“In Afghanistan i talebani opprimono ogni giorno di più i diritti delle donne con leggi che vanno contro la libertà dell’individuo. Il Governo e soprattutto l’Unione europea devono adottare ogni iniziativa volta a condannare forme di schiavitù e attivare tutte le azioni possibili per tutelare la libertà e i diritti fondamentali di ogni essere umano, combattendo il fondamentalismo islamico che sta piegando il coraggio e la resistenza delle donne afghane”.
Sono le parole di Sonia Brescacin, presidente della Commissione Politiche socio sanitarie (Intergruppo Lega – Liga Veneta) in Consiglio regionale, che oggi ha depositato una mozione in merito alla problematica mettendo nero su bianco “le atroci decisioni imposte alle donne dal nuovo governo a guida talebana, che vietano loro persino di ascoltare la musica”.
“Questa situazione – prosegue Brescacin – è il risultato, purtroppo, anche del poco interesse dell’Occidente nei confronti del fanatismo islamico che governa con il terrore l’Afghanistan. Dopo l’accordo di Doha del 2020 – ricorda Brescacin – l’Afghanistan piano piano è ricaduta sotto le grinfie sanguinarie dei talebani che hanno battezzato il loro ritorno al potere con restrizioni medioevali e limitative della libertà personale. Le vittime preferite di questi fanatici sono, purtroppo, le donne”.
“Con l’ultima legge promulgata – commenta Brescacin – alle donne sarà imposto di coprirsi volto e corpo, non potranno far sentire la propria voce né tantomeno cantare in pubblico, inoltre sarà vietata la pubblicazione di foto che ritraggono uomini o donne nei magazine. È fondamentale che il Governo italiano e l’Unione europea ridiano voce, ma soprattutto dignità, alle donne afghane. Chiediamo – conclude Brescacin – che si attivino tutte le azioni possibili in tal senso, con l’obiettivo di tutelare la libertà delle donne in generale, di proteggere chi fugge dal regime islamico. Partecipare alla vita pubblica del Paese deve tornare ad essere normalità, abbandonando e abolendo leggi e costumi che minano la libertà e indeboliscono i diritti della donna”.
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