Gremita oggi pomeriggio la chiesa parrocchiale di Tarzo, dove si è svolto il funerale, celebrato in forma congiunta di Giancarlo Gaio e Cesira Bianchet, la coppia di anziani residente a Colmaggiore che, nei giorni scorsi, è purtroppo entrata al centro della cronaca.
Una tragedia per la quale, fin da subito, è risultato difficile esprimere delle parole, ma che ha sicuramente suscitato in tutti un momento di profonda riflessione.
Oggi la comunità si è ritrovata nel luogo di culto, per dire addio alla coppia, già segnata qualche anno fa dalla dolorosa perdita della figlia, e per stare vicino al genero, il quale ha ritrovato senza vita entrambi i suoceri nella loro abitazione.
Comunità che, già all’arrivo delle due bare di legno chiaro, si è stretta negli spazi esterni della chiesa, per poi riunirsi all’interno, dove è stata celebrata la funzione funebre.
Presenti anche i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Bersaglieri, i quali hanno voluto esprimere la propria vicinanza già con la collocazione del loro logo direttamente in epigrafe, sotto alla foto dei coniugi immortalati insieme, in uno dei tanti momenti di vita quotidiana.
Da parte sua, il sacerdote celebrante ha voluto condurre i presenti verso una riflessione profonda, incentrata sulla necessità di recuperare la dimensione della preghiera.
“Mostraci Signore la luce del tuo volto, perché con quella luce impariamo di nuovo e semplicemente a essere ciò che siamo, cioè figli di Dio – la premessa fatta da don Francesco Cerruti, arciprete e parroco di Tarzo, Corbanese e Arfanta – Noi, che abbiamo ricevuto il battesimo, saremo sempre e comunque figli e, questo titolo, non ce lo toglierà nessuno, né una situazione di sofferenza o una situazione difficile. Noi dobbiamo vivere con questa consapevolezza”.
“Impariamo quindi, come atto di figli, la preghiera, come ricordava il nostro vescovo e mi permetto di sviluppare questa questione, sempre più centrale nella vita dei cristiani – ha continuato – La preghiera è accessibile a tutti, in qualunque modo e in qualunque forma. Poi bisogna recuperare la preghiera a livello di famiglia, dedicando qualche momento di preghiera insieme e recuperando la dimensione della piccola chiesa domestica”.
“Dobbiamo ritrovarci nelle nostre chiese, insieme, ogni domenica, a chiedere al Signore di darci la luce, necessaria a illuminare i passi che ci attendono durante la settimana – ha proseguito, citando anche le parole del vescovo Corrado Pizziolo – Tutto questo deve essere fatto tra di noi e insieme allo Spirito Santo, per ritrovare la fede utile ad affrontare le sfide estreme che la vita, a volte, ci pone davanti“.
Dopo le parole del sacerdote, sono seguite quelle pronunciate da un rappresentante del gruppo dei bersaglieri, intervenuti per dire “addio” insieme alla comunità alla coppia di anziani, uniti nella vita e uniti anche in quest’ultima celebrazione funebre.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Matteo De Noni)
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