Detrazione Irpef per le spese universitarie

Detrazione del 19% per le spese di frequenza ai corsi universitari e per i canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede in Italia e all’estero.

Nel Modello Redditi 2024 PF (così come nel 730) è possibile fruire di una detrazione del 19% dall’Irpef lorda per alcune spese universitarie, tra cui:

l le spese per la frequenza ai corsi;

l le spese per i canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede.

Per quanto riguarda la prima voce, ossia le spese per la frequenza ai corsi, si ricorda che sono detraibili le spese per la frequenza di:

l corsi di istruzione universitaria;

l corsi universitari di specializzazione;

l corsi di perfezionamento;

l master universitari;

l corsi di dottorato di ricerca;

l istituti Tecnici Superiori (ITS), in quanto equiparati alle spese universitarie;

l nuovi corsi istituiti in conformità al D.P.R. 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati;

l TFA.

Sono detraibili gli importi sostenuti per la frequenza di Università statali, ma anche non statali nella misura annualmente stabilita per ciascuna facoltà. Per il 2023 sono (suddivisi per area disciplinare, rispettivamente per il Nord, Centro, Sud-isole):

l medica: 3.900 euro, 3.100 euro, 2.900 euro;

l sanitaria: 3.900 euro, 2.900 euro, 2.700 euro;

l scientifico-tecnologica: 3.700 euro, 2.900 euro, 2.600 euro;

l umanistica-sociale: 3.200 euro, 2.800 euro, 2.500 euro;

l dottorato/specializzazione/mater universitario di primo e secondo livello: 3.900 euro, 3.100 euro, 2.900 euro.

I limiti comprendono le spese:

l per la frequenza del corso: immatricolazione, iscrizione, tasse per esami di profitto/laurea;

l per il test di ammissione.

Si ricorda che tali spese devono essere pagate con mezzi tracciabili dallo studente stesso o dal genitore (se il figlio è a carico).

Le detrazioni spettano anche per i corsi universitari e post-universitari all’estero e come limite massimo si prende quello della zona geografica in cui il contribuente ha domicilio fiscale, mentre per le università telematiche si prende la zona geografica in cui è ubicata la sede legale dell’università.

Oltre alle spese suddette, si può detrarre il 19% dei canoni relativi a contratti di locazione, contratti di ospitalità, atti di assegnazione in godimento/locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative, per un importo annuo non superiore a 2.633 euro.

Gli studenti devono essere iscritti a:

l un corso di laurea (pubblico o privato);

l un corso presso un ITS;

l uno dei nuovi corsi di cui al D.P.R. 212/2005 del Conservatorio di Musica e Istituti musicali pareggiati.

Non spetta per i corsi:

l post-laurea (master, dottorati di ricerca, corsi di specializzazione) sia in Italia che all’estero.

La detrazione spetta se l’università è ubicata:

l in un Comune diverso da quello di residenza;

l distante almeno (pari o superiore) a 100 km: da verificarsi caso per caso valutando la distanza chilometrica più breve calcolata in riferimento a una qualsiasi delle vie di comunicazione esistenti (es. ferroviaria, stradale);

l in una Provincia diversa da quella di residenza;

l fuori dal territorio nazionale, purché in uno Stato dell’Unione Europea o del SEE, sempreché il contratto di locazione/ospitalità o assegnazione in godimento sia stipulato da un istituto che rientra tra gli “enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro, cooperative. Allo stesso modo la detrazione spetta agli studenti in Erasmus.

Autore: Paolo Meneghetti, Vittoria Meneghetti – Sistema Ratio Centro Studi Castelli
Foto: archivio Qdpnews.it
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