Storia
Il miele, per millenni, ha rappresentato il principale dolcificante usato dall’uomo.
Le prime notizie risalgono a 4.000 anni fa: agricoltori dell’antico Egitto che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante.
Gli Egizi usavano deporre accanto alle anime grandi coppe o vasi ricolmi di miele per il loro viaggio nell’aldilà, alcuni dei quali sono stati rinvenuti durante gli scavi ancora perfettamente sigillati.
Dalla lettura dei geroglifici è noto che ricette a base di miele erano impiegate non solo ad uso alimentare ma anche medico per la cura dei disturbi digestivi e unguenti per piaghe e ferite.
I greci invece consideravano il miele “cibo degli Dei” e rappresentava una componente importante nei riti che prevedevano offerte votive.
Produzione
Le api sono degli insetti molto speciali, volano di fiore in fiore raccogliendo nettare che poi trasformano in miele.
Le principali fonti di approvvigionamento sono il nettare, che è prodotto dai fiori delle piante, e la melata, che è un derivato dalla linfa degli alberi, prodotta da alcuni insetti succhiatori che trasformano la linfa delle piante trattenendone l’azoto ed espellendo il liquido in eccesso ricco di zuccheri.
Per le piante il nettare serve ad attirare vari insetti impollinatori allo scopo di assicurare la fecondazione dei fiori.
Composizione
Il miele è principalmente composto da zuccheri semplici (fruttosio e glucosio) ma contiene anche altre sostanze di importanza fondamentale come sali minerali, enzimi e vitamine (gruppo A e B) che rendono il miele un alimento sano e prezioso.
Il miele è più leggero e digeribile dello zucchero e presenta numerosi vantaggi.
Il glucosio entra infatti direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico diluito nel tempo.
È per questo motivo che il miele viene consigliato nell’alimentazione degli sportivi, nell’alimentazione degli anziani e nella dieta dell’età scolare.
Un’altra sua caratteristica è quella di avere un elevato potere dolcificante (superiore a quello del saccarosio contenuto nello zucchero raffinato) e di conseguenza a livello dietetico permette di realizzare un piccolo risparmio calorico.
Inoltre il fruttosio è uno zucchero che ha proprietà emollienti utili a livello della gola, dello stomaco e dell’intestino.
È indispensabile inoltre per lo smaltimento dello sostanze tossiche e nocive che si accumulano nel fegato. Di grande importanza sono anche le sue proprietà antibatteriche, grazie alle quali il miele viene utilizzato da secoli a fini terapeutici.
Lo zucchero raffinato, rispetto al miele, contiene invece saccarosio che è privo di vitamine ed oligoelementi.
La composizione dei nettari varia a seconda delle piante che li producono ma sono tutti principalmente composti da glucidi (come saccarosio, glucosio e fruttosio) e acqua.
Tipi di miele
Sono migliaia le specie vegetali visitate dalle api: alcune danno origine a mieli monofloreali, in genere più pregiati e dall’aroma deciso, altre concorrono a produrre le varietà millefiori, più delicate.
A seconda della fioritura da cui viene tratto il nettare, variano il colore, la consistenza del miele ma soprattutto il suo sapore e le sue proprietà organolettiche, portando a specifiche differenze di olfatto e gusto: dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpidissimo e liquido, al profumo intenso di quello di tiglio, dal retrogusto maltato di quello di melata di abete, dai riflessi verdastri, al gusto amarognolo di quello di castagno, denso e scuro, dal sapore pungente del miele d’eucalipto, a quello più gentile e fruttato del rododendro e del ciliegio.
Trattamenti termici
Per mantenere il miele allo stato liquido è necessario sottoporlo a un trattamento termico, con alte temperature oltre i 40 gradi, che annulla completamente la cristallizzazione ma deprezza la qualità del miele impoverendone le caratteristiche nutrizionali.
È quindi consigliabile l’utilizzo di miele cristallizzato al di fuori del periodo di produzione.
La scelta tra miele liquido e miele cristallizzato è una questione di gusto personale.
Solidità e cristallizzazione
La solidità dipende dal tipo di miele e dal suo grado di cristallizzazione.
Esistono solo tre mieli che si mantengono liquidi a lungo: il miele di acacia, il miele di castagno e il miele di bosco (melata) mentre tutti gli altri con il passare del tempo tendono naturalmente a cristallizzarsi.
Proprietà specifiche
Nella medicina erboristica, il miele è suggerito per la cura del sistema emopoietico (grazie alla ricchezza di sali), del sistema cutaneo (favorisce la cicatrizzazione e l’idratazione), del sistema nervoso (migliorerebbe sonno e concentrazione), dell’apparato respiratorio (contro tosse e catarro, sciolto in latte o tè), dell’apparato circolatorio (si presuppone abbia un’azione ipotensiva), dell’apparato digerente (regolarizzerebbe l’attività escretoria dei succhi gastrici e della flora batterica, migliorerebbe l’assorbimento di calcio e magnesio, sarebbe leggermente lassativo fatta eccezione per quello di lavanda e castagno).
Sebbene qualsiasi tipo di miele sia ritenuto utile per alleviare i disturbi sopracitati, dalla flora nettarifera, cui si aggiunge una più o meno lunga stagionatura, dipendono proprietà farmacologiche più specifiche: il miele d’acacia sarebbe disintossicante e antinfiammatorio delle vie respiratorie, quello di tiglio avrebbe proprietà sedative e sarebbe utile contro l’emicrania, il miele d’eucalipto sarebbe espettorante, vermifugo e antitosse, quello d’erica diuretico ed antianemico, quello di lavanda risulterebbe utile sulle bruciature per uso esterno, il miele di conifera sarebbe utile contro le affezioni respiratorie, il miele di biancospino verrebbe consigliato contro ansia ed insonnia, quello di castagno sarebbe utile contro la cattiva circolazione.
Dose
Il miele è un alimento con elevato valore nutritivo facilmente digeribile ed è generalmente adatto a tutti senza controindicazioni.
La dose giornaliera è di:
• adulti: un cucchiaio;
• bambini: un cucchiaino.
Colori del miele
Il colore del miele dipende dal nettare di cui è composto e può andare dal giallo molto chiaro al marrone scuro.
Curiosità sulle api
Puntura di api
Le api non sono insetti aggressivi, pungono solo per difesa.
In caso di puntura bisogna innanzitutto togliere il pungiglione, che altrimenti continua a emettere veleno, e raffreddare la parte colpita. In caso di allergia con manifestazioni di difficoltà respiratorie è necessario consultare il medico.
L’ape quando punge: il suo pungiglione, fornito di uncini, rimane impigliato nella pelle e l’ape nell’allontanarsi si strappa l’addome e muore.
Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Redazione Ratio Famiglia – Sistema Ratio Centro Studi Castelli