Il 17 settembre scorso è partito ufficialmente il nuovo censimento nazionale dei Luoghi del Cuore promosso dal Fondo per l’ambiente italiano dove ogni cittadino può candidare, sulla pagina web dedicata, un luogo che a suo avviso merita di essere valorizzato oppure votare un luogo che è già stato inserito da altri in elenco.
Il censimento avviene ogni due anni e nell’edizione del 2022 l’associazione Borgo Piave ETC aps aveva candidato e promosso il Ponte della Vittoria di Belluno come luogo del cuore facendolo arrivare, contro ogni aspettativa, primo in provincia di Belluno e settimo in Veneto non riuscendo però a superare la quota minima delle 2500 firme utili a poter proporre al Fai, nell’anno successivo, un suo progetto di valorizzazione.
Visto il grande risultato e il fatto che, nonostante le oltre 1600 firme sintomo che ai bellunesi il ponte sta a cuore, in questi due anni al ponte non sia stata fatta nessuna ormai necessaria manutenzione, il sodalizio borgopiavense ha deciso di riprovarci proponendo nuovamente il Ponte della Vittoria luogo del cuore del Fai.
La campagna è già iniziata da 15 giorni, e durerà fino a metà aprile 2025, ma abbiamo deciso di rendere pubblica la cosa solo ora perché, nelle scorse settimane e mesi, abbiamo provato ad interloquire sia con la Delegazione Fai di Belluno, nella figura del suo capo-delegazione, che con l’amministrazione comunale di Belluno, nelle figure degli assessori ai lavori pubblici e cultura, la quale, in caso di superamento delle firme, dovrà occuparsi di presentare al Fai un progetto di valorizzazione. In via informale pare che ci sia la volontà di appoggiare l’iniziativa ma al momento non abbiamo avuto un riscontro ufficiale né dalla delegazione né dall’amministrazione perciò abbiamo pensato nel mentre di sensibilizzare la popolazione per non rimanere troppo indietro in classifica.
In questo progetto abbiamo visto essere fondamentale la resistenza nel mantenimento della posizione nei corso dei mesi più che un iniziale sprint ma come si dice, chi ben comincia è già a metà dell’opera. Sappiamo che in provincia di Belluno c’è un luogo che al momento è in vetta alla classifica, ovvero il Castello di Feltre, e ci sentiamo di fare un plauso al metodo con cui i feltrini stanno gestendo la promozione di questo luogo; speriamo che anche i bellunesi possano dimostrare, per una volta, lo spirito di squadra e la volontà di raggiungere un risultato prendendo spunto da questa situazione virtuosa la cui promozione era partita ancora in luglio già con l’appoggio istituzionale da parte dell’assessore ai lavori pubblici di Feltre. Da precisare che il voto per un luogo non esclude la possibilità di votare anche l’altro perché ad ogni cittadino è consentito un voto a luogo ma, se uno vuole, può votare tutti i luoghi presenti nel censimento. Un’idea potrebbe essere un tandem tra Feltre e Belluno dove ogni città promuove anche il luogo dell’altra di modo da essere entrambe vincenti.
La scelta del ponte è stata dettata dal fatto che lo stesso è un’infrastruttura utile ma può essere definito un monumento nazionale poiché al suo interno racchiude una sintesi della storia della città: l’opera venne progettata, in cemento armato, con una larghezza di 7,20 metri e una lunghezza di 98 metri con un’unica campata, dall’ingegnere Eugenio Miozzi personaggio molto conosciuto per aver ricostruito numerosi ponti in provincia oltre ad aver progettato la parte stradale del ponte della Libertà di Venezia o il Rio Novo. Per la parte decorativa dell’opera fu chiamato Riccardo Alfarè, altro personaggio che ha lasciato varie tracce sul territorio tra cui il Cinema Italia di Belluno, che adoperò la tecnica del cemento lavorato alla martellina per dare l’impressione che il ponte fosse di pietra. Tra gli elementi decorativi si vedono ai lati dei medaglioni raffiguranti il leone di San Marco in moeca, rimando alla Serenissima, ma anche sulle spalle laterali le strofe della Canzone del Piave, fiume sacro alla patria che lo stesso ponte attraversa; il nome deriva dalla vittoria della prima guerra mondiale. Inoltre, questo manufatto, fu inaugurato dal Re Vittorio Emanuele III il 23 maggio 1926 durante una sua visita alla città di Belluno anche se l’opera doveva essere ancora ultimata; fu infatti collaudata ufficialmente due anni dopo, il 6 agosto 1928.
Allo stato attuale presenta diversi elementi decorativi mancanti, varie parti della struttura ammalorate, i ferri dell’armatura in vista, a causa dell’inquinamento ha un colore grigio scuro invece del grigio/bianco originale e da più di due anni non ha più la sommità di uno dei quattro lampioni probabilmente caduta in seguito ad un temporale del settembre 2022.
Oltre al voto online al link https://fondoambiente.it/luoghi/ponte-della-vittoria?ldc andremo a fornire, come già fatto due anni fa, a varie attività economiche dei moduli cartacei di modo da dare la possibilità a tutti di potersi adoperare per la buona riuscita del censimento; gli stessi moduli saranno presenti anche al Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco, in Riva San Nicolò 66 a Borgo Piave, durante le aperture domenicali dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
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