Il 2024 del vino italiano, pur tra tensioni geopolitiche e rallentamenti economici, si dovrebbe chiudere con un export a +4,5%, arrivando a oltrepassare la soglia degli 8 miliardi di euro.
Sono le stime di Nomisma Wine Monitor, dopo un 2023 in leggero calo sul fronte estero a valori e un mercato nazionale sotto effetto inflazione, che ha portato a una riduzione delle vendite in quantità nella Grande distribuzione di quasi il 3%; calo che prosegue anche nei primi 9 mesi del 2024 con -1,5%, difficilmente recuperabile entro Capodanno.
Secondo il Report di Nomisma sulle importazioni nei principali 12 mercati mondiali, che rappresentano oltre il 60% del valore degli acquisti globali, alla fine del 3° trimestre il valore aggregato è sceso del 2,6%. A sostenere le vendite all’estero sono gli spumanti e in particolare dal Prosecco (2 bottiglie su 10 di vino italiano).
Secondo la ricerca, il rischio di dazi aggiuntivi sulle importazioni negli Stati Uniti potrebbe generare effetti indiretti nelle vendite anche in altri mercati importanti come quello tedesco: si registrano, infatti, variazioni negative soprattutto in Germania, ma anche Svizzera, Francia e Norvegia, mentre stanno emergendo crescite a doppia cifra percentuale in Austria, Irlanda, Brasile, Romania, Croazia e Tailandia.
Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli
Foto: archivio Qdpnews.it
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