Arruolati dal Fisco per combattere l’evasione e l’elusione fiscale

Nel biennio 2023-2024 l’Agenzia delle Entrate assumerà, dopo un primo periodo di tirocinio semestrale, 3.900 nuovi funzionari con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Le nuove risorse verranno impiegate, si legge nella relazione illustrativa alla manovra di Bilancio 2023, per rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale nazionale e internazionale e delle frodi, nonché al rafforzamento del presidio preventivo connesso all’attribuzione e all’operatività delle partite Iva, previsto dalla legge di Bilancio 2023. Si tratta dunque di una mossa strategica la cui finalità è quella di investire nel personale da dedicare alle attività di contrasto e lotta all’evasione fiscale.

I nuovi funzionari del Fisco dovranno anche collaborare al processo di potenziamento delle attività di riscossione, finalizzato all’economicità della gestione e all’aumento dei volumi d’incasso, nonché al miglioramento della qualità e fruibilità dei servizi catastali e di pubblicità immobiliare.

La mossa contenuta nella legge di Bilancio 2023 cerca di rimuovere, almeno in parte, uno dei principali fattori di debolezza che hanno impedito, almeno fino a oggi, di ottenere risultati concreti nelle attività di contrasto al sommerso fiscale: la carenza di personale a ruolo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

La cronica diminuzione del personale in forza all’Agenzia delle Entrate ha fatto scendere, proprio nel corso del 2022, il numero degli occupati sotto quota 30.000 facendo segnare un vero e proprio record negativo.

Di questa criticità sembra aver preso dunque atto il legislatore che, se la norma presente nella legge di Bilancio 2023 verrà confermata, utilizzerà parte delle risorse della manovra, per incrementare le dotazioni di personale dell’Amministrazione Finanziaria.

Il potenziamento dei funzionari a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria, insieme alle nuove azioni di contrasto in materia di attribuzione e operatività delle partite Iva, costituisce, senza ombra di dubbio, una delle principali mosse antievasione contenute nella manovra di Bilancio 2023.

Grazie ai nuovi funzionari, in possesso di particolari qualifiche, l’Agenzia delle Entrate potrà migliorare sia l’efficacia che l’efficienza delle azioni di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

Ovviamente i risultati di una tale iniziativa non saranno immediati. Siamo, infatti, di fronte a un investimento di medio-lungo periodo. Dopo un primo periodo di tirocinio semestrale nel corso dell’anno 2023, le 3.900 unità passeranno a ruolo nel corso del 2024 per cui potranno contribuire al conseguimento di risultati concreti soltanto dopo aver acquisito le necessarie competenze e concluso l’iter formativo iniziale.

Siamo comunque in presenza di un segnale importante che inverte una tendenza in corso da troppi anni e che ha visto ridursi sempre più il personale a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, fra i quali, in primis, la lotta all’evasione fiscale.

I nuovi funzionari che verranno reclutati con la manovra di Bilancio andranno ad aggiungersi alle dotazioni di “data scientist”, personale esperto in discipline statistiche, econometriche ed informatiche, che sono state inserite nell’organigramma dell’Amministrazione Finanziaria in funzione degli obiettivi del PNRR.

Questi ultimi verranno prioritariamente utilizzati nelle nuove attività, totalmente informatizzate, di selezione e analisi del rischio di evasione in attuazione della L. 160/2019.

Autore: Andrea Bongi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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