In occasione della posa della prima pietra della Casa della Comunità di Codognè, ieri venerdì, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto affrontare un tema delicato come quello della carenza dei medici: “Ne mancano 50 mila in Italia, hanno sbagliato la programmazione da Roma negli anni e il banco è saltato. Questi sono i risultati”.
“Dei 50mila medici che non ci sono in Italia, 3500 ne mancano in Veneto. Stiamo attendendo che escano i laureati dalle Università, e non dimentichiamoci che c’è poi la scuola di specialità, quindi rendiamo operativi i nostri medici a livello ospedaliero, con sì una grande specializzazione, ma li mettiamo in condizioni di entrare in età più avanzata rispetto ad altri Paesi europei” precisa.
La nostra Regione, che ha la minor quota di privato in Italia, non ha rinunciato alla cura pubblica dei cittadini: sulle liste d’attesa a giugno 2023 avevamo 122 mila persone in attesa di una telefonata, categoria 30 giorni, oggi invece ne abbiamo 13 mila in tutto il Veneto – continua Zaia -. Questo a dimostrazione di quanto hanno ben lavorato i nostri sanitari, la produzione nonostante manchino medici è del +5%”.
“Dal 2019 ad oggi abbiamo meno medici, 250 in meno. Parliamo di una situazione critica che si risolverà ma è pur vero che, dati alla mano, in Veneto la qualità delle cure è sicuramente eccellente. Abbiamo erogato quest’anno 80 milioni di prestazioni sanitarie e preciso che dal 2019 ad oggi abbiamo assunto 4000 persone, che però sono tutti infermieri e operatori socio sanitari” conclude il presidente della Regione.
(Autore: Luca Collatuzzo)
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