In 500 per l’addio a Edoardo Zamperoni: “Contagioso nella sua voglia di vivere”. Ha donato le cornee

Grande commozione questa mattina, sabato 24 agosto, nella Cattedrale di Asolo per l’ultimo saluto al 21enne Edoardo Zamperoni, trovato senza vita nella sua camera lo scorso 17 agosto.

La comunità asolana e gli amici di Edoardo hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla famiglia del giovane, in particolare alla mamma Lucia, al papà Roberto e ai fratelli Tommaso e Francesca.

La cerimonia funebre, alla quale hanno partecipato circa 500 persone, è stata presieduta dal parroco di Asolo, Monsignor Giuseppe Minto, che ha invitato i familiari ad accogliere l’abbraccio della comunità asolana. La Santa messa è iniziata con gli interventi di una cugina e di un amico di Edoardo, che hanno letto un messaggio per lui.

“Voglio ricordarti – ha detto la cugina – come quel bambino che mi chiedeva di uscire a giocare insieme. Voglio ricordare i momenti felici trascorsi a casa tua sopra gli alberi in cui ci arrampicavamo, nell’altalena, sopra il tetto del tuo garage, nel Muson a tirare i sassi, nella stradina a correre con i Roller. Voglio ricordare le partite a calcio, a pallavolo, a basket e a palla asino. Voglio ricordare le feste dalla nonna. Una volta abbiamo girato un film con il telefono taroccato di mia mamma”.

“Potrei scrivere veramente un libro su tutto quello che abbiamo fatto insieme – continua -. La parte più bella della mia vita l’ho vissuta insieme a te. Il nostro era un legame speciale che non si scioglierà mai, qualsiasi cosa accadrà. Avrai sempre un posto riservato nel mio cuore, resterai per sempre una parte di me. Una cosa so per certo: che della morte non ho più paura perché so che ci sarai tu ad aspettarmi”.

“La determinazione e l’impegno che mettevi nel perseguire i tuoi obiettivi – ha ricordato un amico – ti hanno contraddistinto, e per questo ti abbiamo sempre ammirato. Il tuo sorriso e il tuo umorismo ci contagiavano. Non dimenticheremo i momenti vissuti insieme che porteremo sempre nel cuore. Oggi ti ricordiamo tutti insieme: la famiglia, chi ti ha conosciuto a scuola o nello sport, gli amici di sempre e chi ti conosceva da poco. Ci hai lasciato prematuramente, ma continuerai ad essere parte di noi nei buoni e nei brutti momenti”.

Toccante l’omelia di fra’ Giacomo, che si è concentrato sull’importanza di vivere anche nelle difficoltà: “Vivere è accettare le difficoltà – ha detto -, è attraversare i momenti faticosi della vita, è voler resistere nel credere che la vita ha diritto di essere rispettata nel suo valore non negoziabile. Vivere è credere che c’è sempre una speranza, è passione per lo sport, per lo studio, per il bello, è avere coraggio. Vincere è bello ma si può anche imparare dalle sconfitte, dai pareggi e dalle umiliazioni. Vivere è credere che ci si può sempre rialzare. La vita rimane sempre un bellissimo libro dalle pagine bianche dove ognuno è chiamato a esprimere quell’unica vita e a fare di essa un capolavoro, una vita in pianezza”.

“A soli 21 anni si può già aver cercato di vivere una vita in pienezza? – continua -. Mi sembra proprio di sì, Edoardo ha vissuto una vita così breve in maniera intensa. Me lo confermano tutti questi giovani presenti oggi. Vi ha spinto a venire qui il bene, il bello e il buono che Edoardo ha saputo diffondere. Edoardo è stato contagioso nella sua voglia di vivere. Se voi siete qui non è per dargli l’ultimo saluto, ma perché siete attratti da Edoardo che, in maniera misteriosa, vive ancora”.

“Siete qui perché desiderate che la sua memoria rimanga viva in voi – conclude -. Se siamo qui non è per dirgli addio, ma perché vogliamo continuare a tenerlo in vita. La fede non ci toglie il dolore, ma ci dà la possibilità di non sentirci abbandonati ma accompagnati. Caro Edoardo, continua a vivere in pienezza”.

Durante il funerale è stato detto che Edoardo ha donato le cornee per dare ad altri la possibilità di vedere. Al termine della cerimonia, fuori dalla chiesa, sono stati letti altri messaggi per lui, sottolineando i suoi occhi azzurri, “che pure il cielo gli invidiava“, la sua passione per lo studio, le corse in palestra e gli innumerevoli spuntini.

Qualcuno ha scritto dei pensieri sulla sua bara e in cielo sono stati liberati dei palloncini bianchi. Per Edoardo è stato preparato anche uno striscione con la scritta “Il tuo ricordo vivrà con noi per sempre. Ciao Edo!” ed è stata fatta sentire la canzone “Si no estás” del cantante spagnolo Iñigo Quintero.

Le offerte raccolte durante il funerale saranno devolute a una persona affetta da malattia rara.

(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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