Regolamento 852/2004, la responsabilità sulla sicurezza degli alimenti è a carico del produttore.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
Autore: Paolo Lacchini – Sistema Ratio Centro Studi Castelli