Più di mille per l’addio a David. Il papà: “Ora andate a casa e abbracciate forte i vostri figli”

C’è stata l’omelia, intensa e commovente. Ci sono stati i ricordi e le testimonianze di amici, colleghi di lavoro ed ex compagni di scuola. Ma, verso la fine della cerimonia, le parole più forti e toccanti sono state quelle di papà Virgilio che, a nome della famiglia unita in un unico abbraccio con lui vicino all’altare, ha ringraziato “tutti i presenti e coloro che, in questi giorni, ci hanno donato tanta umanità e scaldato il cuore”.

“Ma soprattutto ringraziamo chi ha soccorso David e chi gli è stato vicino nei suoi ultimi istanti di vita – ha detto il genitore -. Ora però vi devo chiedere un piacere: quando tra poco tornerete a casa, abbracciate forte i vostri figli anche da parte nostra, perché ricordatevi che sono il bene più grande”.

Proprio come lo era lui, David Agostinetto, scomparso in un tragico incidente stradale nella notte tra sabato e domenica, a soli 20 anni. Oltre mille persone si sono radunate oggi, dentro e fuori il Duomo di Valdobbiadene, per dare l’ultimo saluto al giovane di Saccol.

“L’alba di domenica era piena di sole, per un giorno della Candelora che si annunciava splendente – l’omelia del parroco, don Romeo Penon -. Poi, all’improvviso, una pietra è calata sul cuore di tutti noi, un masso di dolore. Guardando l’epigrafe di David, c’è lui con il suo tipico sorriso, incorniciato dal panorama dei vigneti che tanto amava. Diceva sempre ai suoi cari: ‘Quello è il mio posto felice’. Ora lo racconterà a Dio, per cui non abbiate paura. Non finisce tutto qui. E voi, cari giovani, portate avanti le passioni di David, quelle che lui ha coltivato nella vita quotidiana cercando di costruire un futuro con valori e ideali”.

Un futuro che, purtroppo, per lui non ci sarà più. “Ma il bene che ha fatto e ci lascia non può morire, non viene sepolto”, ha chiosato il parroco. Parole sentite anche quelle di don Lino, molto legato alla famiglia e sacerdote a Nogarè, comunità in cui David era cresciuto.

“Per tutti sei sempre stato una presenza positiva e gioiosa, sei partito presto ma hai vissuto bene i tuoi 20 anni – ha detto don Lino – Hai dato vita alla vita, ora conforta e sostieni i tuoi cari”.

Poi è stata la volta del saluto dei colleghi di lavoro della Cantina Ruggeri: “Sembra surreale trovarci qui, eri un amico e non solo un collega. Ti immaginiamo tra gli amati filari di vigne, con il fucile, il cocker e il tuo immancabile sorriso”.

Commovente anche il ricordo delle ragazze della sua contrada, Villanova: “Pensare che al prossimo allenamento non ti vedremo più arrivare con la tua bici fa male, ma sorridiamo ricordando le tue solite frasi: ‘Tranquilli, li perderò tutti’. Ti riferivi a quegli immancabili chili di troppo da buttare già in vista delle gare di tiro alla fune o al giro delle botti. Ti promettiamo che vinceremo anche per te: Villanova campione!”.

Gli striscioni appesi sul cavalcavia dagli amici della contrada

Infine gli amici d’infanzia ed ex compagni di scuola Nicolò, Daniel e Daniele: “Quanto eri buono, non potevamo credere alla notizia domenica. Sarai sempre nei nostri ricordi e nei nostri cuori”.

Poi l’uscita del feretro nella piazza e il lancio dei palloncini verdi da parte di mamma Mara, papà Virgilio, del fratello Michael e della fidanzata Ana Maria. Palloncini che sono subito volati via. Troppo presto, come David.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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