Settima Coppa Italia in bacheca per la Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano. Dopo aver battuto 3-0 Novara nella semifinale di ieri, le pantere hanno superato con lo stesso punteggio la Numia Vero Volley Milano nell’odierna finalissima, giocata all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, davanti a 9 mila spettatori (record di pubblico nelle Finali della Coppa Italia di pallavolo femminile).
Come ricorda il club gialloblù, la squadra che attualmente è Campione d’Italia, d’Europa e del Mondo in carica, ha raggiunto nella finale di Coppa Italia la 36° vittoria consecutiva stagionale su 36 gare giocate, allungando una striscia che, considerando anche il finale della scorsa stagione, è arrivata a 40 partite in fila senza sconfitta. E’ la sesta Coppa Italia consecutiva (record).
Con la vittoria di oggi a Casalecchio le Pantere hanno conquistato il 3° trofeo stagionale dopo la Supercoppa e il Mondiale per Club e si confermano dominatrici in Italia. Con questa vittoria il club balza con 7 successi al primo posto nell’albo d’oro della Coppa, superando Ravenna e Bergamo a 6.
E’ dal febbraio 2019 che Conegliano non perde un trofeo nazionale, da quella sconfitta a Verona con Novara nella finale di Coppa Italia la Prosecco Doc Imoco ha vinto tutti i trofei disponibili tra Campionato, Supercoppa e Coppa Italia.
Dopo la vittoria di oggi, nella bacheca della Prosecco Doc Imoco Conegliano ci sono 27 trofei: 7 Scudetti, 3 Mondiali per Club, 2 Champions League, 7 Coppe Italia e 8 Supercoppe Italiane.
L’unica giocatrice presente a tutte le vittorie è la veterana Monica De Gennaro, che con questo trionfo nella Coppa Italia è diventata la giocatrice italiana nella storia ad aver vinto più Coppe Italia (7), raggiungendo nella speciale classifica l’ex Pantera Robin De Kruijf al primo posto, ed è la giocatrice in assoluto che ha giocato più partite nella competizione (65).
Con la vittoria della coppa nazionale (anche) in questa stagione, l’Imoco ha conquistato per prima il diritto a contendersi la Supercoppa italiana 2025/26.

Queste le scelte dei due allenatori Daniele Santarelli e Stefano Lavarini, ancora una volta uno di fronte all’altro: Conegliano conferma in toto lo starting six di 24 ore prima (Wolosz – Haak, Chirichella – Fahr, Gabi – Zhu, De Gennaro libero). Cambia solo la maglia: oggi il colore d’ordinanza è il rosa. Eckl è il secondo libero. In blu (ieri bianco), Milano apre le danze con Orro – Egonu, Heyrman – Danesi, Sylla – Daalderop e libero Gelin.
Primo set
Pronti (dopo l’Inno di Mameli), via con Haak che replica a Heyrman in fatto di attacchi vincenti. Egonu cerca e trova la linea nel contesto di una partita in cui nei primi minuti le prodezze individuali e di squadra superano gli errori. Un passo di danza di Haak evita che il servizio fuori giri di Egonu le finisca addosso, poco dopo sventola di Fahr alla velocità della luce: Milano sì e no la vede. La 19 rosé sembra essere ancora nella sua versione migliore, come sabato contro Novara, poi Haak fa (in lob) e disfa (al servizio). Il muro milanese crea qualche grattacapo all’Imoco, Egonu gioca d’astuzia su Zhu e c’è il primo mini break della finale: Santarelli corre ai ripari in time out. La pantera cinese è la prima a recepire le indicazioni del tecnico, tirando una sassata che va a segno. La Numia raggranella 4 punti di margine a quota 16, ma l’Imoco è brava a non farsi seminare. Brevissimo il turno in battuta di Egonu, che insacca in rete. Fahr è ancora una sentenza senz’appello, e questa volta il tempo se lo prende Lavarini. Dopo qualche minuto sabbatico si rivede Haak che firma il pari 18. Iniziano i cambi, si vede anche Bardaro al servizio, ma solo per poco perché Orro s’inventa una magia di prima intenzione. Chirichella fa la Fahr, Haak.. la Haak: 22-21. Due punti di fila per Egonu, ci pensa Gabi a pareggiare. Il primo setball della finale è per Milano, ma si fa buio in sala, anzi in Arena, per il secondo time out di Santarelli a cui segue il muro che porta ai vantaggi. Ancora Egonu, poi – siccome non c’è abbastanza suspence – Zavater chiede l’aiuto di Vagni al check su un servizio (abbastanza palesemente) out di Daalderop. Cazaute in campo, ma tutti i palloni di Orro vanno ad Egonu, il cui buon lavoro è puntualmente vanificato dalle compagne al servizio. Prima linea Imoco poco reattiva su un pallone sporcato dal muro, ma c’è Haak che uncina bene la palla successiva, quella del 27 pari. Clamoroso, bellissimo ace di Bella, Lavarini ricorda di avere ancora un time out e lo chiama. Egonu decide e dice che questo lunghissimo primo set non è ancora finito, poi (marcatissima) sparacchia fuori. Sulla riga lunga il muro milanese, vicino ad essa (e in campo) l’attacco di Haak. Chi fa 30 può fare 31, ma Egonu dimostra che i proverbi, nello sport, valgono relativamente. Opinabile anche il servizio dell’opposto olimpionico, perfetta la martellata di Fahr. Sylla la (ri)pareggia, Gabi dice 33 in un set che sta entrando nella leggenda, poi pallonetto di Egonu che riesce a eludere il muro rosa a 3. Haak annulla, Egonu manda ancora fuori, ma dopo 70 scambi il set non ha ancora una padrona. Gabi non concorda e a mo’ di Concorde vola altissima per finirla qui, dopo 38 minuti.

Secondo set
Milano ha giocato 5 set (e 140 minuti) ieri sera per qualificarsi alla finale ai danni di Scandicci. Ora si ritrova 0-1 dopo un notevole dispendio di energie, perciò all’Unipol Arena in molti si chiedono quale sarà la tenuta (psico)fisica delle ragazze di Lavarini. Intanto, albo lapillo notando il dato che vede Egonu già a 14 punti, quasi metà di quelli fatti il giorno prima in cinque parziali. Una prima risposta, seppur parzialissima, la dà il tabellone, che dice 4-1 Conegliano, con time out di Lavarini. Gabi firma il 10-7 con una tecnica e un tempismo contro le quali la Numia ancora ci ha capito poco, e a proposito di timing è pessimo quello di Milano nel punto che regala il 12-8 alle campionesse di tutto. Se Haak si mette anche a murare, per Lavarini sono dolori: dentro Cazaute. Bella tira fuori, ma l’Imoco (sestetto e panchina) è granitica nel chiedere ai quattro arbitri la revisione, la quale tuttavia non evidenzia tocchi del muro meneghino. All’ace di Danesi fa eco il time out di Santarelli, mentre Lavarini manda in campo Kurtagic che però sbaglia subito un servizio. Gabi è invece infallibile, e al tecnico milanese sembrano rimanere solo i time out. Impressiona non solo la qualità, ma anche la fantasia della brasiliana, che colpisce anche di pallonetto. Due ginocchiere in meno nella metà campo della Numia dopo l’ingresso di Pietrini al posto di Sylla. Lukasik è invece il volto nuovo tra le pantere. Gabi non solo sale ma rimane in cattedra e dà quattro setball alle sue, nella speranza di un finale di set più “confortevole” di quello precedente, che tale è grazie all’errore in attacco di Egonu, certificato pure dal check.

Terzo set
Buona forma di squadra, estrema familiarità con le vittorie, avversarie sotto di due set e probabilmente stanche per i motivi sopra detti: il momento delle pantere è invidiabile, ma la Coppa Italia non è ancora vinta, pur essendo assai vicina. Si rientra in campo e si nota subito come le pantere siano troppo esperte per non capire che rimettere in partita un’avversaria forte come Milano sarebbe deleterio: quindi, subito piede a tavoletta e 6-3. De Gennaro sfiora il punto personale, poi inventa l’assist per Haak che costringe Lavarini al più classico dei time out spalle al muro. Sylla – tra le ultime ad arrendersi, nel Vero – trova un bell’incrocio delle linee: sospirone di Santarelli. Romanzesco il 26esimo scambio, risolto dopo cento emozioni da (indovina un po’) Fahr. Lavarini quasi rivoluziona il sestetto, ma Conegliano scappa: 19-14. Non ci fosse la cerimonia di premiazione dopo la partita, il pullman gialloblù potrebbe già accendere i motori. Esattamente come nel primo set, Bardaro entra per andare al servizio e Orro s’inventa una magia. Sul 22-16 i titoli di coda potrebbero iniziare a scorrere, ma la Numia ha uno scatto d’orgoglio, interrotto da un time out chiamato al momento giusto da Santarelli e dal successivo attacco vincente di Gabi. Zhu apparecchia i matchball (o “trophy point” secondo la nuova grafica tv), l’errore di Milano chiude la contesa.

Per la rivincita tra le due formazioni non occorrerà attendere troppo: mercoledì sera 12 febbraio, in un Palaverde esaurito da mo’, Conegliano e Milano si affronteranno di nuovo, questa volta in regular season di campionato.
Coppa di A2 con sfida… in famiglia
Nell’attesa della Finale di Coppa Italia Frecciarossa A1 tra la Prosecco Doc Imoco Conegliano e la Numia Vero Volley Milano, oggi il primo boato dell’Unipol Arena, già vicina alla sua capienza massima con 6500 presenti, è stato tutto per l’Omag-Mt San Giovanni in Marignano. Le romagnole hanno trionfato infatti per 3-0 contro l’Itas Trentino nella Finale di Serie A2, in una partita più equilibrata di quanto non dica il risultato, con l’ultimo set conclusosi soltanto sul 28-26. Grandi protagoniste Serena Ortolani, Mvp con 18 punti, il 41% di efficienza e 3 muri, e Anna Piovesan, top scorer con 20 punti, ma la prova delle ragazze di coach Bellano è esaltata anche dalla gara in ricezione e difesa di Valoppi, dalla regia precisa di Nicolini e dalla compattezza a muro, con 16 blocks vincenti (4 di Parini, 3 a testa per le altre attaccanti). Trento, allenata da Davide Mazzanti, si è arresa nonostante i 17 punti di Weske e i 12 di Kosareva, regalando alle marignanesi il secondo trofeo di coppa dopo quello del 2017-18 davanti agli oltre 800 presenti arrivati dalla provincia riminese.
La finale di Coppa Italia di A2, iniziata a mezzogiorno, è stata seguita con interesse da molti tifosi coneglianesi, dato che ha visto affrontarsi la coppia (anche nella vita) protagonista del primo scudetto dell’Imoco, quello della stagione 2015/16 con Mazzanti primo allenatore e la moglie Ortolani prolifico opposto. Oggi i due coniugi si sono affrontati da avversari, con la vittoria di mamma Serena.
PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO 3 – NUMIA VERO VOLLEY MILANO 0 (37-35, 25-20, 25-20). Durata set: 39′, 30′, 28′. Totale: 1 ora e 37 minuti. Mvp: Haak. Top scorer: Egonu (24. Haak 21). Arbitri: Zavater di Roma, Brunelli di Falconara Marittima, Luciani di Chiaravalle. Videocheck: Vagni di Perugia. Spettatori: 9 mila circa.
(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: Qdpnews.it e Rubin per Lvf)
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