La rissa avvenuta lo scorso weekend in pieno centro a Vittorio Veneto sta portando importanti conseguenze sul territorio.
Se l’episodio aveva suscitato il dibattito politico, che certamente proseguirà il prossimo 22 febbraio durante il consiglio comunale, ora è la stessa attività nelle cui vicinanze si è svolta l’aggressione, la Tava di via Vittorio Emanuele II, ad annunciare in prima persona, sui propri canali social, la chiusura forzata di 15 giorni a cui sarà sottoposta dalle autorità.
“Con grande amarezza siamo costretti a comunicare che, a seguito di un episodio di violenza accaduto nella piazza adiacente al nostro locale sabato scorso, le autorità hanno deciso di imporre una chiusura forzata della Tava per 15 giorni” ha scritto lo staff del locale dando contestualmente la propria versione dei fatti e dei disordini avvenuti, che il locale ha spiegato di aver tentato di arginare con il personale addetto alla sicurezza.
La Tava ha inoltre spiegato di aver adottato da anni la scelta di fare selezione all’ingresso, “per garantire un ambiente sicuro e sereno” ai clienti: “La nostra politica di ingresso è sempre stata basata sul comportamento delle persone e non certo su discriminazioni di alcun tipo”, si legge ancora. “Noi non possiamo certo essere ritenuti responsabili di risse che avvengono fuori dal nostro locale, soprattutto se innescate da soggetti già allontanati dal nostro staff, per il loro comportamento inaccettabile – chiarisce l’attività -. Questa chiusura di 15 giorni non solo danneggia il nostro lavoro e i nostri dipendenti, ma rappresenta un grave precedente, per tutti i locali che operano con serietà e responsabilità. La Tava è da sempre un punto di riferimento a Vittorio Veneto, per il divertimento sano e sicuro e non può essere additata come luogo di ritrovo per persone malintenzionate”.
“Il nostro locale ha sempre avuto sotto controllo la situazione e mai, in 25 anni di attività, è stato teatro di episodi gravi all’interno. In tre anni solo tre volte sono stati chiamati i Carabinieri, per fatti avvenuti in via Vittorio Emanuele. Non possiamo accettare che, per un fatto avvenuto nella piazza e per il quale noi stessi siamo stati le prime vittime, venga imposta una chiusura che sa di punizione esemplare. Ci stiamo già attivando – fa sapere lo staff – per contestare questo provvedimento nelle sedi opportune e valutiamo ulteriori azioni per tutelare i nostri diritti e quelli di chi lavora con noi. Invitiamo i nostri clienti, amici e sostenitori a far sentire la propria voce. La Tava non ha mai chiuso le porte alla gente perbene e non intende farlo ora”.
“Prendiamo atto – commenta la sindaca Mirella Balliana – della decisione della Questura, comprendendo che la misura a è scopo preventivo e non sanzionatorio. Questo clima di insicurezza ha ripercussioni dirette anche sulle attività dei locali pubblici e commerciali. Per questo, consci che la questione sicurezza sia un fattore sul quale impegnarci il più possibile affinché ciascuno di noi debba sentirsi sicuro nella propria città, auspichiamo che ci sia anche un forte senso di responsabilità da parte di tutti nel cercare di imporre un senso di fiducia e di positività per la nostra meravigliosa città. Come amministrazione continuiamo a proporre la nostra visione di prevenzione, fatta di dialogo, soluzioni alternative e riempimento degli spazi vuoti. Riteniamo che il problema della violenza vada sì represso e sanzionato, ma soprattutto combattuto con un cambiamento culturale che passa attraverso la scuola, la famiglie e il rispetto delle forze dell’ordine”.
(Autore: Arianna Ceschin)
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