Doppia festa (a fin di bene) per la pensione dei fratelli Rizzotto

Due fratelli, una storia umana e professionale d’altri tempi, e una comunità che, in occasione della loro imminente pensione, si riunisce per festeggiarli. Non una, ma ben due volte nella stessa giornata!

È quello che è successo oggi, sabato, nella Sala delle Associazioni di Alano di Piave, per celebrare la fine di un’avventura professionale davvero speciale per il territorio: quella di Claudio ed Enrico Rizzotto, rispettivamente 67 e 60 anni, alanesi doc e fondatori della storica “Coridal”, azienda di minuterie metalliche per occhiali.

Prima la festa a mezzogiorno con dipendenti e collaboratori, poi, dalle 18.30, il bis con gli amici. “Sono così benvoluti e stimati dalla comunità che non bastava una festa!”, ci dicono subito accogliendoci all’entrata.

Una storia, la loro, partita grazie a una borsa di studio in “Arti e mestieri” ottenuta da Claudio per frequentare il Cini di Venezia, dai salesiani all’isola di San Giorgio: congegnatore meccanico specializzato, l’indirizzo.

“Finiti gli studi ho poi lavorato in una officina a Segusino, dove sono stato assunto: era il 1974″, racconta proprio il maggiore dei fratelli. Ma il desiderio di mettersi in proprio era troppo forte. E così nel 1980, con altri due soci, nasce nella casa natale dei genitori, ad Alano, la “Coridal”, che si occupa appunto di minuteria meccaniche per occhiali.

Dopo due anni a Claudio si affianca anche Enrico e i due fratelli, dal 1986, liquidati gli altri soci, restano da soli a guidare l’azienda. A inizio anni ’90 l’importante espansione logistica, con un nuovo capannone a Colmirano, il primo di quella portata nella zona.

“Siamo rimasti noi due fino al 2014, quando abbiamo ceduto una parte della società a un’altra azienda, l’Eurmoda di Marco Vecellio (anche lui naturalmente presente alla festa, ndr.) – spiegano i brothers Rizzotto – Che nel 2019 ha rilevato poi il 100% e noi siamo rimasti solo come investitori”. In realtà molto altro. Dirigenti, memorie storiche, collante per una realtà che è sempre stata come una famiglia.

Sinora. Già perché a stretto giro, tra fine marzo e inizio aprile, entrambi andranno in pensione. E le due feste “a tema” di oggi sono state anche l’occasione per fare del bene, come si addice alla storia anche umana dei Rizzotto. “Nessun regalo – hanno chiesto – Piuttosto raccoglieremo dei soldi per i bambini di suor Nadia in Kenya e per gli animatori di Grest e camposcuola“.

Una sensibilità sociale, la loro, non nuova. Claudio infatti è sempre stato legato al mondo della parrocchia locale, rivestendo fino a un paio di anni fa anche ruoli di responsabilità nel consiglio pastorale, nell’asilo e in casa di riposo. Senza dimenticare la sua veste da infaticabile organizzatore di giri in bicicletta per famiglie e amici (anche fino a Roma o all’estero!).

Enrico, restando sempre nel perimetro dei loro molteplici impegni per la comunità, oltre ad essere stato ex calciatore, ha ricoperto per vent’anni il ruolo di dirigente sportivo per l’Ac Piave Tegorzo. E sua figlia, Irene, tragicamente scomparsa un anno fa per una malattia, era anche lei molto legata alla parrocchia locale.

“Per noi questo è sicuramente un momento importante, sia per il lavoro che per il nostro percorso di vita – concludono in coro i due fratelli – La cosa bella che pensiamo di essere riusciti a creare in tutti questi anni è stato il rapporto con i dipendenti, perché al di là del lavoro e di tutto il resto, ci siamo sempre sentiti quasi come una famiglia. Questa è una delle cose più belle e importanti, che ci rimarranno nel tempo”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Matteo De Noni)
(Articolo, video e foto di proprietà di Dplay Srl)
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