La Freem di Volpago del Montello, esempio di eccellenza mondiale nell’abbigliamento del Motorsport

 

La Freem di Volpago del Montello è un’azienda semisconosciuta nella zona ma invece famosa in tutto il mondo nel settore dell’abbigliamento e degli accessori nel mondo del motorsport.

La società è stata fondata nel 2001 da Massimo Foffano, Giuseppe Andretto e Agostino Visentin, tre giovani imprenditori che avevano già una notevole esperienza maturata nello Sportsystem montebellunese.

Nasce come studio di progettazione per conto terzi, progettando accessori in genere per scarponi da sci e scarpe da moto. Poi la svolta, dopo circa due anni di attività, grazie al casuale incontro con uno dei personaggi che stanno facendo la storia moderna del mondo delle corse: “Un giorno abbiamo avuto un contatto con una persona molto importante – racconta Massimo Foffano – che si chiama Dino Chiesa (talent scout del kart approdati poi in F1 di nomi del calibro di Louis Hamilton e Nico Rosberg -ndr) –. Vedendo le tecnologie da noi utilizzate per questo settore, grazie all’esperienza maturata nella zona di Montebelluna nella scarpa sportiva, ci ha chiesto di entrare nel settore del motorsport“.

“È stata una sorpresa, perché è un ambiente mai sfiorato da noi, legati come eravamo al settore sci e trekking in particolare. L’abbiamo visionato e abbiamo realizzato il primo prodotto: una protezione per le costole, sviluppato dalle protezioni realizzate per lo sci” continua Foffano.

“L’abbiamo presentata nel 2003 e con nostra sorpresa ha avuto un successo enorme, perché alla fine dell’anno era sulla bocca di tutti nel motorsport e ci ha fatto conoscere in tutto il mondo. Su suggerimento sempre di Dino Chiesa abbiamo iniziato a fare anche le tute, un prodotto che non era usuale dalle nostre parti, piuttosto verso Torino dove oggi ci sono tutti i nostri maggiori competitor. E oggi il settore dell’abbigliamento per i piloti del motorsport è un’eccellenza italiana che domina il mondo”.

Arriva poi il riconoscimento come costruttori da parte della Fia, la Federazione internazionale dell’automobile, che consacra la Freem a livello mondiale, con partner importanti, con grandi piloti che hanno dato fiducia a un marchio giovane.

“La cosa più importante – prosegue Massimo Foffano – è che abbiamo creato uno staff e un gruppo di persone molto giovani. Abbiamo investito molto sui neodiplomati, alcuni sono con noi da 15 anni. Abbiamo anche cercato di valorizzare il territorio, tanto che tutti i nostri fornitori si trovano nel raggio di 30 chilometri. Oggi il nostro lavoro è concentrato sui team, dal kart al rally, offrendo prodotti personalizzati. Il nostro orgoglio è di essere diventati un punto di riferimento nelle nuove tecnologie. Cerchiamo sempre di inserire cose nuove per essere sempre all’avanguardia”.

Tra i piloti che sono passati sotto Freem, prima di approdare in Formula Uno, troviamo Charles Leclerc, Daniel Ricciardo e Nyck De Vries (campione in Formula 2 e oggi nel team ufficiale Mercedes di Formula E), ma anche i nostri Giandomenico Basso (rally) e Giorgio Sernagiotto (Formula Le Mans).

L’ultima novità di Freem è la realizzazione di un chip che consente ai sanitari che intervengono su un pilota vittima di un incidente di avere in poco tempo ogni dato relativo alla persona che si trovano a soccorrere.

 

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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