Giorgia Meloni ha presentato il suo Governo: il trevigiano Carlo Nordio guardasigilli. Domani alle 10 il giuramento al Quirinale

Pochi minuti fa il primo presidente del Consiglio dei Ministri donna nella storia della Repubblica Italiana, Giorgia Meloni, ha letto i nomi dei ministri che faranno parte dell’Esecutivo che avrà l’onore e l’onere di guidare.

Dopo lunghe consultazioni e giornate condizionate da dichiarazioni e affermazioni che hanno rischiato di far partire nel peggiore dei modi l’esperienza del nuovo governo di centrodestra, la coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi con l’Italia ha trovato finalmente la quadra.

La Marca trevigiana sarà rappresentata dall’ex magistrato Carlo Nordio che, come i rumors di queste settimane avevano già annunciato, è il nuovo Ministro della Giustizia.

Oltre a Nordio e Lorenzo Fontana, nuovo presidente della Camera dei Deputati, il Veneto sarà rappresentato anche dai ministri Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme Istituzionali) e Adolfo Urso (Sviluppo Economico; assumerà la denominazione di Ministro delle Imprese e del Made in Italy).

Gli altri ministri sono: il senatore Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), il senatore Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza energetica), il senatore Roberto Calderoli (Affari Regionali e Autonomie), il senatore Sebastiano Musumeci (Politiche del Mare e Sud), l’onorevole Raffaele Fitto (Affari Europei, Politiche di Coesione e Pnrr), il dottor Andrea Abodi (Sport e Giovani), l’onorevole Eugenia Maria Roccella (Famiglia, Natalità e Pari Opportunità) e la dottoressa Alessandra Locatelli (Disabilità).

I ministri con portafoglio sono l’onorevole Antonio Tajani (Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; il presidente Meloni proporrà al Consiglio dei Ministri l’attribuzione delle funzioni di Vice Presidente del Consiglio), il dottor Matteo Piantedosi (Interno), l’onorevole Guido Crosetto (Difesa), l’onorevole Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) e l’onorevole Francesco Lollobrigida (Politiche Agricole Alimentari e Forestali; assumerà la denominazione di Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare).

Sono ministri anche l’onorevole Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), il senatore Matteo Salvini (Infrastrutture e Mobilità Sostenibili; il presidente Meloni proporrà al Consiglio dei Ministri l’attribuzione delle funzioni di Vice presidente del Consiglio), la dottoressa Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche Sociali), il professor Giuseppe Valditara (Istruzione; assumerà la denominazione di Ministro dell’Istruzione e del Merito), la senatrice Anna Maria Bernini (Università e Ricerca), il dottor Gennaro Sangiuliano (Cultura), il professor Orazio Schillaci (Salute) e la senatrice Daniela Garnero Santanché (Turismo).

“Proporrò – ha affermato Meloni -, alla prima riunione del Consiglio dei Ministri, quale Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri con funzione di Segretario del Consiglio medesimo, la nomina del dottor Alfredo Mantovano”.

Il presidente del Consiglio dei Ministri e i nuovi titolari dei dicasteri giureranno domani mattina al Quirinale, alle ore 10, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Non hanno tardato ad arrivare le prime reazioni delle istituzioni venete. Il presidente della Provincia di Treviso e di Upi Veneto Stefano Marcon ha augurato “Buon lavoro al nuovo Governo Meloni e ai nuovi Ministri, tutte persone di grande caratura, molte delle quali conosco personalmente. Come Province e come Enti Locali poniamo grandi aspettative sui ministeri per gli Affari Regionali e Autonomie e ovviamente per le Riforme. Rileviamo con soddisfazione che ci sono ben tre ministri veneti, dei quali uno trevigiano, Carlo Nordio, cui va il mio augurio di buon lavoro”.

Il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin ha a sua volta augurato “buon lavoro al nuovo governo Meloni, con l’auspicio che rimetta subito al centro i temi delle terre alte, a partire dalla ricalendarizzazione della legge per la montagna”.

“La montagna ha dinamiche diverse da quelle dalla pianura. E lo vedremo tra pochi giorni – pronostica Padrin – quando comincerà la stagione invernale: i costi energetici e di riscaldamento non faranno sconti ai nostri cittadini e alle nostre imprese. Per questo servono risorse e strumenti di governance che non possono che essere tarati sulle esigenze delle comunità della montagna. In questo senso, auspico che possa riprendere anche l’iter per la revisione del Tuel, nel quale deve trovare spazio una forma diversa per gli enti Provincia, sottoposti negli ultimi anni a tagli in termini di risorse, personale e anche autorevolezza che li hanno trasformati in “casa dei servizi” per i Comuni. La funzione delle Province, però, nonostante tutto, è oggi più che mai confermata nel ruolo di coordinamento dei territori e in quanto tale va non solo recuperata, ma rafforzata. A maggior ragione in montagna”.

(Foto: Quirinale.it).
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