Il 28 settembre del 1978 moriva Albino Luciani: 44 anni fa, dopo soli 33 giorni di pontificato, Giovanni Paolo I, già vescovo di Vittorio Veneto e patriarca di Venezia, terminava la sua esistenza terrena, lasciando nel cuore di tantissimi fedeli l’immagine del suo sorriso e della sua semplicità.
Poche settimane fa, il 4 settembre, Papa Francesco lo ha proclamato beato in piazza San Pietro a Roma davanti a migliaia di persone da tutto il mondo (qui l’articolo), e lo ha definito “pastore mite e umile”, che “ha vissuto nella gioia del Vangelo, senza compromessi” (qui l’articolo).
La comunità di Canale d’Agordo, il piccolo paese del bellunese dove Luciani nacque nel 1912, lo ricorderà nella messa di oggi mercoledì alle ore 18 nella chiesa di San Giovanni Battista. A seguire, alle ore 20.30, nella stessa chiesa di Canale d’Agordo, si terrà il concerto del Quartetto Veneto: l’evento si snoderà attraverso un ampio excursus che inizierà con l’interpretazione di brani del periodo classico di Bach, seguiti da altri autori quali Pachelbel, Vivaldi, Benedetto Marcello e Mozart, per passare poi all’esecuzione di autori romantici quali Mascagni e Elgar e concludersi con alcuni brani di Morricone, Williams e Jenkins.
Proprio a Canale d’Agordo tante persone – stimate in duemila circa – sono arrivate da ogni parte della regione e non solo lo scorso 11 settembre nella solenne messa di ringraziamento, presieduta dal patriarca Francesco Moraglia, delle tre diocesi legate a Giovanni Paolo I, Belluno – Feltre, Vittorio Veneto e Venezia (qui l’articolo).
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha condiviso nei social il ricordo dell’anniversario di oggi: “Nella notte del 28 settembre 1978, dopo soli 33 giorni di pontificato, papa Giovanni Paolo I, il bellunese Albino Luciani, viene trovato morto nel suo letto. Uno choc per la Chiesa e per tutti i fedeli, che ne avevano appena imparato a conoscere il sorriso e l’umiltà”.
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